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Addio a Maria Sole Agnelli: la “contessa” discreta che ha attraversato un secolo d’Italia

Addio a Maria Sole Agnelli: la “contessa” discreta che ha attraversato un secolo d’Italia

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Si è spenta oggi, 26 dicembre 2025, Maria Sole Agnelli, sorella di Gianni e Susanna Agnelli: aveva 100 anni. Nata il 9 agosto 1925 a Villar Perosa, nel Torinese, è stata una figura rimasta spesso fuori dai riflettori rispetto ai nomi più mediatici della dinastia, ma non per questo marginale: tra impegno civile, gestione di responsabilità familiari e una lunga stagione di presidenza alla Fondazione Agnelli, ha rappresentato il volto più riservato di una famiglia che ha segnato industria, società e immaginario italiano.

Una vita dentro (e oltre) il cognome

Quando si parla di Agnelli, l’attenzione pubblica finisce quasi sempre per gravitare attorno all’“Avvocato”. Maria Sole, invece, è rimasta per decenni un punto d’equilibrio: presenza costante nelle ricorrenze familiari, ma anche protagonista di una biografia autonoma, tra Umbria, Piemonte e Roma, capace di intrecciare aristocrazia, amministrazione locale e passione sportiva.

Dalle prime nozze con Ranieri Campello della Spina ha avuto quattro figli (Virginia, Argenta, Cintia e Bernardino); dal secondo matrimonio con Pio Teodorani Fabbri è nato Eduardo.

Dieci anni da sindaca: Campello sul Clitunno e l’amministrazione “di territorio”

C’è un capitolo della sua storia che racconta bene il suo stile: dal 1960 al 1970 è stata sindaca di Campello sul Clitunno, piccolo comune umbro. Non un incarico simbolico, ma un’esperienza amministrativa lunga un decennio, in un’Italia che stava cambiando pelle e in cui la presenza femminile nelle istituzioni locali era ancora tutto fuorché scontata.

La Fondazione Agnelli: la presidenza e l’idea di “impatto” silenzioso

Negli ultimi anni, il suo profilo pubblico si è legato soprattutto alla Fondazione Giovanni Agnelli, realtà nata nel 1966 e diventata nel tempo uno dei luoghi italiani più influenti su ricerca, scuola e politiche educative. Maria Sole Agnelli ne è stata presidente per 14 anni, fino al 2018, contribuendo a consolidarne l’identità e la continuità istituzionale.

La passione per i cavalli e l’argento olimpico del 1972

Accanto alla politica e alla vita istituzionale, c’è un tratto meno “da palazzo” e più personale: i cavalli. Maria Sole Agnelli è stata proprietaria e allevatrice, legata a una stagione dell’equitazione italiana che ha avuto un picco simbolico quando Woodland, cavallo della sua scuderia, conquistò una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Monaco 1972. Un dettaglio che, oggi, torna come fotografia perfetta della sua figura: presenza importante, ma mai urlata.

L’ultima “testimone” di una stagione della dinastia

La notizia della morte di Maria Sole Agnelli chiude inevitabilmente un’epoca: quella dei fratelli cresciuti tra Torino e Villar Perosa, dentro una famiglia che avrebbe influenzato industria, editoria, politica, sport. Lei lo ha fatto a modo suo, restando spesso un passo indietro rispetto alla scena, ma mantenendo un ruolo di continuità in snodi delicati e in istituzioni che contano.

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