Così Marta Collot sulla sua pagina Facebook:
La conferenza stampa di ieri ci conferma per l’ennesima volta quali sono le priorità di questo governo.
Conte ha infatti tranquillizzato di voler aprire tutto (senza considerare che più di metà degli italiani non hanno mai smesso di andare a lavorare) e di avere a cuore gli interessi delle imprese.
Disgustosa è stata poi la parte in cui ha sostanzialmente indicato la rabbia sociale come nemica dell’Italia, ribadendo la retorica per cui “siamo tutti sulla stessa barca” e diffidando a cercare “capri espiatori” mettendo sullo stesso piano il vicino di casa, Governo, UE e Confindustria.. come se la gestione criminale dell’emergenza sanitaria non avesse dei responsabili ben precisi, come se l’assenza di provvedimenti per tutelare le fasce più deboli della popolazione non sia frutto di una volontà politica.
Misure insufficienti
Conte ha infatti esaltato le misure economiche prese fino ad ora, mentre sono evidentemente insufficienti ed escludono la maggioranza dei lavoratori a nero o precari che sono per larga parte giovani, lavoratori o studenti. Non una parola nemmeno sulla questione degli affitti e delle bollette, nonostante sia un’emergenza che sta colpendo milioni di persone.
In questo contesto l’annuncio di Conte di “una stagione di riforme strutturali di cui c’è bisogno da tempo”, mentre Confindustria parla testualmente di abbandonare patti sociali e contrattazione collettiva (e nell’assoluto silenzio dei sindacati confederali) suona come una minaccia, soprattutto per le fasce meno tutelate della popolazione su cui si è riversato il costo della crisi degli ultimi anni, in primis le fasce giovanili.È evidente, ora più che mai, quanto sia importante organizzarci e costruire la NOSTRA fase 2. Perché servono risposte strutturali che invertano completamente le priorità di questo sistema malato.
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