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Ostia, Pallotta contro Gualtieri: “Smontano i chioschi di notte, è il trionfo dell’incompetenza PD”

Ostia, Pallotta contro Gualtieri: “Smontano i chioschi di notte, è il trionfo dell’incompetenza PD”

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Renzo Pallotta non usa mezzi termini nel commentare l’ennesimo capitolo della gestione del litorale romano. Il coordinatore di Forza Italia per il litorale attacca duramente l’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, definendo quanto sta accadendo a Ostia “un teatrino dell’incompetenza targato PD che sta trasformando il territorio in una barzelletta amministrativa”. Al centro delle polemiche, ancora una volta, la vicenda dei chioschi balneari e l’ordine di smontaggio delle strutture comunicato, secondo Pallotta, nelle ore notturne.

La saga dei chioschi e l’ordine di smontaggio notturno

Secondo il coordinatore di Forza Italia, l’ordine di smontaggio rappresenta l’ultimo atto di una gestione che definisce caotica e incoerente. Dopo il cambio delle regole a gara conclusa, denunciato già il 3 novembre, e dopo l’annuncio della creazione della figura del “Direttore del Litorale”, arriva ora quello che Pallotta definisce “il gran finale”: la richiesta di smontare le strutture, comunicata senza preavviso e senza documenti ufficiali.

Pallotta parla di una telefonata avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 dicembre, senza motivazioni formali né atti scritti, e si chiede se questo sia il modello di trasparenza amministrativa promosso dall’attuale giunta capitolina. Una scelta che, sottolinea, contraddice quanto discusso in precedenza nelle commissioni consiliari, dove si era parlato di destagionalizzazione e di mantenimento delle strutture anche durante l’inverno.

“Creano il problema e poi fingono di risolverlo”

Il coordinatore di FI allarga poi lo sguardo alla gestione complessiva del litorale. Secondo Pallotta, l’amministrazione avrebbe prima svuotato il X Municipio di competenze e personale, per poi lamentarsi del suo mancato funzionamento. Una strategia che definisce paradossale, paragonandola a quella “del piromane che si improvvisa pompiere”.

Il riferimento è alla sequenza di decisioni che hanno portato, nel novembre 2023, al trasferimento delle competenze dal Municipio al Campidoglio, alla creazione di un ufficio di scopo affidato al vicecapo di Gabinetto Nicola De Bernardini e, infine, all’annuncio del nuovo Direttore del Litorale. Un percorso che, secondo Pallotta, ha moltiplicato le poltrone senza risolvere i problemi strutturali del territorio.

Il commissariamento e la questione della trasparenza

Pallotta richiama anche il passato commissariale del X Municipio, segnato da infiltrazioni mafiose e da condanne definitive per scarsa trasparenza delle procedure amministrative. Un precedente che, a suo avviso, dovrebbe imporre oggi un livello di trasparenza ancora più elevato.

Secondo il coordinatore di Forza Italia, invece, la situazione sarebbe opposta: accessi agli atti negati o concessi con ampie cancellature, documenti forniti con ritardi ingiustificati e controlli ritenuti insufficienti. Una gestione che, sostiene, utilizza il richiamo alla legalità solo sul piano retorico, mentre nei fatti produce opacità.

La disparità di trattamento tra gli operatori

Pallotta non risparmia critiche neppure sul fronte degli operatori economici coinvolti. Pur comprendendo le difficoltà di chi si è trovato costretto a licenziare personale in poche ore, il coordinatore di FI ritiene che questo non possa diventare un alibi per accettare una situazione di disparità di trattamento.

Secondo quanto afferma, alcuni partecipanti ai bandi avrebbero calibrato le proprie offerte tenendo conto dei costi di smontaggio delle strutture, mentre altri risulterebbero improvvisamente favoriti dal cambio delle regole deciso dal Campidoglio. Il bersaglio delle critiche diventano quindi i dirigenti del Dipartimento guidato da Tobia Zevi e del Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, accusati di aver modificato le condizioni a gioco iniziato.

Il richiamo alla sentenza del TAR Lazio

Nel suo intervento, Pallotta richiama anche la recente ordinanza del TAR Lazio del 28 ottobre 2025. Il Tribunale amministrativo ha censurato Roma Capitale per la gestione non trasparente della procedura di gara relativa all’affidamento delle 31 concessioni demaniali marittime, ordinando la consegna integrale della documentazione senza oscuramenti.

Secondo Pallotta, non è un caso che il TAR sia dovuto intervenire per garantire il diritto di accesso agli atti, dopo mesi di ritardi e documenti parzialmente oscurati che avrebbero impedito l’esercizio del diritto di difesa. Un episodio che, a suo giudizio, conferma un modello amministrativo fondato sull’opacità piuttosto che sulla chiarezza.

Il messaggio alla politica: “Servire o sparire”

La critica si allarga infine all’intera classe politica, romana e locale. Pallotta sostiene che chi sceglie di candidarsi debba farlo con l’obiettivo di servire la cittadinanza, mettendo da parte interessi personali e giochi di palazzo. A Ostia, afferma, si potrà vincere solo ricostruendo un rapporto di fiducia con una cittadinanza che si sente delusa e tradita dalle promesse dell’amministrazione Gualtieri e della presidenza Falconi.

Il coordinatore di Forza Italia invoca la fine delle poltrone, delle decisioni prese di notte e delle manovre burocratiche, ribadendo che i cittadini meritano rispetto e non quello che definisce “un circo amministrativo”.

Il rischio degrado e l’accusa finale al PD

In chiusura, Pallotta lancia l’allarme sul possibile ritorno del degrado sulle spiagge di Ostia. Senza i chioschi, sostiene, torneranno bivacchi, tendopoli e insicurezza, e la responsabilità ricadrà interamente sull’attuale amministrazione, accusata di aver scelto l’improvvisazione al posto della programmazione e la propaganda al posto della trasparenza.

La vicenda dei chioschi continua intanto a tenere banco, tra ricorsi annunciati, esposti in Procura e la promessa di un incontro chiarificatore tra concessionari e funzionari del Dipartimento Patrimonio. Per Pallotta, però, una cosa è certa: la gestione del litorale romano da parte dell’amministrazione Gualtieri sta collezionando un fallimento dopo l’altro, e a Ostia si potrà tornare a vincere solo servendo davvero i cittadini.

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