PCOS: sintomi e cura

PCOS



PCOS: quali sono i sintomi e come si cura
La sindrome dell’ovaio policistico rappresenta il disturbo del sistema endocrino e metabolico più frequente in età riproduttiva tanto che si stima interessi il 5-10% delle donne in età fertile.

Le cause della PCOS non sono ancora del tutto chiare, ma la comunità medico-scientifica ritiene che la componente genetica abbia un ruolo fondamentale, così come i fattori ambientali e lo stile di vita.

La sindrome dell’ovaio policistico viene in genere diagnosticata attraverso l’analisi clinica (analizzando segni e sintomi), l’esame ecografico, analisi del sangue e la storia clinica della paziente.

Segni e sintomi della PCOS

La PCOS non è affatto semplice da diagnosticare poiché segni e sintomi sono eterogenei e variabili da donna a donna.

Tra quelli caratteristici e riscontrati con maggiore frequenza ci sono: ciclo mestruale irregolare, irsutismo e pelle grassa/ acneica, presenza di ovaio policistico, ma anche obesità, aumento della circonferenza addominale e difficoltà a dimagrire. Un altro fattore da non sottovalutare è l’insulino-resistenza, che rappresenta uno dei segni ricorrenti delle donne con PCOS e che merita una particolare attenzione per il potenziale rischio cardiovascolare.

La PCOS ha un forte impatto anche sull’identità delle donne e sulla salute psicologica. La sindrome stravolge l’assetto dell’organismo, spesso ostacolando il desiderio di gravidanza: si stima che il 70% delle donne infertili sia affetto dalla sindrome. Al contempo, diversi studi hanno dimostrato che circa il 34% delle donne che soffre di PCOS manifesta depressione e il 45% ansia, contro il 7% della popolazione femminile sana.

Quale cura per la sindrome dell’ovaio policistico?
Purtroppo, ad oggi, non esiste una cura della sindrome dell’ovaio policistico, ma sono disponibili diverse terapie che possono migliorare la qualità della vita, oltre che il profilo ormonale e metabolico.

Il primo approccio terapeutico è sicuramente l’incremento dell’esercizio fisico, l’adozione di un’alimentazione sana che prediliga la scelta di alimenti a basso indice glicemico e, infine, la perdita di peso. Infatti, anche un calo ponderale del 5% aiuta le donne PCOS a migliorare l’ovulazione e i sintomi della sindrome.

Oltre a questo, il medico specialista può offrire oggi alle pazienti diversi modi per trattare alcuni segni e sintomi come ciclo irregolare, acne, irsutismo o insulino-resistenza.

Come risposta terapeutica la pillola anticoncezionale rappresenta una strategia esclusivamente sintomatologia, che andrebbe associata ad altri interventi. La pillola non risponde tuttavia alle esigenze di tutte quelle donne che desiderano una gravidanza o che non possono assumere la pillola contraccettiva.

È proprio in questo quadro così complesso che, nella gestione della PCOS, subentrano le ricerche sui benefici dell’integrazione di alcune molecole naturali come l’inositolo.

Numerosi studi clinici hanno dimostrato che l’inositolo, in quanto secondo messaggero dell’FSH e dell’insulina, è in grado di ripristinare sia la funzionalità ovarica, promuovendo una corretta ovulazione, sia il quadro metabolico.

L’approccio alla gestione della PCOS deve rispecchiare l’eterogeneità della sindrome. Questo significa intervenire in modo multidisciplinare e multispecialistico che preveda quindi la collaborazione di più figure mediche specializzate: in primis l’endocrinologo, il ginecologo e il nutrizionista o medico dietologico.
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