Il progetto di educazione ambientale Inclusivambiente, ideato da Plastic Free Onlus, ha concluso il suo primo ciclo di incontri al C.S.A. “San Nicolò” di Porto Tolle. L’iniziativa ha unito anziani e bambini in un percorso condiviso sul rispetto dell’ambiente e sulla responsabilità verso il futuro. Attraverso attività e momenti di dialogo, il progetto ha creato un confronto profondo tra generazioni diverse.
Il progetto e i protagonisti
Unire nonni e bambini, memoria e futuro, esperienza e speranza: è questo lo spirito di Inclusivambiente, il progetto di educazione ambientale ideato da Plastic Free Onlus che ha concluso il suo primo ciclo di incontri presso il C.S.A. “San Nicolò” di Porto Tolle, in provincia di Rovigo in Veneto. Nato da un’idea di Riccardo Mancin, referente provinciale dell’associazione, il progetto ha coinvolto quattro strutture per anziani del Basso Polesine e diverse classi delle scuole primarie, con l’obiettivo di stimolare un dialogo profondo sul rispetto dell’ambiente e sulla responsabilità collettiva verso il futuro.
“Inclusivambiente è un nome che racchiude ciò in cui credo: l’ambiente è un bene comune, che non ha età, genere o confini – spiega Mancin (Plastic Freee) –. Ho voluto mettere in contatto due mondi apparentemente distanti: chi ha vissuto un’epoca in cui la plastica non esisteva e chi invece dovrà affrontarne le conseguenze. Dall’incontro tra queste generazioni nasce una riflessione potente e necessaria”.
Il valore dell’incontro tra generazioni
Nel corso degli appuntamenti, che hanno coinvolto oltre 300 persone, bambini e anziani si sono confrontati dopo una lezione introduttiva sul tema dell’inquinamento da plastica, dando vita a momenti di confronto spontanei, domande, racconti e riflessioni. Il tutto si è concluso ogni volta con momenti di festa: canti, balli e piccoli doni come simbolo di un legame ritrovato tra le generazioni.
“Il successo del progetto sta proprio nella semplicità con cui ha saputo far dialogare età diverse su un tema cruciale come la salvaguardia del pianeta – aggiunge Mancin –. Mi auguro che questa formula possa essere replicata anche in altre regioni, perché abbiamo bisogno di iniziative capaci di ricostruire un senso di comunità attorno all’ambiente”.
Le istituzioni e il territorio
Un messaggio condiviso anche da chi ha ospitato l’iniziativa. “Inclusivambiente è un esempio concreto di come educazione ambientale e coesione sociale possano camminare insieme – dichiara Silvia Boscolo, Assessore del Comune di Porto Tolle –. I bambini hanno imparato il valore delle relazioni e dell’ascolto, gli anziani hanno ritrovato un ruolo attivo e riconosciuto. L’ambiente è una responsabilità condivisa e questo progetto lo ha dimostrato in modo esemplare”.
Un bilancio positivo anche per il personale del centro. “Mettere a confronto due generazioni significa creare uno spazio di ascolto, crescita e consapevolezza – dichiarano Daniela Favato, coordinatrice del C.S.A. San Nicolò, e l’educatrice Serena De Bei –. Tutti hanno potuto riflettere su come adottare comportamenti più responsabili, lasciando un segno non solo sul piano ambientale, ma anche umano”.
Un impatto sociale che guarda al futuro
Con Inclusivambiente, Plastic Free conferma il proprio impegno nel generare impatto sociale positivo, dimostrando che l’educazione ambientale non è solo una questione di contenuti, ma soprattutto di relazioni, esempi, comunità. E che per proteggere il futuro, serve partire da chi ha memoria del passato.











