Roma sempre più rumorosa: perché l’inquinamento acustico non va sottovalutato

Roma



Roma è una città molto rumorosa. Non si afferma di certo nulla di nuovo nel dire questo, ma in troppe occasioni ci si dimentica del fatto che l’inquinamento acustico è un problema assolutamente serio che meriterebbe di essere contrastato con tutta l’attenzione del caso.

In tantissime zone della Capitale, principalmente in quartieri centrali, ma non solo, i cittadini lamentano delle situazioni ormai invivibili, con dei rumori fastidiosi che spesso si protraggono fino a tarda notte.

Il traffico urbano è il principale responsabile, ma non solo: anche la movida “selvaggia” è un acerrimo nemico, soprattutto per quel che riguarda il riposo notturno, senza trascurare le stazioni dei mezzi pubblici e tanti altri luoghi “sensibili”.

I tutt’altro che incoraggianti dati del report “Roma Fuori Decibel”

In un’indagine condotta da Legambiente Lazio, denominata “Roma Fuori Decibel”, la situazione della Capitale relativa all’inquinamento acustico è risultata tutt’altro che rosea.

Su 78 monitoraggi effettuati in 42 diversi luoghi della città per un asso temporale di una settimana, il limite di rumore urbano consentito è stato superato in oltre la metà dei casi, e nel 74% di tali casi si sarebbero raggiunti picchi di chiasso definiti “fuori controllo”.

Il luogo in assoluto più rumoroso? Piazza del Colosseo, con una media di 76 decibel; per dati più approfonditi si può leggere il report integrale a questo link.

Cosa può causare l’inquinamento acustico?

Come si diceva, l’inquinamento acustico sa essere purtroppo un nemico molto temibile: esso, infatti, non è un mero disturbo, ma è un qualcosa che può incidere molto negativamente sulla qualità della vita, in taluni casi, può perfino fare ammalare.

I danni causati dall’inquinamento acustico, infatti, sono stati ormai ampiamente dimostrati dalla scienza: si spazia dagli effetti più lievi, quali disturbi del sonno, stress, e sensazioni di stanchezza e di nervosismo fino a serie difficoltà di concentrazione e di apprendimento, sviluppo di disturbi uditivi e cognitivi o di patologie cardiache.

A rendere ancor più temibile l’inquinamento acustico è il fatto che esso è piuttosto subdolo: i suoi danni, infatti, non si manifestano nell’immediato, ma principalmente nel lungo periodo, di conseguenza si fa perfino fatica a ricondurli alla loro reale causa originaria.

Come si può fronteggiare efficacemente l’inquinamento acustico? Sicuramente sarebbero opportuni maggiori controlli in città, anche se, bisogna essere realisti, alcune fonti di rumore sono pressoché inevitabili, si pensi a quelle delle strade più trafficate.

Alla luce di questo, dunque, è opportuno che siano gli stessi cittadini ad innalzare i livelli di guardia, rendendo le proprie abitazioni più confortevoli anche da questo punto di vista.

Come proteggere la propria casa dall’inquinamento acustico

Le soluzioni per rendere più confortevole un’abitazione sono molteplici.

Dei punti molto vulnerabili delle abitazioni sono sicuramente le finestre e le portefinestre, di conseguenza installare degli infissi ad azione isolante come quelli proposti da www.finestreantirumore.it può essere più che sufficiente, anzi può garantire dei risultati insperati.

Se l’abitazione è particolarmente esposta a fonti di rumore, inoltre, si può pensare di installare dei pannelli isolanti, soluzioni particolarmente consigliate anche laddove il rumore esterno provenga da una parte ben definita: immaginando ad esempio che i rumori provengano dal piano sottostante, magari perché ospita un rumoroso locale notturno, può essere senz’altro una buona idea quella di fare applicare da dei professionisti un pannello isolante in corrispondenza del pavimento.
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