Comunicato stampa
‘La sentenza del Tar di Taranto in merito ai diritti di genere nelle amministrazioni locali e’ chiarissima. Oggi, nel Lazio, l’unica garanzia vera esistente in tal senso e’ data grazie allo Statuto approvato durante l’amministrazione Storace, che obbliga la presenza di un terzo di genere nella stanza dei bottoni”. Lo dichiarano Roberto Buonasorte, commissario della Federazione provinciale romana della Destra, e Vittorio Messa, segretario regionale per il Lazio della Destra.
“Sempre su questo argomento -proseguono Buonasorte e Messa – l’altra garanzia e’ rappresentata dal listino, che vorrebbero abolire, e che invece solo se si mantiene, obbligando i partiti a dividere a meta’ tra uomini e donne il premio di maggioranza, garantira’ la rappresentanza di genere . La politica alle parole faccia seguire i fatti e soprattutto facciano sentire la loro voce le donne, quelle oggi sono in giunta con Marrazzo, quelle che siedono in consiglio grazie al listino e si facciano sentire anche quelle donne come il ministro Mara Carfagna o la responsabile del Pdl delle pari opportunita’ Saltamartini”.
“Prendano l’impegno – concludono Buonasorte e Messa – di non far approvare dai consiglieri regionali dell’area politica di riferimento la modifica della legge elettorale che, se approvata, riduce la pluralita’ in consiglio regionale e probabilmente fara’ sparire la presenza femminile nell’aula consiliare” .
“Sempre su questo argomento -proseguono Buonasorte e Messa – l’altra garanzia e’ rappresentata dal listino, che vorrebbero abolire, e che invece solo se si mantiene, obbligando i partiti a dividere a meta’ tra uomini e donne il premio di maggioranza, garantira’ la rappresentanza di genere . La politica alle parole faccia seguire i fatti e soprattutto facciano sentire la loro voce le donne, quelle oggi sono in giunta con Marrazzo, quelle che siedono in consiglio grazie al listino e si facciano sentire anche quelle donne come il ministro Mara Carfagna o la responsabile del Pdl delle pari opportunita’ Saltamartini”.
“Prendano l’impegno – concludono Buonasorte e Messa – di non far approvare dai consiglieri regionali dell’area politica di riferimento la modifica della legge elettorale che, se approvata, riduce la pluralita’ in consiglio regionale e probabilmente fara’ sparire la presenza femminile nell’aula consiliare” .
(Gmo/Pn/Adnkronos)
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