ANGUILLARA – 8 MARZO FESTA DELLE DONNE. TUTTE?


Dal Consigliere Comunale Daniela Gasperini riceviamo e pubblichiamo:

Era il 1908 quando 129 donne morivano bruciate vive in un incendio perchè rivendicavano i diritti di lavoratrici. Oggi 8 marzo, non è la festa delle Donne, ma la commemorazione delle 129 donne morte per difendere la dignità di tutte le Donne.
Perchè non bisogna dimenticare nessuna donna che subisce soprusi dagli uomini violenti, perchè ogni rametto di mimosa che ci viene regalata è una lacrima sulla tomba di tutte le donne del mondo violentate fisicamente e psicologicamente, perchè il profumo intenso della mimosa arrivi nelle loro anime come una carezza per dire: NON SIETE SOLE! Ci siamo noi a tutelarvi, uomini e donne che desiderano un mondo non violento, per i nostri figli, per le nostre figlie.
Con la speranza di lasciare questa Terra migliore di come l’abbiamo trovata, sognando la nascita di una bambina che non temerà di camminare da sola quando fa buio, perché non esisterà nessun Lupo cattivo.
Tutto ciò sarà possibile con la collaborazione istituzionale di uomini e donne, con la capacità di insegnare ai nostri figli maschi che ogni donna rappresenta in parte sua madre, sua nonna, sua sorella.
Nelle Famiglie, nelle Scuole e nelle Amministrazioni serve più attenzione e sensibilità al problema, e soprattutto le Donne non devono essere le prime nemiche delle Donne!
Per questo e per molto altro oggi più che mai le donne devono stare insieme tra di loro e imparare ad ascoltare i silenzi di altre donne.

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Non ce ne voglia la Signora Gasperini, ma qualche distinguo a noi piacerebbe proprio farlo.
La “Festa delle donne” estesa a tutte, e limitata ad un solo giorno, non ci piace, non ci è mai piaciuta e mai ci piacerà.

La ‘pialla’ che sotto il termine “donne” appiattisce e semplifica non ci piace, e non la condividiamo.
Festeggiamo invece e molto volentieri la ‘donna’ che cura i figli, la casa, il lavoro, il marito e magari alla fine della giornata anche se stessa. Festeggiamo con altrettanta gioia la ‘donna’ che non scende a compromessi, che non ha paura di doversi mantenere lavando stoviglie, scale e pavimenti. Onoriamo la ‘donna’ che soffre in silenzio affrontando le avversità della vita, così come onoriamo la ‘donna’ che ha il coraggio di denunciare offese, prevaricazioni e violenze. Sosteniamo la ‘donna’ che combatte per i suoi diritti di ‘essere umano’ esattamente uguale a tutti gli altri e potremmo continuare all’infinito nel riconoscimento dei valori “dell’universo donna”, e non solo l’8 marzo, ma in ogni giorno di ogni anno.
Non ci piace la ‘pialla’ ma non ci piacciono neanche le ‘discriminazioni’ che però in questo caso siamo obbligati a fare proprio per proteggere il rispetto che dobbiamo alle ‘donne’ di cui sopra.
Non festeggeremo mai perciò, le donne che chiedono, individuano e percorrono accorciatoie verso un effimero successo o una altrettanto effimera sicurezza economica; non apprezzeremo mai ‘donne madri’ che condividono, quando addirittura non sollecitano, scelte filiali verso le suddette accorciatoie; non accetteremo mai il velinismo come espressione di arte, così come non accetteremo mai di definire vittime quelle ‘donne’ che per propria legittima scelta usano lati più o meno B del loro corpo  di emancipate, per sfruttare senescenti vizi di danarosi e potenti soggetti.
Queste ‘donne’, e altre della stessa specie, noi non le festeggeremo, né l’8 marzo né mai.

Renato Magrelli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/3401/” title=”3401″]

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