Matrimoni gay, unioni civili, diritti… ma l’amore?

Vorrei iniziare da una frase che ho letto qualche ora fa: “Studi scientifici hanno dimostrato che se due gay si sposano, tu continui a vivere.” Effettivamente durante la scorsa settimana si è scatenato un vero e proprio putiferio in merito alle trascrizioni dei matrimoni gay, un polverone che ad oggi ancora non si è placato con chilometri di inchiostro scritto a destra e a manca.

Mi domando, ma perché si sta alzando questo gran polverone su una questione che sarebbe semplice risolvere trattando le persone come individui e non assoggettandoli con un aggettivo, etero, gay, lesbica e chi più ne ha più ne metta. Non sarebbe meglio che di base ci sia, non so,  l’amore? Una coppia si ama e quindi si sposa per vivere la vita insieme.
A questo punto i conservatori staranno balzando sulla sedia pronti a criticare questa mia affermazione, ben vengano perché siamo qui per il dibattito per sentire altre opinioni, anche se prima di tutto vorrei delle spiegazioni chiare ed esaustive sul perché sta facendo tanto scandalo la notizia dei matrimoni gay e ne fa di meno la notizia del papà che uccide il figlio 16enne ferisce la moglie e la figlia e poi si uccide, e non ditemi perché questa, comunque sia, era una famiglia “normale” perché allora non siete conservatori ma bigotti.

Lo chiarisco di nuovo,  il mio punto di vista è semplice e chiaro: vorrei che tutte le coppie abbiamo i diritti fondamentali, dall’assistenza sanitaria a quella patrimoniale, senza dover fare un atto da un notaio come se l’unione di due persone fosse una holding internazionale, in fine dei conti è solo amore!

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