Nonostante tutti siano concordi sul fatto che le carceri in Italia versino in condizioni spaventose, nonostante si chiedono a gran voce il ricorso a misure alternative e lo studio di misure clemenziali, il ministro della giustizia continua a rimanere in silenzio, mostrando tutta la sua indifferenza alle sorti di chi rischia di pagare il proprio errore con la vita.
I detenuti sono abbandonati a loro stessi, in condizioni pericolose per la loro salute, senza alcun dispositivo di protezione e senza una adeguata prevenzione sanitaria. In più, è loro precluso ogni contatto con l’esterno, anche con i loro familiari.
Chi protesta contro questo stati di cose, e chi si preoccupa per loro, viene represso come è successo ieri ai familiari dei detenuti davanti al carcere di Rebibbia.