Scarseggiano i semiconduttori, ma non cala la domanda: minaccia o opportunità per l’economia mondiale?

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La carenza di semiconduttori sta preoccupando le filiere di molte aziende: nei settori della logistica e dell’economia si sta abbattendo un autentico temporale. Mancano i componenti dei prodotti tecnologici di consumo, per via della pandemia, come riferito da Moneyfarm, ma a ben guardare le ragioni di questa crisi hanno più radici. Ma cosa sono i semiconduttori? Una tecnologia cruciale per la vita di milioni di persone, componente comune dei circuiti elettronici che talvolta fungono da conduttori e da isolanti. Compaiono in ogni oggetto di tecnologia di consumo, come i cellulari, e sono una componente della tecnologia moderna.

Un bene cruciale per l’economia mondiale eppure scarseggiante. La risposta alla domanda di cui sopra può essere trovata nelle misure di quarantena imposte dai governi in tutto il mondo. C’è stato in sostanza un aumento netto della domanda di tecnologia di consumo. Le persone cercano sempre più modi per passare il tempo. Altro importante contributo alla domanda di semiconduttori è stato il settore dei server, le cui vendite hanno toccato un picco del 21% anno su anno, con l’esplosione dell’attività online e del lavoro remoto che ha aumentato la necessità di capacità server in modo esponenziale.

Stando al capo di Cisco Chuck Robbins, l’entità della domanda di semiconduttori ha colto di sorpresa interi settori.

Quando cioè è partita la pandemia a fronte di una convinzione comune, quella della diminuzione della domanda, si è verificato l’esatto opposto. La domanda, sostanzialmente, è andata via via aumentando. Gli effetti della carenza di semiconduttori non sono stati limitati alle società tecnologiche. In realtà altri settori sono stati colpiti, come quello automobilistico. In termini di utilizzo di semiconduttori i cellulari sono al primo posto (27,2%), seguiti da PC e tablet tradizionali (13,1%), ma nella classifica figurano anche altre aree come l’elettronica industriale (8,4%) e i server (9,6%) che costituiscono porzioni considerevoli della domanda.

Su questo fronte è possibile pensare meglio al conflitto USA-Cina. Il semiconduttore è al centro di una sfida geopolitica per il dominio tecnologico delle due superpotenze mondiali. Ne sono un esempio le sanzioni imposte da alcune imprese asiatiche agli Stati Uniti nell’ultimo biennio. Provvedimenti simili sono stati minacciati verso app come TikTok e WeChat, aziende cinesi che gli Stati Uniti temono possano diventare dominanti nei propri settori.

Tra le principali società di semiconduttori, le vendite alla Cina sono in media del 27%, con alcune aziende che vendono quasi fino al 50% sul mercato cinese. Nel breve periodo è possibile che la carenza di semiconduttori possa continuare e portare dunque ad un impatto negativo sulle azioni di molte aziende implicate nella filiera. Se si amplia però il campo, la crisi dei semiconduttori è riconducibile alle sfide della supply chain a livello mondiale, ancora in corso.

La carenza è sicuramente destinata a finire, ma il boom della domanda probabilmente continuerà. Sempre più prodotti saranno automatizzati e messi in rete: a questo serviranno i semiconduttori. Un esempio: le città intelligenti, già elaborate in Cina. A livello globale, il mercato delle città intelligenti dovrebbe crescere del 24,7% dal 2020 al 2027, secondo un nuovo studio di Grand View Research.
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