Fiumicino, sono 14 gli indagati riguardanti gli appalti sociali nel periodo 2016-2023

comune di Fiumicino

Un sistema rodato, fatto di carte di credito ricaricate, cene in ristoranti di pregio, catering per feste e perfino acquisti su Amazon: così funzionari comunali e imprenditori si sarebbero spartiti per anni le gare relative ai servizi sociali del Comune di Fiumicino, comprese le attività di accoglienza per i migranti.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Civitavecchia e condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’arresto di quattro persone: due dirigenti del Comune di Fiumicino, Cristiano Baldoni e Fabio Sibrega, e due imprenditori, Piero Patrignani e Gennaro Mugnano. Tutti sono finiti ai domiciliari con il braccialetto elettronico.

Secondo gli inquirenti, per un periodo compreso tra il 2016 e il 2023, ci sarebbe stata una gestione opaca e distorta dei fondi pubblici, con gare spezzettate ad arte per evitare le procedure comunitarie. In questo modo, appalti per complessivi 950mila euro, con fatturazioni per oltre 4,6 milioni di euro, sarebbero stati assegnati sempre alle stesse imprese, in un meccanismo che la Procura non esita a definire “duopolio imprenditoriale”.

Il sistema delle “mazzette a cena”

A raccontare la portata della vicenda sono proprio le intercettazioni e i controlli patrimoniali. I funzionari comunali, secondo l’accusa, si facevano ricaricare carte di credito personali dagli imprenditori aggiudicatari, oltre a ricevere benefit sotto forma di cene per i collaboratori, spese per compleanni e regali. Un rapporto di scambio costante, che di fatto annullava la distinzione tra pubblico e privato.

Non solo: dalle indagini emerge anche che alcuni imprenditori sarebbero stati informati in anticipo sui bandi in arrivo, con la collaborazione diretta dei funzionari infedeli. In alcuni casi, i dirigenti pubblici avrebbero persino agito in nome e per conto delle aziende appaltatrici, garantendo così un vantaggio indebito e minando la libera concorrenza.

Gli sviluppi e la reazione del Comune

Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha spiegato che i fatti contestati non coincidono con il mandato dell’attuale amministrazione, insediata più di recente. Sui social, il primo cittadino ha ribadito l’impegno dell’ente locale nel collaborare con la magistratura e nell’attuare nuove misure di controllo: «Abbiamo dato piena attuazione al Piano triennale anticorruzione, rafforzato i controlli e avviato la rotazione degli incarichi e degli affidamenti. Continueremo a garantire la massima collaborazione alla Procura».

Intanto l’inchiesta prosegue, con la possibilità che nuovi accertamenti estendano il perimetro delle responsabilità. La Procura, infatti, non esclude ulteriori sviluppi, né che il sistema possa avere radici più profonde e ramificate in altri settori oltre a quello delle politiche sociali.

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