Il 205° Circolo didattico di Anguillara è in questi giorni al centro delle polemiche. Varie le questioni aperte. In primo luogo la vicenda accorpamento con l’Istituto comprensivo San Francesco resa possibile da una delibera del Comune di Anguillara che non ha recepito le indicazioni che venivano dal Consiglio di Circolo. Sul caso parla in questa intervista Luigi Buonocore, presidente proprio del Consiglio d Circolo.
Voi al contrario di quanto è stato poi deliberato chiedevate il mantenimento dei due circoli didattici già esistenti ad Anguillara. Con quali motivazioni?
“Non è esatto. Al momento non vi è alcun accorpamento. Proprio in queste ore viene decisa la sorte della nostra scuola. Si tratta, è bene ricordarlo, di uno storico Circolo Didattico che ha scandito la vita degli Anguillarini, sin da quando, negli anni cinquanta, venne inaugurato l’edificio di San Francesco, a ridosso della chiesa, e le sezioni della materna erano ospitate nel piano alto del Torrione, nel centro storico. Da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti, la popolazione residente è aumentata in misura esponenziale, siamo ormai vicini a quota ventimila abitanti. Questo territorio è a forte espansione demografica, assorbe in larga parte la popolazione emigrante dalla vicinissima Capitale, formata da nuclei familiari giovani, quindi con figli piccoli o appena costituiti e destinati, pertanto, a diventare sempre più numerosi. In questo contesto è intervenuta la Legge 111 del 15/07/2011 con il comma 4 dell’art. 19. Confortati non soltanto dal buonsenso, ma anche dalla lettera di tale normativa, siamo stati fermamente convinti, e lo siamo tuttora, che lo spirito del dimensionamento delle istituzioni scolastiche debba essere inteso nella direzione di aggregare tra di loro le istituzioni scolastiche autonome ‘vecchio stampo’, ossia i Circoli Didattici (dove troviamo Infanzia e Primaria) con le scuole secondarie di Primo Grado (dette anche scuole Medie), per dar vita ad Istituti Comprensivi di moderna concezione, non soltanto al fine di realizzare un risparmio economico per il Ministero, ma anche e soprattutto, direi, per garantire la migliore continuità dell’offerta formativa in una fase tanto delicata della vita dei nostri figli.
E’ la condizione tipica in cui versano moltissime scuole di città, soprattutto capoluoghi di provincia, ove l’andamento demografico degli alunni registra una progressione in senso inverso. Ad Anguillara e nelle zone limitrofe, di contro, non essendovi una istituzione scolastica autonoma per la sola scuola secondaria di Primo Grado, palesemente non sembrano ricorrere gli estremi per procedere ad alcuna aggregazione a mente del citato comma 4. E’ vero, invece, che attualmente l’unica scuola media, quella del Comprensivo San Francesco, è costretta ad assorbire esageratamente un continuo flusso di iscrizioni ed in molti optano per la frequenza di istituti in altri comuni. Per tutte queste considerazioni, a cui occorre aggiungere la non trascurabile circostanza che nell’ultimo quinquennio il nostro Circolo Didattico ha avuto un numero medio pari a circa 800 alunni ed ha realizzato, nonostante i ben noti tagli alla spesa, molteplici iniziative di notevole spessore per aumentare l’offerta formativa, nel fornire il nostro parere al Comune, abbiamo affermato il principio del mantenimento dell’autonomia, correlato dalla proposta di istituzione del nuovo Comprensivo accompagnata da una equa ridistribuzione dell’intera platea scolastica. In queste ultime ore abbiamo appreso che avevamo ragione in quanto è stata prevista proprio la fattispecie che ci riguarda, ossia la possibilità, in casi come il nostro, di derogare alla soglia minima dei mille alunni e partire con due classi di scuola media”.
Cosa significa questa scelta per la scuola? Quali saranno le ripercussioni in termini di dotazione di strutture, per il corpo insegnante e soprattutto per la didattica?
“La Delibera di Giunta comunale che, ci è stato spiegato, è la pronuncia ufficiale della quale devono tenere conto tanto la Provincia quanto la Regione, ipotizza due soluzioni: il mantenimento dell’attuale assetto oppure l’accorpamento del 205° Circolo didattico all’Istituto comprensivo San Francesco.
Va subito detto che non ha incontrato consensi tra le varie componenti della scuola al punto che il Comitato dei Genitori ha preso l’iniziativa di raccogliere le firme a sottoscrizione di una apposita petizione e, più recentemente, il sindaco Pizzorno ha inoltrato all’assessore provinciale Stella una richiesta per la realizzazione di una nuova ulteriore scuola secondaria di primo grado, alla quale pare che l’amministrazione abbia intenzione di provvedere per i prossimi anni attraverso il reperimento dei necessari finanziamenti.
Ciononostante, poiché quel che conta è il provvedimento amministrativo ufficiale (la delibera di Giunta Comunale), l’attuale Circolo Didattico, ci è stato detto, non potrà mantenere l’attuale assetto né essere accorpato all’I.C. San Francesco e, rimanendo sottodimensionato, verrà affidato in reggenza ad un Dirigente ed un Direttore dei Servizi Amministrativi con incarico in altra istituzione scolastica, ubicata presso altro Comune. Questi ultimi, per ovvi motivi logistici, non potranno che dedicarsi in maniera marginale ed a tempo molto limitato alla nostra scuola e ciò provocherà notevoli disagi all’utenza, disorientamento e conseguenze negative, minando lo sviluppo dell’offerta formativa.
Verrà inevitabilmente interrotto il processo organico di conduzione di tutta un’attività che prevede lo sviluppo di numerosi progetti già avviati e vi saranno anche spiacevoli limitazioni dei posti in organico del personale docente e non docente, già di per sé sottodimensionato”.
Come vi state opponendo a questa decisione? Ci sono margini di manovra per non dare seguito all’accorpamento?
“Come accennavo è in corso la raccolta delle firme da parte del Comitato dei Genitori.
Inoltre il Dirigente Scolastico ha rivolto proprio in queste ore una formale richiesta al Comune affinché provveda a reperire almeno due locali idonei ad accogliere gli alunni di due prime classi, per attivare fin dal prossimo anno scolastico, la scuola secondaria di primo grado. La spesa da sostenere sarebbe particolarmente contenuta in quanto razionalizzando gli ampi locali ora adibiti a segreteria, si ricaverebbero le due aule necessarie, con un ingresso indipendente. Sono fortemente convinto che i margini di manovra vi siano ancora e che, mettendo da parte erronei preconcetti, ciascuno possa fare la sua parte per trovare la soluzione migliore. In tal senso, credo che la lettera inviata dal sindaco all’assessore Stella ne sia un chiaro indizio”.
Di recente Lei e un altro genitore avete presentato un esposto ai carabinieri per la presenza di topi negli spazi cucina di Monte Le Forche. Quale è stato l’esito?
“L’esposto è stato presentato da alcuni rappresentanti della componente-genitori in seno al 205° Circolo Didattico, me compreso, in quanto per motivi di istruttoria non era agevole procedere presso la locale Caserma dei Carabinieri all’identificazione dei tanti genitori presenti quella mattina.
Gli Ispettori della Asl, prontamente intervenuti, hanno constatato che negli spazi riservati alla mensa si effettua regolare profilassi ed azione preventiva a cura della ditta che ha in appalto il servizio, mentre per le altre aree, era stato fatto un intervento sporadico la sera prima a cura del Comune.
Pertanto, è stato chiesto di effettuare un’opera periodica ed assidua di prevenzione. Altri rilievi sono emersi in merito alle infiltrazioni di acqua nel quadro elettrico generale, alle condizioni dei servizi igienici, risultati del tutto insufficienti per il fabbisogno della scuola, nonché ad una copiosa perdita di acqua dall’impianto dei termosifoni. Prontamente il Comune si è attivato per provvedere apportando i dovuti rimedi nell’immediatezza dei rilievi che erano stati mossi. Peraltro, come ci informa l’Amministrazione comunale, la già da tempo programmata opera di ampliamento dei servizi igienici e di un’aula della sede di Monte Le Forche avrà inizio tra breve, quando la scuola chiuderà in occasione delle festività natalizie”.
In un recente passato come Consiglio di Circolo vi siete battuti per ottenere più classi, specie a tempo pieno. I tagli alla scuola pubblica riducono infatti di molto il cosiddetto ‘tempo scuola’ per molti bambini. Che tipo di attività collaterali e parallele avete attivato per colmare questa lacuna?
“Sono state realizzate numerose iniziative, fortemente volute da tutti, in grande sinergia tra dirigenza scolastica, docenti, personale amministrativo e collaboratori, comitato di genitori. Il Consiglio di Circolo ha potuto lavorare con grande slancio su un terreno veramente molto fertile.
Siamo giunti al terzo anno di mandato ed è veramente significativo poter constatare che le numerose iniziative realizzate sono state sempre accompagnate da unanimità di voti e consensi.
Tra i tanti, il progetto ‘Samarcanda’, tuttora in essere e gestito dal Consorzio Consol che si avvale di personale specializzato in varie materie e consente agli alunni di ampliare il ‘tempo-scuola’ e seguire con poca spesa corsi inerenti l’attività motoria, la pittura, l’inglese, la musica ed il canto”.
Lei è stato tra i candidati consiglieri della lista per Pizzorno Sindaco. Nel programma elettorale di riferimento era scritto ‘la centralità della scuola pubblica è un dato irrinunciabile, non tanto del nostro programma elettorale, quanto della nostra visione del mondo’. Ed ancora La lista ‘Centrosinistra, Pizzorno Sindaco’ si impegna ad agire affinché il rapporto fra scuola e amministrazione sia sempre tenuto vivo e attivo. Allo stato dei fatti pare che oggi il rapporto sia compromesso. Su quali basi si potrebbe verificare una ricucitura?
“Anzitutto preferisco tenere sempre distinti i due ruoli. Ho sempre sostenuto che in qualità di genitori siamo chiamati a svolgere la ‘politica della scuola’ e non ‘la politica nella scuola’, come, del resto, ho ampiamente dimostrato, astenendomi dal fare campagna elettorale. Sul piano personale non ho alcun dubbio che non vi sia nulla da dover ricucire. Molti sanno che da sempre, ancor prima di avere un figlio in età scolare, come cittadino sostengo con vigore l’idea della partecipazione attiva nella gestione e nell’amministrazione del territorio. Il coinvolgimento di tutti deve essere sempre garantito in tutte le branche dell’amministrazione. A maggior ragione ciò deve avvenire nella Scuola, una realtà dalle molteplici sfaccettature che implica la pressocché inevitabile impossibilità per l’assessore o il delegato a conoscere i disagi e le istanze di tutti. Le citazioni del programma elettorale, da Lei opportunamente riferite, devono necessariamente integrarsi con il fermo proposito, anch’esso presente di dar vita alle Consulte e/o Commissioni extraconsiliari Permanenti su tutti i problemi di interesse collettivo.
Dal punto di vista della carica che ricopro, mi duole molto doverlo constatare, ma, con ogni probabilità, l’esposto ai carabinieri (che, nella mia qualità di rappresentante dei genitori, non ho potuto esimermi dal produrre, dopo che la scuola aveva invano prodotto segnalazioni scritte al Comune e l’impegno, preso pubblicamente innanzi a un nutrito gruppo di genitori e purtroppo disatteso, a darmi notizie ufficiali, entro la giornata, circa lo ‘stato dell’arte’, che a mia volta avrei dovuto diffondere agli altri tramite e mail ) si sarebbe evitato se fosse stata costituita la tanto agognata Consulta Permanente per i problemi della Scuola. Da quando, nel 2009, sono stato eletto Presidente del Consiglio di Circolo ho espresso più volte tali convincimenti, anche alle amministrazioni comunali che si sono succedute. In occasione della seduta di insediamento, nell’ormai lontano novembre 2009, all’Ordine del Giorno avevo posto, appunto, la sicurezza degli edifici scolastici ed ho invitato, fatto del tutto inedito, l’Amministrazione comunale dell’epoca, intervenuta nella persone dei delegati alla Scuola ed alla Sicurezza. Aggiungo che Anguillara, oltre ad averne bisogno, merita una programmazione pluriennale volta a migliorare, in materia di infrastrutture, ma anche di edilizia scolastica, una situazione col tempo divenuta ormai anacronistica, in cui l’emergenza è elevata a tenore di vita. E’ lo stesso spirito con il quale tuttora ritengo che la nostra mozione, a proposito del dimensionamento, vada recepita come un valido spunto per, quantomeno, gettare le fondamenta di una politica di sviluppo che tutti auspichiamo spesso senza avere, purtroppo, il coraggio di tradurla in atti ufficiali. Al di là della discussa Delibera, l’attuale amministrazione può, come del resto è avvenuto in tanti altri comuni d’Italia, a mio avviso, fornire la necessaria ferma risposta a tagli indiscriminati alla Scuola, perpetrati attraverso accorpamenti indiscriminati tra Istituti Scolastici al solo fine di risparmiare. Mi piacerebbe che si aprisse un forum sul tema ‘Scuola e Territorio’, atteso che le infrastrutture presenti sono ormai del tutto anacronistiche, ferme a trenta e più anni fa. Sarei lieto, per esempio, di veder discusso l’argomento in occasione di una seduta di Consiglio Comunale, con un’apposita mozione, per dare atto alla cittadinanza di quali progetti questa amministrazione di centrosinistra intenda portare avanti. In molti di noi potremmo essere lì quel giorno ad applaudire e sostenere con convinzione ed entusiasmo”.
In questi giorni il Comitato dei Genitori ha rassegnato in blocco le dimissioni. Si sta avviando la fase delle elezioni per nominare un nuovo Comitato. Che rapporti ha il Consiglio di Circolo con questo comitato. E cosa chiedete al neocomitato che uscirà eletto dalle consultazioni?
“La funzione del Comitato dei Genitori è molto importante. Io stesso partecipo alle loro riunioni ed ho avuto modo di caldeggiarne la presenza in occasione di alcune sedute cruciali del nostro Consiglio di Circolo, che, lo ricordo, sono pubbliche, dando anche la parola al suo presidente. Si tratta di un organo consultivo e propositivo che deve svolgere funzioni di raccordo perseguendo la più ampia partecipazione e realizzando un collegamento tra Scuola e la più vasta comunità sociale civile, tra genitori ed Organi Collegiali attraverso la discussione, il dibattito e l’informazione.
Spesso, aspetto non trascurabile, interpreta quel ruolo di pungolo affinché determinati problemi abbiano a risolversi nel più breve tempo possibile. Auspichiamo che il nuovo Comitato porti nuove energie a questa azione che, devo dire, negli ultimi tempi, era un po’ venuta a mancare e di cui vi è grande necessità, stante la portata dei problemi che ci impegnano”.
Voi al contrario di quanto è stato poi deliberato chiedevate il mantenimento dei due circoli didattici già esistenti ad Anguillara. Con quali motivazioni?
“Non è esatto. Al momento non vi è alcun accorpamento. Proprio in queste ore viene decisa la sorte della nostra scuola. Si tratta, è bene ricordarlo, di uno storico Circolo Didattico che ha scandito la vita degli Anguillarini, sin da quando, negli anni cinquanta, venne inaugurato l’edificio di San Francesco, a ridosso della chiesa, e le sezioni della materna erano ospitate nel piano alto del Torrione, nel centro storico. Da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti, la popolazione residente è aumentata in misura esponenziale, siamo ormai vicini a quota ventimila abitanti. Questo territorio è a forte espansione demografica, assorbe in larga parte la popolazione emigrante dalla vicinissima Capitale, formata da nuclei familiari giovani, quindi con figli piccoli o appena costituiti e destinati, pertanto, a diventare sempre più numerosi. In questo contesto è intervenuta la Legge 111 del 15/07/2011 con il comma 4 dell’art. 19. Confortati non soltanto dal buonsenso, ma anche dalla lettera di tale normativa, siamo stati fermamente convinti, e lo siamo tuttora, che lo spirito del dimensionamento delle istituzioni scolastiche debba essere inteso nella direzione di aggregare tra di loro le istituzioni scolastiche autonome ‘vecchio stampo’, ossia i Circoli Didattici (dove troviamo Infanzia e Primaria) con le scuole secondarie di Primo Grado (dette anche scuole Medie), per dar vita ad Istituti Comprensivi di moderna concezione, non soltanto al fine di realizzare un risparmio economico per il Ministero, ma anche e soprattutto, direi, per garantire la migliore continuità dell’offerta formativa in una fase tanto delicata della vita dei nostri figli.
E’ la condizione tipica in cui versano moltissime scuole di città, soprattutto capoluoghi di provincia, ove l’andamento demografico degli alunni registra una progressione in senso inverso. Ad Anguillara e nelle zone limitrofe, di contro, non essendovi una istituzione scolastica autonoma per la sola scuola secondaria di Primo Grado, palesemente non sembrano ricorrere gli estremi per procedere ad alcuna aggregazione a mente del citato comma 4. E’ vero, invece, che attualmente l’unica scuola media, quella del Comprensivo San Francesco, è costretta ad assorbire esageratamente un continuo flusso di iscrizioni ed in molti optano per la frequenza di istituti in altri comuni. Per tutte queste considerazioni, a cui occorre aggiungere la non trascurabile circostanza che nell’ultimo quinquennio il nostro Circolo Didattico ha avuto un numero medio pari a circa 800 alunni ed ha realizzato, nonostante i ben noti tagli alla spesa, molteplici iniziative di notevole spessore per aumentare l’offerta formativa, nel fornire il nostro parere al Comune, abbiamo affermato il principio del mantenimento dell’autonomia, correlato dalla proposta di istituzione del nuovo Comprensivo accompagnata da una equa ridistribuzione dell’intera platea scolastica. In queste ultime ore abbiamo appreso che avevamo ragione in quanto è stata prevista proprio la fattispecie che ci riguarda, ossia la possibilità, in casi come il nostro, di derogare alla soglia minima dei mille alunni e partire con due classi di scuola media”.
Cosa significa questa scelta per la scuola? Quali saranno le ripercussioni in termini di dotazione di strutture, per il corpo insegnante e soprattutto per la didattica?
“La Delibera di Giunta comunale che, ci è stato spiegato, è la pronuncia ufficiale della quale devono tenere conto tanto la Provincia quanto la Regione, ipotizza due soluzioni: il mantenimento dell’attuale assetto oppure l’accorpamento del 205° Circolo didattico all’Istituto comprensivo San Francesco.
Va subito detto che non ha incontrato consensi tra le varie componenti della scuola al punto che il Comitato dei Genitori ha preso l’iniziativa di raccogliere le firme a sottoscrizione di una apposita petizione e, più recentemente, il sindaco Pizzorno ha inoltrato all’assessore provinciale Stella una richiesta per la realizzazione di una nuova ulteriore scuola secondaria di primo grado, alla quale pare che l’amministrazione abbia intenzione di provvedere per i prossimi anni attraverso il reperimento dei necessari finanziamenti.
Ciononostante, poiché quel che conta è il provvedimento amministrativo ufficiale (la delibera di Giunta Comunale), l’attuale Circolo Didattico, ci è stato detto, non potrà mantenere l’attuale assetto né essere accorpato all’I.C. San Francesco e, rimanendo sottodimensionato, verrà affidato in reggenza ad un Dirigente ed un Direttore dei Servizi Amministrativi con incarico in altra istituzione scolastica, ubicata presso altro Comune. Questi ultimi, per ovvi motivi logistici, non potranno che dedicarsi in maniera marginale ed a tempo molto limitato alla nostra scuola e ciò provocherà notevoli disagi all’utenza, disorientamento e conseguenze negative, minando lo sviluppo dell’offerta formativa.
Verrà inevitabilmente interrotto il processo organico di conduzione di tutta un’attività che prevede lo sviluppo di numerosi progetti già avviati e vi saranno anche spiacevoli limitazioni dei posti in organico del personale docente e non docente, già di per sé sottodimensionato”.
Come vi state opponendo a questa decisione? Ci sono margini di manovra per non dare seguito all’accorpamento?
“Come accennavo è in corso la raccolta delle firme da parte del Comitato dei Genitori.
Inoltre il Dirigente Scolastico ha rivolto proprio in queste ore una formale richiesta al Comune affinché provveda a reperire almeno due locali idonei ad accogliere gli alunni di due prime classi, per attivare fin dal prossimo anno scolastico, la scuola secondaria di primo grado. La spesa da sostenere sarebbe particolarmente contenuta in quanto razionalizzando gli ampi locali ora adibiti a segreteria, si ricaverebbero le due aule necessarie, con un ingresso indipendente. Sono fortemente convinto che i margini di manovra vi siano ancora e che, mettendo da parte erronei preconcetti, ciascuno possa fare la sua parte per trovare la soluzione migliore. In tal senso, credo che la lettera inviata dal sindaco all’assessore Stella ne sia un chiaro indizio”.
Di recente Lei e un altro genitore avete presentato un esposto ai carabinieri per la presenza di topi negli spazi cucina di Monte Le Forche. Quale è stato l’esito?
“L’esposto è stato presentato da alcuni rappresentanti della componente-genitori in seno al 205° Circolo Didattico, me compreso, in quanto per motivi di istruttoria non era agevole procedere presso la locale Caserma dei Carabinieri all’identificazione dei tanti genitori presenti quella mattina.
Gli Ispettori della Asl, prontamente intervenuti, hanno constatato che negli spazi riservati alla mensa si effettua regolare profilassi ed azione preventiva a cura della ditta che ha in appalto il servizio, mentre per le altre aree, era stato fatto un intervento sporadico la sera prima a cura del Comune.
Pertanto, è stato chiesto di effettuare un’opera periodica ed assidua di prevenzione. Altri rilievi sono emersi in merito alle infiltrazioni di acqua nel quadro elettrico generale, alle condizioni dei servizi igienici, risultati del tutto insufficienti per il fabbisogno della scuola, nonché ad una copiosa perdita di acqua dall’impianto dei termosifoni. Prontamente il Comune si è attivato per provvedere apportando i dovuti rimedi nell’immediatezza dei rilievi che erano stati mossi. Peraltro, come ci informa l’Amministrazione comunale, la già da tempo programmata opera di ampliamento dei servizi igienici e di un’aula della sede di Monte Le Forche avrà inizio tra breve, quando la scuola chiuderà in occasione delle festività natalizie”.
In un recente passato come Consiglio di Circolo vi siete battuti per ottenere più classi, specie a tempo pieno. I tagli alla scuola pubblica riducono infatti di molto il cosiddetto ‘tempo scuola’ per molti bambini. Che tipo di attività collaterali e parallele avete attivato per colmare questa lacuna?
“Sono state realizzate numerose iniziative, fortemente volute da tutti, in grande sinergia tra dirigenza scolastica, docenti, personale amministrativo e collaboratori, comitato di genitori. Il Consiglio di Circolo ha potuto lavorare con grande slancio su un terreno veramente molto fertile.
Siamo giunti al terzo anno di mandato ed è veramente significativo poter constatare che le numerose iniziative realizzate sono state sempre accompagnate da unanimità di voti e consensi.
Tra i tanti, il progetto ‘Samarcanda’, tuttora in essere e gestito dal Consorzio Consol che si avvale di personale specializzato in varie materie e consente agli alunni di ampliare il ‘tempo-scuola’ e seguire con poca spesa corsi inerenti l’attività motoria, la pittura, l’inglese, la musica ed il canto”.
Lei è stato tra i candidati consiglieri della lista per Pizzorno Sindaco. Nel programma elettorale di riferimento era scritto ‘la centralità della scuola pubblica è un dato irrinunciabile, non tanto del nostro programma elettorale, quanto della nostra visione del mondo’. Ed ancora La lista ‘Centrosinistra, Pizzorno Sindaco’ si impegna ad agire affinché il rapporto fra scuola e amministrazione sia sempre tenuto vivo e attivo. Allo stato dei fatti pare che oggi il rapporto sia compromesso. Su quali basi si potrebbe verificare una ricucitura?
“Anzitutto preferisco tenere sempre distinti i due ruoli. Ho sempre sostenuto che in qualità di genitori siamo chiamati a svolgere la ‘politica della scuola’ e non ‘la politica nella scuola’, come, del resto, ho ampiamente dimostrato, astenendomi dal fare campagna elettorale. Sul piano personale non ho alcun dubbio che non vi sia nulla da dover ricucire. Molti sanno che da sempre, ancor prima di avere un figlio in età scolare, come cittadino sostengo con vigore l’idea della partecipazione attiva nella gestione e nell’amministrazione del territorio. Il coinvolgimento di tutti deve essere sempre garantito in tutte le branche dell’amministrazione. A maggior ragione ciò deve avvenire nella Scuola, una realtà dalle molteplici sfaccettature che implica la pressocché inevitabile impossibilità per l’assessore o il delegato a conoscere i disagi e le istanze di tutti. Le citazioni del programma elettorale, da Lei opportunamente riferite, devono necessariamente integrarsi con il fermo proposito, anch’esso presente di dar vita alle Consulte e/o Commissioni extraconsiliari Permanenti su tutti i problemi di interesse collettivo.
Dal punto di vista della carica che ricopro, mi duole molto doverlo constatare, ma, con ogni probabilità, l’esposto ai carabinieri (che, nella mia qualità di rappresentante dei genitori, non ho potuto esimermi dal produrre, dopo che la scuola aveva invano prodotto segnalazioni scritte al Comune e l’impegno, preso pubblicamente innanzi a un nutrito gruppo di genitori e purtroppo disatteso, a darmi notizie ufficiali, entro la giornata, circa lo ‘stato dell’arte’, che a mia volta avrei dovuto diffondere agli altri tramite e mail ) si sarebbe evitato se fosse stata costituita la tanto agognata Consulta Permanente per i problemi della Scuola. Da quando, nel 2009, sono stato eletto Presidente del Consiglio di Circolo ho espresso più volte tali convincimenti, anche alle amministrazioni comunali che si sono succedute. In occasione della seduta di insediamento, nell’ormai lontano novembre 2009, all’Ordine del Giorno avevo posto, appunto, la sicurezza degli edifici scolastici ed ho invitato, fatto del tutto inedito, l’Amministrazione comunale dell’epoca, intervenuta nella persone dei delegati alla Scuola ed alla Sicurezza. Aggiungo che Anguillara, oltre ad averne bisogno, merita una programmazione pluriennale volta a migliorare, in materia di infrastrutture, ma anche di edilizia scolastica, una situazione col tempo divenuta ormai anacronistica, in cui l’emergenza è elevata a tenore di vita. E’ lo stesso spirito con il quale tuttora ritengo che la nostra mozione, a proposito del dimensionamento, vada recepita come un valido spunto per, quantomeno, gettare le fondamenta di una politica di sviluppo che tutti auspichiamo spesso senza avere, purtroppo, il coraggio di tradurla in atti ufficiali. Al di là della discussa Delibera, l’attuale amministrazione può, come del resto è avvenuto in tanti altri comuni d’Italia, a mio avviso, fornire la necessaria ferma risposta a tagli indiscriminati alla Scuola, perpetrati attraverso accorpamenti indiscriminati tra Istituti Scolastici al solo fine di risparmiare. Mi piacerebbe che si aprisse un forum sul tema ‘Scuola e Territorio’, atteso che le infrastrutture presenti sono ormai del tutto anacronistiche, ferme a trenta e più anni fa. Sarei lieto, per esempio, di veder discusso l’argomento in occasione di una seduta di Consiglio Comunale, con un’apposita mozione, per dare atto alla cittadinanza di quali progetti questa amministrazione di centrosinistra intenda portare avanti. In molti di noi potremmo essere lì quel giorno ad applaudire e sostenere con convinzione ed entusiasmo”.
In questi giorni il Comitato dei Genitori ha rassegnato in blocco le dimissioni. Si sta avviando la fase delle elezioni per nominare un nuovo Comitato. Che rapporti ha il Consiglio di Circolo con questo comitato. E cosa chiedete al neocomitato che uscirà eletto dalle consultazioni?
“La funzione del Comitato dei Genitori è molto importante. Io stesso partecipo alle loro riunioni ed ho avuto modo di caldeggiarne la presenza in occasione di alcune sedute cruciali del nostro Consiglio di Circolo, che, lo ricordo, sono pubbliche, dando anche la parola al suo presidente. Si tratta di un organo consultivo e propositivo che deve svolgere funzioni di raccordo perseguendo la più ampia partecipazione e realizzando un collegamento tra Scuola e la più vasta comunità sociale civile, tra genitori ed Organi Collegiali attraverso la discussione, il dibattito e l’informazione.
Spesso, aspetto non trascurabile, interpreta quel ruolo di pungolo affinché determinati problemi abbiano a risolversi nel più breve tempo possibile. Auspichiamo che il nuovo Comitato porti nuove energie a questa azione che, devo dire, negli ultimi tempi, era un po’ venuta a mancare e di cui vi è grande necessità, stante la portata dei problemi che ci impegnano”.
Elice Ranieri [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/5126/” title=”5126″]