«Con la conversione in legge del cosiddetto Decreto Sicurezza, il nostro Paese compie un grave passo indietro sul terreno dei diritti civili e democratici. Non possiamo tacere di fronte a una normativa che restringe drasticamente la libertà di espressione, di manifestazione e di partecipazione attiva alla vita pubblica». Dichiara Alessandra Zeppieri, Consigliera regionale del Lazio del Polo Progressista.
Stigmatizzare e criminalizzare
«Stigmatizzare e criminalizzare il dissenso pacifico significa voler mettere a tacere ogni voce critica, ogni conflitto sociale legittimo, ogni opposizione non allineata al potere. È una deriva autoritaria che va denunciata con forza».
Tra le misure più gravi contenute nella legge: l’inasprimento delle pene per chi partecipa a sit-in e occupazioni, l’ampliamento dei poteri discrezionali delle forze dell’ordine nei confronti delle manifestazioni pubbliche, l’estensione delle misure preventive tipiche del codice antimafia ai movimenti sociali, studenteschi e sindacali.
Si colpisce il cuore della democrazia
«Si colpisce il cuore della democrazia: la possibilità delle persone di organizzarsi, protestare, esprimere dissenso anche nelle piazze. La sicurezza non può mai essere usata come alibi per comprimere le libertà fondamentali. Il vero pericolo per l’ordine democratico non sono le manifestazioni, ma la repressione silenziosa dei diritti».
Zeppieri si unisce all’appello delle associazioni, dei movimenti, dei sindacati e delle forze democratiche che in queste ore stanno lanciando mobilitazioni in tutto il Paese: «Invito tutte e tutti a non rimanere indifferenti. La democrazia si difende anche, e soprattutto, nei momenti in cui viene messa sotto attacco. Continueremo a lottare in ogni spazio pubblico, affinché la libertà non venga mai sacrificata in nome di una falsa sicurezza».