“Cari cittadini, vi chiediamo scusa per il disagio che oggi vi stiamo arrecando, ma il momento di grave crisi della Sanità pubblica lo impone”. Inizia così il volantino dell’ANAAO ASSOMED – COSMED che verrà distribuito questa mattina a partire dalle 10 nel corso del sit in organizzato dai camici bianchi della Asl Rm/F davanti alla sede dell’azienda sanitaria in via Terme di Traiano di Civitavecchia.
I sindacati infatti proprio per oggi hanno indetto una giornata di sciopero in segno di protesta per la mancata soluzione dell’annosa vicenda dell’anomalia degli stipendi. Questione sulla quale la Regione Lazio si era impegnata a trovare una soluzione. Ma la risposta non è arrivata. Da qui la decisioni di incrociare le braccia. Ma i medici scendono in piazza non solo per difendere i propri diritti acquisiti ma anche per denunciare lo stato di grave abbandono della sanità pubblica.
“Come è iniziato l’attacco al Servizio Sanitario Nazionale?” si chiede ancora il volantino rispondendo poi “Con il decreto 80 la Regione Lazio che ha sancito la chiusura di oltre 20 ospedali nella nostra regione mettendo al momento in bilico, nella nostra ASL, la stessa esistenza dell’ospedale di Bracciano. Contestualmente – denunciano ancora i sindacati – le leggi finanziarie hanno imposto il blocco del turn over degli organici e conseguentemente la riduzione dei servizi offerti alla cittadinanza con un aumento delle liste di attesa, così come le lunghe attese nei Pronti Soccorsi. Vi è sempre un maggior ricorso ad assunzioni temporanee di personale medico e paramedico, contribuendo di fatto al diffuso fenomeno del precariato. La carenza degli organici – dicono ancora i sindacati – sta provocando un consistente numero di ore di straordinario mai pagate E come se non bastasse, si decide per una sostanziosa decurtazione degli stipendi dei medici della Asl Roma F”.
“Per la prima volta nella storia la Regione Lazio – commentano nel merito le associazioni di categoria sulla questione retributiva – decide che i nostri stipendi sono anomali, non ne spiega i motivi, ci taglia le buste paga e per giunta vuole gli arretrati dal 1° gennaio 2010. Si tagliano inoltre altre indennità, come quelle sul rischio da radiazioni X ed il relativo riposo biologico. Si sta completando il massacro del Servizio Sanitario. Protestiamo per queste iniquità, per la vostra salute, per la nostra professionalità e per la nostra e vostra dignità”.
Parole forti e chiare che la dicono lunga sulla gestione sanitaria nel Lazio. La vicenda arriverà anche in Parlamento. Il deputato Pietro Tidei presenterà infatti una interrogazione per denunciare il tradimento della buona fede dei medici della Asl Rm/F da parte della Regione Lazio. In primavera infatti l’agitazione era stata sospesa a seguito delle rassicurazioni regionali. Ma il seguito non è arrivato.
Il risultato è che oggi la sanità sul territorio è ferma. Una nota Asl annuncia che per oggi le organizzazioni sindacali mediche aderenti alle sigle ANAAO ASSOMED – SIMET – CIMO – CISL MEDICI – CGlL – ANPO – AAROI – SIVEMP FVM – UIL MEDICI – FESMED – FVM hanno proclamato ventiquattro ore di sciopero aziendale. La direzione dell’azienda – prosegue la nota Asl – ha già emanato le opportune disposizioni organizzative per assicurare i servizi essenziali come previsto dal regolamento aziendale e dalla normativa vigente (L. 146/90 e L.83/00). Ciò nonostante potrebbero comunque verificarsi rallentamenti o sospensioni nelle attività di specialistica e diagnostica ambulatoriale”.
“L’ANAAO ASSOMED, in qualità di sindacato maggiormente rappresentativo dei medici dipendenti, – commenta Marco Benedetti, componente segreteria regionale ANAAO – ringrazia l’onorevole Tidei per la sensibilità dimostrata nel comprendere e sostenere le ragioni della nostra lotta contro l’ingiustizia, l’arroganza ma soprattutto l’indifferenza dimostrata dalla Regione nei nostri confronti e nei confronti dei cittadini di tutta la Asl Rm/F. Ci scusiamo con la popolazione per il disagio che arrechiamo oggi 15 dicembre, ma siamo certi della comprensione di tutta la popolazione”.
“Il 15 dicembre – aveva ribadito in una nota il 13 dicembre Filippo Zama del sindacato Cimo, medico in forza all’ospedale di Bracciano – si tiene uno sciopero dell’ intera giornata dei medici della Asl Rm/F proclamato da tutte le sigle sindacali per protestare contro la Regione Lazio che ha decurtato a partire dal 2010 lo stipendio di posizione dei medici stessi . Da considerare che tale fondo – dice Zama – è stato concordato da anni dai vari Direttori Generali con la Regione Lazio”.
Anche tra le corsie del Padre Pio sono vari i medici che incrociano oggi le braccia, anche se la cronica carenza di camici bianchi, allo scopo di garantire i servizi essenziali di legge, costringono molti di loro a restare in servizio pur condividendo le ragioni della protesta.
I sindacati infatti proprio per oggi hanno indetto una giornata di sciopero in segno di protesta per la mancata soluzione dell’annosa vicenda dell’anomalia degli stipendi. Questione sulla quale la Regione Lazio si era impegnata a trovare una soluzione. Ma la risposta non è arrivata. Da qui la decisioni di incrociare le braccia. Ma i medici scendono in piazza non solo per difendere i propri diritti acquisiti ma anche per denunciare lo stato di grave abbandono della sanità pubblica.
“Come è iniziato l’attacco al Servizio Sanitario Nazionale?” si chiede ancora il volantino rispondendo poi “Con il decreto 80 la Regione Lazio che ha sancito la chiusura di oltre 20 ospedali nella nostra regione mettendo al momento in bilico, nella nostra ASL, la stessa esistenza dell’ospedale di Bracciano. Contestualmente – denunciano ancora i sindacati – le leggi finanziarie hanno imposto il blocco del turn over degli organici e conseguentemente la riduzione dei servizi offerti alla cittadinanza con un aumento delle liste di attesa, così come le lunghe attese nei Pronti Soccorsi. Vi è sempre un maggior ricorso ad assunzioni temporanee di personale medico e paramedico, contribuendo di fatto al diffuso fenomeno del precariato. La carenza degli organici – dicono ancora i sindacati – sta provocando un consistente numero di ore di straordinario mai pagate E come se non bastasse, si decide per una sostanziosa decurtazione degli stipendi dei medici della Asl Roma F”.
“Per la prima volta nella storia la Regione Lazio – commentano nel merito le associazioni di categoria sulla questione retributiva – decide che i nostri stipendi sono anomali, non ne spiega i motivi, ci taglia le buste paga e per giunta vuole gli arretrati dal 1° gennaio 2010. Si tagliano inoltre altre indennità, come quelle sul rischio da radiazioni X ed il relativo riposo biologico. Si sta completando il massacro del Servizio Sanitario. Protestiamo per queste iniquità, per la vostra salute, per la nostra professionalità e per la nostra e vostra dignità”.
Parole forti e chiare che la dicono lunga sulla gestione sanitaria nel Lazio. La vicenda arriverà anche in Parlamento. Il deputato Pietro Tidei presenterà infatti una interrogazione per denunciare il tradimento della buona fede dei medici della Asl Rm/F da parte della Regione Lazio. In primavera infatti l’agitazione era stata sospesa a seguito delle rassicurazioni regionali. Ma il seguito non è arrivato.
Il risultato è che oggi la sanità sul territorio è ferma. Una nota Asl annuncia che per oggi le organizzazioni sindacali mediche aderenti alle sigle ANAAO ASSOMED – SIMET – CIMO – CISL MEDICI – CGlL – ANPO – AAROI – SIVEMP FVM – UIL MEDICI – FESMED – FVM hanno proclamato ventiquattro ore di sciopero aziendale. La direzione dell’azienda – prosegue la nota Asl – ha già emanato le opportune disposizioni organizzative per assicurare i servizi essenziali come previsto dal regolamento aziendale e dalla normativa vigente (L. 146/90 e L.83/00). Ciò nonostante potrebbero comunque verificarsi rallentamenti o sospensioni nelle attività di specialistica e diagnostica ambulatoriale”.
“L’ANAAO ASSOMED, in qualità di sindacato maggiormente rappresentativo dei medici dipendenti, – commenta Marco Benedetti, componente segreteria regionale ANAAO – ringrazia l’onorevole Tidei per la sensibilità dimostrata nel comprendere e sostenere le ragioni della nostra lotta contro l’ingiustizia, l’arroganza ma soprattutto l’indifferenza dimostrata dalla Regione nei nostri confronti e nei confronti dei cittadini di tutta la Asl Rm/F. Ci scusiamo con la popolazione per il disagio che arrechiamo oggi 15 dicembre, ma siamo certi della comprensione di tutta la popolazione”.
“Il 15 dicembre – aveva ribadito in una nota il 13 dicembre Filippo Zama del sindacato Cimo, medico in forza all’ospedale di Bracciano – si tiene uno sciopero dell’ intera giornata dei medici della Asl Rm/F proclamato da tutte le sigle sindacali per protestare contro la Regione Lazio che ha decurtato a partire dal 2010 lo stipendio di posizione dei medici stessi . Da considerare che tale fondo – dice Zama – è stato concordato da anni dai vari Direttori Generali con la Regione Lazio”.
Anche tra le corsie del Padre Pio sono vari i medici che incrociano oggi le braccia, anche se la cronica carenza di camici bianchi, allo scopo di garantire i servizi essenziali di legge, costringono molti di loro a restare in servizio pur condividendo le ragioni della protesta.
Elice Ranieri
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