Ilva: Codacons deposita ricorso straordinario al Consiglio di Stato

STABILIMENTO SIDERURGICO ILVA A TARANTO --- 14/01/2014 - QUOTIDIANA - SOLE24ORE - 43 (terni)



E’ stato depositato dinanzi al Consiglio di Stato l’annunciato ricorso del Codacons contro il piano ambientale relativo all’Ilva, in cui si chiede ai giudici di sospendere il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29/9/2017, pubblicato in G.U. n.229 del 30/9/2017.
Tale ricorso è stato presentato dall’associazione e da un gruppo di cittadini residenti a Taranto che hanno sviluppato patologie direttamente riconducibili all’inquinamento ambientale della città, e punta il dito su alcuni aspetti del piano che ledono i principi costituzionali e le più basilari norme a tutela della salute umana e dell’ambiente, con conseguenze pensatissime per la popolazione, come dimostrano i continui “Wind days” che costringono i bambini del quartiere Tamburi a non andare a scuola.
Si legge nel ricorso presentato dal Codacons e dai residenti:
“Il DPCM ha completamente “calpestato” il diritto alla salute della popolazione del Comune di Taranto, sacrificandolo sull’altare delle esigenze produttive nazionali e ciò in violazione di tutte le norme che attribuiscono alla salute rango di diritto fondamentale, non rinunciabile, che rientra tra i principi supremi e tra i diritti inalienabili del nostro ordinamento. Orbene, nel DPCM non vi è nessuna previsione volta a tutelare il diritto alla salute dei cittadini del Comune di Taranto, attraverso interventi repentini a attuabili concretamente sull’impianto, nonostante la situazione in cui versa la popolazione sia drammatica. Quest’ultimo in sintesi si è risolto nel mero differimento degli interventi progettati, con scadenze non definite puntualmente e incerte nel dies a quo, e ciò in concreto esprime il più marcato disinteresse verso lo stato di salute della popolazione coinvolta. Il DPCM 29.09.2017 ha procrastinato i termini di adempimento previsti dai precedenti provvedimenti AIA e dalle norme sopracitate, autorizzando l’ulteriore differimento al 23.08.2023.
Tale differimento costituisce anche violazione della Decisione 2012/135/UE del 28.02.2012 della Commissione Europea relativa all’obbligo di applicare le BAT per la produzione di ferro e acciaio, il cui adempimento era previsto entro il termine finale e non prorogabile dell’8.03.2016.
Già negli ultimi mesi il Comune di Taranto ha dovuto emettere in occasione dei “Wind Day” quattro ordinanze con cui ha disposto la chiusura delle scuole, sconsigliando ai cittadini di uscire dalle proprie abitazioni ed indicando le dovute precauzioni, visto il grave rischio per la salute causato delle polveri sollevate in queste giornate. Questione gravissima, a cui non si pone rimedio da anni, e che, invece, dovrebbe trovare soluzione immediata.
La soluzione offerta dal dPCM che prevede la copertura di tali parchi oltre a non essere stata ancora messa in atto, risulta difficilmente realizzabile e gestibile data la grandezza dell’area coinvolta. Si tratterebbe, infatti, di coprire un’area di circa 70 ettari con una struttura alta almeno cento metri. Al contrario, la soluzione della decarbonizzazione dell’Ilva che avrebbe portato alla scomparsa dei parchi minerari, degli altoforni e di tutti gli impianti di acciaieria più inquinanti senza la necessità di costruire impianti del genere, nemmeno viene presa in considerazione nel testo del DPCM gravato.
Stesso discorso vale per l’eccessivo prolungamento dei termini previsti per la rimozione dell’amianto fissati, dall’art. 13 del DPCM gravato, al 23.08.2023. I tempi previsti si dimostrano completamente incompatibili con l’urgenza degli interventi”.

Tutto ciò considerato, il Codacons ha chiesto al Consiglio di Stato – che si pronuncerà nei prossimi giorni sull’istanza dell’associazione – di sospendere i provvedimenti impugnati anche ordinando il riesame dello stesso alla luce delle carenze denunciate, e di disporre il rinvio del Decreto alla Corte di Giustizia Europea nella parte in cui permette al gestore di postergare gli interventi per la messa in regola dell’impianto ILVA al 2023.

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Informazioni su Alfredo Di Costanzo 27870 Articoli
Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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