Giuliano Granato, portavoce nazionale di Pap nonché uno dei 18 raggiunti dalla richiesta di misura cautelare non convalidata dal Gip.
Noi non siamo qui per difenderci dalle accuse. Mentre rispondiamo a queste accuse imbarazzanti accade qualcosa di molto peggiore dall’altra parte del Mediterraneo: un genocidio
Noi oggi accusiamo la complicità del Governo, dell’industria delle armi, Leonardo in primis, e del potere mediatico del nostro paese.
Presente alla conferenza stampa in qualità di indagato anche il portavoce nazionale di Potere al popolo, Giuliano Granato. Secondo Granato :”cinque mesi fa eravamo qui per denunciare il ruolo che la RAI stava avendo da scorta mediatica al genocidio in corso, censurando artisti come Ghali che sul palco di Sanremo avevano portato quella denuncia.
Violenza
Quel giorno abbiamo subito la violenza delle forze dell’ordine che hanno manganellato e costretto diversi manifestanti a ricorrere alle cure ospedaliere.
Quei manganelli e queste denunce paradossalmente ci hanno consentito di parlare ancora del Genocidio. La violenza peggiore infatti non è quella della repressione brutale, ma quella che silenzia le voci dei Palestinesi. Il Tg1, il Tg2, Rai news. E c’è anche il potere mediatico dei grandi quotidiani: Repubblica, stampa, corsera…
Oggi titolerete delle misure cautelari contro 4 compagne e compagni, delle indagini contro altri 14.
Ma cos’è più importante: ciò che si dice o ciò che non si dice? Un grande giornalista e reporter (Kapuściński) diceva che pesano più i silenzi.
E allora oggi vogliamo trasformarli nel loro opposto, in qualcosa di parlato e urlato.
Sul banco degli imputati non dovrebbero esserci manifestanti che si battono contro il genocidio del popolo palestinese, ma i complici di quel genocidio.
Potere mediatico
Il potere mediatico, ma non solo, il complesso militare-industriale occidentale e italiano, con Leonardo che gioca la parte del leone. Oggi vogliamo accusare Crosetto e il governo Meloni di aver continuato a inviare armi a Israele anche dopo il 7 ottobre – in assoluta continuità coi governi di centrosinistra e tecnici precedenti (il record degli ultimi 10 anni è del governo Conte 2, per chi si stesse chiedendo da che parte stanno i “progressisti”). Il ministro Crosetto a ottobre disse che si era interrotto l’invio. Falso: ISTAT e Altreconomia hanno riportato dati ufficiali: imprese come Fiocchi – diretta da un europarlamentare di FdI – ha continuato a inviare munizioni a Tel Aviv. Lo stesso Leonardo e altre imprese italiane. Il tutto in violazione della 185/90. Dove sono coraggiosi magistrati pronti a inquisire ministri, grandi imprenditori e alti funzionari per la violazione di una legge dello Stato che vieta l’export di armi verso Paesi in guerra?
Infine il potere politico, che ha in cantiere un indurimento dell’apparato repressivo. È stata depositata una proposta di legge a firma Lega, che permetterebbe di vietare manifestazioni pro Palestina perché tacciabili di antisemitismo. Il Dl sicurezza in discussione nei fatti impedisce di solidarizzare fisicamente con uno sciopero e rende sproporzionatamente duro il reato di blocco stradale, il decreto rave…
Noi accusiamo tutti i poteri complici del genocidio. Non solo quelli le cui facce vediamo sui giornali, ma anche quelli che quei giornali li possiedono e li finanziano, anche quelli che quei giornali e quei TG li dirigono.
Sono la scorta mediatica del genocidio. Sono i mercanti di morte in affari con Netanyahu. Sulle loro mani ricade il sangue dei palestinesi ammazzati.”
Per questo venerdì alle ore 19:00 saremo in piazza San Domenico, per manifestare contro il genocidio, per gli oltre 560 morti degli ultimi giorni a Gaza