Comunicato stampa
Il Consiglio comunale del 20 maggio ha approvato il Piano delle Alienazioni per l’anno 2010. La Giunta ha proposto tra l’altro la vendita di 8 immobili del patrimonio comunale, motivata con la necessità di risanare il Bilancio. Il nostro gruppo ha espresso il proprio consenso ad un piano di risanamento dei conti in un momento così difficile per gli Enti Locali in tutta Italia. I comuni si trovano ad affrontare sia difficoltà di cassa, sia squilibri tra le spese e i ricavi e le amministrazioni devono affrontare questa situazione con responsabilità e serietà. Noi sosterremo tutte le azioni che vanno in questa direzione. E’ evidente che la cessione di beni immobili del Comune non risolve lo squilibrio tra entrate e uscite e le conseguenti difficoltà di cassa: su questo potremo fare un’analisi quando finalmente la Giunta si degnerà di portare in Consiglio il Bilancio 2010. Certo, il forte ritardo con cui la discussione del Bilancio avverrà , siamo ormai abbondantmente oltre il termine massimo indicato dalla legge, non è una premessa positiva. Sul Piano delle Alienazioni abbiamo sollevato in Consiglio critiche e dubbi che ci hanno spinto a votare contro. Intanto se le alienazioni vanno nel senso di risanare i conti è necessario che nel prossimo Bilancio ci sia una proporzionale riduzione dei debiti: altrimenti se questi resteranno invariati o addirittura cresceranno la situzione del Comune sarà ancora più grave. Sulle singole operazioni indicate abbiamo fatto notare che la vendita dell’appartamento di Vicolo Cieco era già stata approvata da mesi dal Consiglio e che l’asta per procedere è andata deserta. Le modalità di questa asta, in particolare i tempi e la pubblicità, pur rispettando i termini di legge, non sono stati tali da permettere al Comune di vendere nelle migliori condizioni. Prima di ridurre il prezzo di vendita è necessaro, secondo noi, procedere ad una nuova asta in cui almeno i tempi e la pubblicità siano adeguatamente modificati. Ma è stata la proposta di alienare i locali del Lavatoio, attualmente utilizzati da due associazioni di volontariato, che ci ha visto nettamente contrari. Appare innanzi tutto velleitaria l’ipotesi di cedere per 220.000 euro due locali di mq 55 con destinazione commerciale nel centro storico del paese. Ma soprattutto siamo contrari alla vendita di un bene che rappresenta un pezzo dell’identità e della storia di Anguillara. Il nostro paese avrebbe bisogno di un lavoro attento di ricostruzione della propria identità: gli ultimi 40 anni della storia di Anguillara hanno fatto saltare l’dentità del piccolo paese con poche migliaia di abitanti senza che si sia sostituita una nuova identità. Trasformare e vendere pezzi del patrimonio come i locali del vecchio Lavatoio non va certo nella direzione di rispondere alla situazione che si è creata. Eppure abbiamo indicato una soluzione che permetterebbe di tenere insieme l’esigenza di risanamento dei conti mantenendo la destinazione di pubblica utilità dei locali, nel rispeto del loro valore storico. L’ipotesi è facilmente ricavabile dallo stesso Piano delle Alienazioni: uno dei beni da vendere è infatti il vecchio mattatoio comunale di Via della Mola Vecchia. Per questo immobile è stato raggiunto un accordo dalla pecedente amministrazione con l’Ente Parco per il passagio del bene per 250.000 euro a quest’ultimo, che lo destinerà ai suoi scopi istituzionali. Perchè non si è voluta e non si vuole tentare la stessa strada con i locali del Lavatoio? In Consiglio non sono state fornite risposte. Non si può cercare di verificare l’interesse del Parco stesso, del Consorzio di Navigazione, della Provincia, della Regione e di altri Enti, così da garantire l’entrata al nostro Comune preservando la proprietà pubblica dell’immobile e sopratutto la sua destinazione a fini di pubblica utilità, verificando anche la possibilità di un recupero, per quanto possibile, della struttura originaria?
Gruppo “Lista Di Gioia per Anguillara”
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