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Dalla spiritualità all’impegno contro la povertà: Biagio Maimone guida in Italia la Rete Mondiale del Turismo Religioso

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Il turismo religioso viene interpretato come un pellegrinaggio capace di contrastare povertà e conflitti, creando ponti tra culture, lingue e tradizioni. All’interno di questa visione teologico-filosofica, la World Religious Tourism Network (WRTN) affida a Biagio Maimone il ruolo di Coordinatore Nazionale per l’Italia, riconoscendone il contributo comunicativo e spirituale nel campo del dialogo interculturale e dell’evangelizzazione.

La nomina di Biagio Maimone e il significato teologico del turismo religioso

Roma, 2 dicembre 2025 – Nel contesto della Dottrina Sociale della Chiesa e della missione evangelizzatrice affidata ai fedeli laici, la Rete Mondiale del Turismo Religioso – World Religious Tourism Network (WRTN)
www.tourismandsocietytt.com/red-mundial-turismo-religioso ha conferito al giornalista e comunicatore Biagio Maimone l’incarico di Coordinatore Nazionale per l’Italia.
Questa nomina si inscrive in una prospettiva teologico-filosofica, interpretando il Turismo Religioso non come semplice fenomeno socio-economico, ma come spazio teofanico e antropologico, in cui si manifesta la rivelazione di Dio nella storia. Il viaggio diviene, in tale visione, atto conoscitivo e sacramentale, una via in cui l’uomo, pellegrino nel mondo, esperisce la presenza del divino nella temporalità e, attraverso la contemplazione, riconosce la propria vocazione all’infinito.

Secondo la prospettiva inaugurata da Papa Leone XIV, in continuità con il pensiero di Leone XIII, il turismo religioso costituisce espressione concreta della Dottrina Sociale della Chiesa e forma di teologia incarnata nella cultura. La fede si trasfigura in cultura, la contemplazione si traduce in azione, e la spiritualità diviene principio dinamico di sviluppo umano integrale, secondo la visione maritainiana dell’humanum integrale.
L’itinerario fisico diventa così un vero itinerarium mentis in Deum, in cui ragione e fede, contemplazione e responsabilità si uniscono armonicamente.

La visione spirituale e comunicativa di Biagio Maimone

Biagio Maimone, Direttore dell’Ufficio Stampa dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo guidata da Mons. Yoannis Lahzi Gaid, già Segretario personale di Sua Santità Papa Francesco, elabora la propria riflessione nel solco di una comunicazione intesa come ministero ecclesiale e servizio alla verità. La parola, quando abitata dallo Spirito, diviene sacramento di comunione e strumento di fraternità universale.

L’esperienza francescana vissuta da Biagio Maimone presso il Convento Sant’Angelo di Milano ha orientato il suo pensiero verso una visione del turismo religioso come cammino di pace e fraternità. Lo spirito di San Francesco, centrato sulla povertà evangelica e sull’incontro con l’altro, ispira in Maimone un’idea di pellegrinaggio capace di contrastare povertà e conflitti attraverso la creazione di ponti tra culture, lingue e tradizioni.

In questa prospettiva, il turismo religioso diventa spazio di dialogo e inclusione, dove il viaggiatore riconosce nell’altro un fratello e nel mondo un mosaico di popoli chiamati alla comunione. Il pellegrinaggio si trasforma così in un itinerario che favorisce integrazione, riconciliazione e rispetto reciproco, contribuendo alla costruzione di una pace fondata sulla dignità condivisa dell’intera famiglia umana.

Turismo religioso come risposta etica, spirituale e sociale

Nel quadro dell’umanesimo teologico e filosofico sviluppato da Biagio Maimone, il turismo religioso si configura come risposta etica e spirituale alla povertà, alla violenza e alle ingiustizie. Maimone interpreta il pellegrinaggio come cammino in cui la carità si fa storia, ispirato dalla Chiesa del dialogo di Papa Francesco e dalla visione della Laudato Si’, che chiama a custodire il creato e a promuovere fraternità universale.

Il pellegrino riconosce nella fragilità delle comunità incontrate l’opportunità di praticare solidarietà concreta e di partecipare attivamente alla lotta contro la povertà, vivendo una comunicazione autenticamente umana e capace di costruire relazioni fraterne tra popoli e culture. In questa prospettiva, il turismo religioso diventa strumento di inclusione e dialogo, contribuendo a superare conflitti e guerre e trasformando ogni pellegrinaggio in un itinerario di riconciliazione e pace.

L’esperienza del viaggio, vissuta come itinerarium mentis in Deum, apre all’impegno concreto e alla responsabilità verso il prossimo, promuovendo sviluppo umano integrale. La fede si traduce così in cultura, solidarietà e giustizia, facendo del pellegrinaggio un autentico linguaggio di comunione universale.

Il significato della nomina per la WRTN e il valore del patrimonio italiano

Per la World Religious Tourism Network, rappresentata da Pilar Valdés Arroyo ed Edit Székely, la nomina di Maimone segna una crescita spirituale e culturale della rete: il viaggio è interpretato come evento sacramentale, luogo epifanico dell’incontro con l’altro come icona del mistero divino.
La WRTN promuove il turismo religioso come via pulchritudinis, una teologia della bellezza che conduce dalla creatura al Creatore, in sintonia con l’insegnamento di San Bonaventura.
Il turismo religioso diventa un nuovo umanesimo del viaggio, sintesi tra fede e cultura, spiritualità e ragione.

«Il turismo religioso – afferma Maimone – è teologia in movimento, cammino dell’anima verso Dio attraverso la bellezza, la cultura e la solidarietà».

L’Italia rappresenta una “cattedrale diffusa” in cui arte, fede e storia si intrecciano. I cammini mariani, la Via Francigena e i grandi santuari configurano un patrimonio spirituale che trasforma il viaggio in esperienza mistagogica e ricerca del senso.
Come ricorda Papa Francesco, «ogni viaggio è un incontro, e ogni incontro genera novità».

Maimone conclude: «Il turismo religioso è filosofia del viaggio e antropologia della trascendenza: una peregrinatio ad Deum che unisce fede e ragione, contemplazione e storia, bellezza e fraternità universale».

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