ROMA – SMART CITIES: LEGAMBIENTE SMENTISCE IL SINDACO ALEMANNO



Che l’Italia sia un paese in perenne campagna elettorale è noto a tutti da tempo. Quando scema l’effetto dell’ultima consultazione, si inizia a pensare al prossimo turno di votazioni politiche, europee, regionali o condominiali. L’impossibilità di organizzare un mega election day, dovuta all’anticipo invernale delle politiche e delle tre elezioni regionali appena effettuate, ha consegnato ai cittadini romani (e con loro a molti comuni in tutta Italia che vedranno rinnovare le proprie amministrazioni il 26 e 27 maggio) un lungo periodo di promesse e di dati contrastanti che riguardano le azioni intraprese (o meno) in quest’ultimo quinquennio.
Oltre alle continue schermaglie sui buchi di bilancio che appartengono praticamente a tutte le pubbliche istituzioni, tutte a loro dire incolpevoli (lo sport nazionale è quello di attribuire tali mancanze alle giunte precedenti), la battaglia politica, specialmente a livello locale, si concentra sul grado di adeguamento delle città alle esigenze del nuovo millennio: mobilità sostenibile, risparmio energetico, servizi integrati.
In occasione della SMAU Business, tenuta alla Fiera di Roma gli scorsi 20 e 21 marzo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha lodato il comportamento della propria giunta ritirando il premio “smart city” a Roma Capitale aggiudicato per la realizzazione della Carta Roma, indirizzata alle famiglie più bisognose (vedi QUI nostro articolo).
Questo riconoscimento viene oggi contestato da Legambiente, che accusa il primo cittadino di aver realizzato solamente interventi di facciata, trascurando aspetti importanti come ambiente e mobilità. Secondo l’associazione “la concentrazione giornaliera di 50 µg/m3 di PM10 è già stata oltrepassata per ben 59 volte nei primi mesi del 2013 e si registrano 70 auto ogni 100 abitanti, uno dei dati peggiori tra le grandi città per quanto riguarda il livello medio di motorizzazione privata”.
Il Presidente di Legambiente Lazio, Valentino Parlati, critica la mancanza di una politica ambientale a Roma, sono poche le piste ciclabili (in diminuzione rispetto al passato), alto il quantitativo di rifiuti per abitante, elevato anche il consumo di acqua: “Altro che smart cities, i nostri amministratori non sanno proprio cosa siano l’innovazione e la qualità della vita”.

Silvio Rossi [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7603/” title=”7603″]

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