Sbattere i poliziotti di Sesto San Giovanni in prima pagina, una follia!



Protezione. È questa la prima parola che mi viene in mente dopo i fatti della notte scorsa a Sesto San Giovanni in provincia di Milano dove due agenti hanno neutralizzato e ucciso il presunto terrorista Anis Amri colpevole della strage di Berlino.

L’Isis, che nel frattempo ha diffuso il video testamento di Amri in cui spicca la frase “Vi macelleremo”, ha risorse sparse in tutti i paesi Europei, cani sciolti come vengono definiti ma che si lasciano dietro morte e distruzione, dall’attacco al Charlie Hebdo all’ultimo tragico episodio nel quartiere berlinese di Charlottensburg, attacchi imprevedibili che fanno emergere come l’organizzazione terroristica è in grado di bypassare l’intelligence europea senza neanche così tanta difficoltà, segno che la rete è così ben organizzata da poter agire praticamente indisturbata.

Ed è proprio per questo che è stato un folle errore quello di dare in pasto al grande pubblico non solo i nomi e cognomi dei due agenti ma anche le loro foto che ormai sono su tutte le maggiori testate giornalistiche nazionali ma anche internazionali. È bene ricordarsi che prima di essere agenti delle forze dell’ordine sono delle persone che hanno delle famiglie e che da oggi potrebbero essere effettivamente in pericolo. Non è forse per questo che gli agenti della catturandi hanno  il viso coperto durante le loro operazioni?

Qui parliamo di vite umane, di ragazzi che si sono trovati in un conflitto a fuoco che, diciamocelo, non avevano previsto, perché era il classico pattugliamento fatto centinaia di volte durante la loro carriera, ed è proprio per questo che doveva scattare da subito la tutela e la copertura. Adesso cosa succederà? Metteranno sotto protezione le due famiglie? Purtroppo non credo che accada, con molta probabilità verranno insigniti di una meritata medaglia al valore in diretta tv sul primo canale nazionale, in bella mostra a sottolineare all’Europa, “avete visto quanto siamo stati bravi, lo abbiamo fermato noi”, tanto valeva mettergli un bel paglione sulla schiena.

Alea iacta est disse Giulio Cesare, ma sarebbe stato meglio che lo scoop questa  volta fosse stato il non divulgare che il divulgare a tutti i costi, il grande pezzo giornalistico è anche  saper fare un passo indietro prima di fare danni.

 

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Informazioni su Emanuele Bompadre 16695 Articoli
Emanuele è un blogger appassionato di web, cucina e tutto quello che riguarda la tecnologia. Motociclista per passione dalle sportive alle custom passando per l'enduro, l'importante è che ci siano due ruote. Possessore di una Buell XB12S è un profondo estimatore del marchio americano.

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