CERVETERI- COMUNE: VOTI A (P)RENDERE…



L’inverno è giunto al giro di boa, ultimi trenta giorni prima di passare il testimone alla stagione entrante: la primavera. Il periodo dei fiori e…delle elezioni.
A Cerveteri, nel bel mezzo della primavera, i cittadini saranno chiamati ad adempiere ad una delle loro facoltà: il voto. Cittadini, quelli cerveterani, che in quattordici anni sono stati testimoni di frequenti cambi amministrativi. Quattro commissariamenti conseguenza di altrettante precoci abdicazioni da parte dei sindaci in carica. L’ultima “vittima” del fagocitante Comune cerite è stato Gino Ciogli, caduto, “malamente”, il 21 Dicembre 2011. 48 ore dopo le redini  in seno al“Granarone” furono affidate, alla Dott.ssa Giuliana Giaquinto; un’altra gestione ad interim dal 1998 ai giorni nostri.
Mala gestione, dissapori tra consiglieri, lotte intestine, avvisi di garanzia rappresentano il vademecum degl’orrori della politica etrusca. Ma il futuro non ammette rimpianti, la  votazione  primaverile dovrà sancire una stabilità scevra da qualsiasi mozione di sfiducia. E quello che si auspicano tutti gli abitanti del territorio.
In città, nel frattempo, è partita la campagna elettorale che si gioca su più fronti: media, cartellonistica, dibattiti nei circoli o nei semplici bar. I nomi più gettonati nel rivestire la, prossima, carica sindacale sono quelli di Alessio Pascucci, giovane “vecchio” esponente del Governo Civico; Salvatore Orsomando e Gabriele Lancianese, entrambi del Pdl; Giuseppe Onorato, fondatore del partito Forza Nuova di Cerveteri e Massimo Saltamerenda appartenente al partito “la Sinistra Arcobaleno”. Quest’ultimo, qualche giorno fa, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle prossime elezioni amministrative soffermandosi sull’effettivo ruolo del Comune. “Un Comune- asserisce Saltamerenda- come si sa non è un ente privato e fare da “Datore di Lavoro” quando sei un ente pubblico, specie nell’attuale condizione storica ed economica in cui versa il mondo, è davvero difficile. Penso quindi che se si continuerà a guardare al Comune come se fosse l’ombelico del mondo e alla stregua di una struttura privata temo che chiunque vada a governare senza cercare di dare un freno a tutto questo farà ancora un grande buco nell’acqua. In questo senso anche per motivare un elettorato stanco si potrebbe cominciare a dire che il Comune non è più un “Datore di Lavoro” da governare a beneficio di chi vince e dei propri clienti, ma che appunto esso è un bene Comune da preservare e valorizzare”.
Salvatore Orsomando, uno dei dieci firmatari che a Dicembre, attraverso una mozione di sfiducia, diedero una spallata determinante alla fine del Governo Ciogli, è il candidato di “destra” maggiormente in voga. Nelle sue intenzioni si evince il desiderio di dare al Governo cittadino un ruolo assolutamente garantista ed innovatore: “adesso tocca a noi” è il motto che lo accompagnerà fino al giorno dello scrutinio.
Pascucci, invece, sta entrando lentamente, nella sfida elettorale. “Abbiamo voglia di presentare una coalizione nuova, trasversale, fatta di persone oneste”. Il desiderio di Pascucci è quello di mantenere stretti i rapporti con la vicina Ladispoli. “Noi, del Governo Civico, siamo uno dei pochi movimenti che mantiene un legame continuo con Ladispoli. Un legame atto a far intendere Ladispoli e Cerveteri come unico territorio”.
Parole, promesse, conferme, insinuazioni, proseliti. La scalata verso la nomina a Sindaco di Cerveteri è ufficialmente partita. Sarà tortuosa con il fascino della meta finale: la gestione di una città.
                                                                                                                                                  Raffaele Caldarelli

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