Elezioni 2018, ma alla fine di tutto chi ha vinto?

elezioni 2018 Come si vota il 4 marzo tutto quello che c'è da sapere



Le elezioni 2018 hanno dato il loro verdetto, tra file interminabili ai seggi e un’affluenza che finalmente è degna di un popolo che fa valere i propri diritti, arrivano i risultati delle urne. Un risultato che  decreta da una parte la vittoria del M5S che si attesta come primo partito e assoluto dominatore del centro sud e dall’altra l’inevitabile sconfitta del PD che tocca i minimi storici con Renzi che non solo dovrà accettare la sconfitta ma che probabilmente dovrà lasciare la guida del partito.

Gli occhi erano puntati su altri due poli importanti la Lega di Salvini che diventa il partito di riferimento del centro destra superando Forza Italia  e diventando di fatto la voce solista, con Matteo Salvini probabile leader. Sull’altra sponda l’altro fallimento della sinistra con Liberi e Uguali che lascia fuori nomi altisonanti superando di pochissimo il 3%.

Elezioni 2018, e adesso chi governa?

La certezza è che la coalizione di centro destra è la prima coalizione politica con il 37% dei voti, la coalizione di cento sinistra invece arriva al 22% in mezzo il Movimento 5 Stelle che diventa il primo partito e che da solo raggiunge il 32,6%. La domanda però che tutti gli italiani si stanno facendo è senza dubbio, ma adesso chi governa? La parola ovviamente spetta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dovrà iniziare il dialogo con le forze politiche ma già si sa che per formare un governo serviranno veramente delle larghe intese, senza questa volontà sarà veramente difficile trovare il nuovo presidente del consiglio.
La prima data certa sarà il 23 marzo, giorno in cui dovranno essere nominati i presidenti di camera e senato, ma questo potrà avvenire solamente se ci sarà una maggioranza di governo.

Fino alla nomina resterà al governo l’attuale premier Paolo Gentiloni che solo dopo la
nomina dei nuovi presidenti e l’assestamento dei gruppi parlamentari salirà al Quirinale per
dare le dimissioni. Dopo di lui toccherà ai neo presidenti, i rappresentanti dei gruppi
parlamentari e l’ex presidente Napolitano salire al colle e iniziare le consultazioni per
raggiungere l’intesa e permettere a Mattarella di ufficializzare il nuovo governo. In questo
caso il nuovo presidente del consiglio dovrà ricevere la fiducia di camera e senato ma ad
oggi sappiamo che nessun partito ha i numeri per governare quindi si dovranno capire quali
accordi arriveranno e che attualmente nessuno può ipotizzare. Se non si raggiungerebbe
nessun accordo potrebbe arrivare un governo tecnico come quello di Monti, un’ipotesi che
sembra lontana ma che se non ci fosse la volontà di formare un governo per il bene del
paese sarebbe l’unica soluzione possibile.

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Informazioni su Emanuele Bompadre 16718 Articoli
Emanuele è un blogger appassionato di web, cucina e tutto quello che riguarda la tecnologia. Motociclista per passione dalle sportive alle custom passando per l'enduro, l'importante è che ci siano due ruote. Possessore di una Buell XB12S è un profondo estimatore del marchio americano.

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