Roma – Tutti ammirano la Girandola di Castel Sant’Angelo, e Lungotevere va in tilt



Anche quest’anno Roma celebra i suoi Patroni Pietro e Paolo con la meravigliosa “Girandola di Castel Sant’Angelo”, giunta alla sua settima edizione. Lo spettacolo è nato nel 1481 per volere di Papa Sisto IV e ideato, secondo la tradizione, dal genio di Michelangelo Buonarroti e perfezionato quasi 200 anni dopo da Gian Lorenzo Bernini. Fin dall’origine la Girnadola veniva utilizzata per per celebrare i principali eventi e festività religiose durante l’anno, come la Santa Pasqua, la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo e l’incoronazione del nuovo Papa.
Lo spettacolo venne messo in scena fino al 1870, per poi cadere nell’oblio ed essere riscoperto nel 2008, dopo un estenuante studio filologico portato avanti dal Cav. Giuseppe Passeri del Gruppo IX Invicta.

Roma, Girandola di Castel Sant'AngeloLa Girandola di Castel Sant’Angelo,  celebrata da Charles Dickens e da Gioacchino Belli, ritratta nei quadri dei grandi pittori del passato, ma non solo, viene descritta anche nei racconti dei Maestri delle Celebrazioni Liturgiche dei Papi, come Paride De Grassis, Fulvio Servanzio e Paolo Mucanzio (1500-1600).

Abbiamo,  ad esempio, il trattato di Vanoccio Biringuccio, artigliere di Papa Paolo III, che nel suo “De la Pirotechnia” (1540)  la descrive così: ” Al terzo giro tirano molti razzi, i quali sono longhi un palmo che di poi sono andati in alto con una longha coda e che par gli habbino finito, schioppano, e mandan fuori sei o otto razzetti per uno, nella maggiore sommità del castello, dove è l’Angelo attaccato à l’arboro del stendardo, adattato una forma d’una grande stella, che contiene molti razzi”. Ed è proprio a questi testi che si sono ispirati i moderni artificieri per realizzare le miscele utilizzate, garantendo la brillantezza e l’intensità dei colori del Rinascimento, che gli antichi maestri hanno tramandato. Oggi lo spettacolo è gestito mediante l’uso di centraline radio che, permettevano l’accensione dei fuochi. I tecnici al lavoro erano 18, coadiuvati da un solo progettista, in totale 19 uomini che hanno compiuto il lavoro che in passato era realizzato da 100 persone in completa sicurezza; la Girandola è stata così strutturata: 5 punti di partenza dei fuochi, oltre 400 “accelerazioni”600 tra “candele romane” e “fontane falistranti”.

Oggi come nel rinascimento sono state  migliaia le persone, tra romani e turisti, che si sono accalcate sulle sponde del Tevere, sulle banchine, sui ponti, dalle auto, ogni punto era buono per ammirare la sfolgorante giostra pirotecnica di 20 minuti che ha illuminato la città.

trafficoOvviamente ci sono state grosse ripercussioni sul traffico che è andato letteralmente in tilt, code chilometriche, macchine bloccate, molti sono stati gli “ignoranti” che hanno lasciato la macchina in mezzo alla carreggiata, per assistere ai fuochi pirotecnici, bloccando così i pullman e i mezzi di soccorso. Nell’incastro delle vetture, bus turistici e scooters, in molti si sono domandati “Ma c’è stato un incidente? Cosa succede?“, un vero e proprio caos che ha generato anche momenti di tensione, infatti, i pedoni, hanno iniziato a scagliarsi contro gli automobilisti, mentre tentavano di farsi strada, tra le vetture, magari con i propri bimbi in braccio o con i neonati nel passeggino.

La colpa è però anche frutto di una cattiva organizzazione, ma soprattutto dell’assenza dei presidi dei vigili urbani e delle pattuglie della polizia municipale, che dovevano gestire il traffico.
La situazione stava degenerando, le macchine non avevano spazi liberi per fare manovra e sbloccare l’ingorgo, ma la cosa assurda è che in strada non c’erano vigili“, questo è quanto affermano alcuni residenti del luogo.
Mentre un’automobilista, incredulo racconta una scena paradossale:  “Una donna ha iniziato a colpire con i pugni una macchina della municipale“.

Quella che doveva essere una serata di festa, all’insegna della spensieratezza e  delle tradizioni popolari, si è trasformata in una bolgia infernale, fatta di caos, panico e macchine imbottigliate per ore sul lungotevere, in un mega ingorgo che ha causato disagi fino a corso Vittorio Emanuele II, raggiungendo anche largo di Torre Argentina.

Samantha Lombardi

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