Sul colle sventola balena bianca



Mentre in Europa inizia a soffiare il vento del cambiamento, in Italia, al Quirinale, si rafforza la puzza di naftalina grazie ad un allievo di Ciriaco De Mita. Scopriamo chi è Sergio Mattarella, il “nuovo” Presidente della Repubblica.

Classe ‘41, palermitano, padre di tre figli, il primogenito Bernardo è il capo dell’Ufficio Legislativo del Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia. Nel 1983 entra per la prima volta in parlamento, più volte ministro, nel 1992 accettò come “regalo modesto” una busta contenente tre milioni delle vecchie lire in buoni benzina; mittente l’imprenditore Filippo Salamone. Memorabile nel marzo del 1999 l’appoggio, nella veste di vicepremier nel governo D’Alema, all’intervento militare in Kosovo con la Nato.

In qualità di Ministro della Difesa negò, secondo il collega Lorenzo Sani, le morti dei soldati che erano stati in missione in Bosnia, per colpa dell’uranio impoverito, a cavallo tra gli anni ’90 e i primi 2000. Ritenuto un fine giurista, tra i suoi capolavori c’è il “Mattarellum”, legge elettorale adottata dal 1994 al 2001 che doveva traghettare l’Italia nella Seconda Repubblica, e invece l’affossò nel pantano del continuo ricatto dei senza voti che sedevano in Parlamento solo perché comodi ai vari segretari di partito.

Dal 2011 è giudice della Corte Costituzionale e correttezza vorrebbe che un giudice non dovrebbe ricoprire dopo incarichi politico-istituzionali; per il Quirinale, però, val bene non solo una messa, ma anche la credibilità della corte.

La standing ovation di quattro minuti che ha accolto la sua elezione è stata voluta da chi non è stato eletto, e fatta da parlamentari che Mattarella ha giudicato illegittimamente eletti. Tra questi il ministro Angelino Alfano, il quale non se l’è sentita di dare un dispiacere all’azionista di maggioranza del suo potere; in fondo il Nuovo Centrodestra è una sorta di stampella indesiderata ma necessaria per permettere a chi si professa di sinistra di governare.

Qualcuno ha parlato di elezione serena: una serenità che ha realizzato l’identificazione con un segno tipo “Mattarella S.” o “On. Mattarella” le schede dei votanti. Come mai? Ricordate le opposizioni a Matteo Renzi all’interno del Pd? All’ennesima prova del nove si sono rivelate….false. Se non erro, il neo presidente dovrà intervenire nel processo sulla trattativa Stato-mafia, dove il difensore degli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, l’avvocato Basilio Milio, lo ha citato come teste: fosse così sarà il secondo presidente in carica a dover testimoniare nel processo sul patto tra boss e istituzioni. Si legge sui giornali che è stato il trionfo di Renzi; a mio parere è solo il trionfo della paura di mettersi contro l’attuale foglia di fico dei padroni del vapore. Paura che nasce, forse, dal timore di perdere gli attuali privilegi.

La politica di molti politici di oggi è la peggior fotografia dei peggiori politici di ieri. Daniele Capezzone in un’occasione ebbe a dire che “Renzi è uno che ti abbraccia, ti bacia, ti circonda ma nel frattempo ti ha già preso il portafogli”.

Personalmente non lo so; so, però, che quello che è andato in onda in questi giorni risponde alla logica di un partito che da quattro anni governa l’Italia e che ha raggiunto i record della disoccupazione e della tassazione. Renzi che prende i portafogli? Per farne cosa, se per molti italiani questi sono vuoti? Mi piacerebbe che il prossimo presidente della repubblica venisse eletto direttamente da noi cittadini, liberamente.

Moriremo democristiani? Del domani non v’è certezza; spero, però, di non veder morire gli italiani vittime della Sindrome di Stoccolma.

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Informazioni su Alfredo Di Costanzo 27670 Articoli
Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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