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Lazio, seduta storica del CAL: parere sul bilancio e via libera all’emendamento da un milione per i piccoli Comuni montani

Lazio, seduta storica del CAL: parere sul bilancio e via libera all’emendamento da un milione per i piccoli Comuni montani

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Nella tarda mattinata del 16 dicembre 2025, nell’aula consiliare del Consiglio regionale del Lazio, si è svolta una seduta destinata a segnare un passaggio storico nella vita del Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio (CAL). Un momento che ha certificato, nei fatti, un cambio di passo profondo nel rapporto tra Regione e autonomie locali, trasformando il confronto istituzionale in decisioni concrete e misurabili, con effetti diretti sulle politiche di bilancio e sul sostegno ai territori.

Il parere sul bilancio regionale e il giudizio del CAL

Nel corso della seduta, il CAL ha approvato il Parere obbligatorio unico sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale 2026-2028, sulla legge di stabilità 2026 e sulla legge pluriennale di bilancio 2026-2028. Il giudizio espresso è stato positivo nei confronti di una manovra improntata a rigore e sviluppo, equilibrio finanziario e attenzione al sostegno dei territori.

Si tratta di un passaggio istituzionale rilevante, che conferma il ruolo del Consiglio delle Autonomie Locali come soggetto attivo e non meramente consultivo nel processo di costruzione delle politiche regionali. Un ruolo che, per la prima volta in maniera così evidente, si traduce in atti formali e indirizzi concreti destinati a incidere sulla programmazione regionale.

L’emendamento da un milione di euro per i piccoli Comuni montani

Al parere approvato dal CAL è stato allegato un emendamento, anch’esso votato dall’assemblea, finalizzato a sostenere i piccoli Comuni montani del Lazio nel potenziamento del servizio di trasporto scolastico. L’intervento prevede specifiche modifiche alla legge regionale 7 agosto 2020, n. 9, dedicata alla tutela e valorizzazione dei piccoli Comuni.

L’emendamento, collegato alla Proposta di legge regionale n. 237/2025, ovvero la legge di stabilità regionale 2026, introduce una dotazione finanziaria pari a 1 milione di euro per l’anno 2026. Pur essendo stato approvato in sede di Consiglio delle Autonomie Locali, il testo entrerà ora nel percorso consiliare regionale, dove sarà esaminato dal Consiglio regionale del Lazio per la definitiva approvazione all’interno della legge di bilancio.

Il risultato è il frutto di un percorso di interlocuzione istituzionale avviato la scorsa estate con l’assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini e proseguito nel mese di ottobre con un tavolo tecnico-istituzionale. Un confronto che ha consentito di tradurre le istanze dei territori in un lavoro concreto dell’Assessorato, seguito e accompagnato costantemente dal CAL fino all’approdo nella manovra finanziaria regionale. Un’attenzione che, nella storia dell’organo, non si era mai manifestata con tale continuità e incisività.

Le posizioni della presidente Piacentini e del vicepresidente Florenzani

A sottolineare la portata politica e istituzionale della seduta è stata la presidente del CAL Lazio, Luisa Piacentini, che ha rimarcato il valore dell’emendamento e il significato più ampio dell’iniziativa. Secondo Piacentini, il provvedimento rappresenta “un segnale di grande attenzione da parte della Regione Lazio nei confronti dei piccoli Comuni e delle aree interne”, confermando una sensibilità concreta verso quei sindaci e quelle amministrazioni che quotidianamente si confrontano con difficoltà strutturali e carenza di risorse.

La presidente ha evidenziato come il contributo sia rivolto in modo specifico ai servizi scolastici e abbia una portata ampia, capace di coinvolgere tutti i Comuni interessati. Particolare rilievo è stato attribuito anche al tema del dimensionamento scolastico, definito centrale per garantire il diritto allo studio e contrastare lo spopolamento delle aree montane e interne del Lazio.

Nel corso della seduta è intervenuto anche il vicepresidente del CAL, Giammarco Florenzani, che ha espresso soddisfazione per l’esito dei lavori e per il metodo istituzionale adottato. Florenzani ha sottolineato come, per la prima volta, il Consiglio delle Autonomie Locali non solo venga ascoltato, ma contribuisca in modo diretto e incisivo alla costruzione del bilancio regionale. Un risultato che, a suo giudizio, premia il lavoro serio e costante svolto dall’organo e dimostra come il dialogo istituzionale, quando fondato su responsabilità e visione condivisa, sia in grado di produrre risultati concreti e duraturi.

L’intervento dell’assessore Righini e il ruolo del Fondo di Coesione

La seduta, che ha visto come relatrice Sabrina Verri, si è svolta alla presenza della struttura amministrativa del CAL, rappresentata dal dirigente Giulio Naselli di Gela, e ha registrato anche l’intervento dell’assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini. L’assessore ha voluto suggellare una giornata dal forte valore istituzionale, entrando nel merito delle politiche regionali a sostegno dei territori e del Fondo di Coesione regionale, finalizzato a creare condizioni di riequilibrio sociale e territoriale.

Righini ha annunciato una serie di interventi destinati a beneficiare l’intero territorio regionale, dalla viabilità rurale agli edifici di culto, fino ai luoghi della cultura, con l’obiettivo di garantire risorse a tutti i Comuni del Lazio e favorire una redistribuzione equilibrata della ricchezza nei territori. Ha inoltre chiarito il senso politico della norma costruita nel corso di un anno e mezzo di confronto con il Governo e con le altre Regioni, sottolineando come la finalità sia quella di sostenere i Comuni, soprattutto i più piccoli, in un’ottica di tenuta sociale oltre che territoriale.

Nel suo intervento, l’assessore ha annunciato anche la presentazione di un emendamento legato alle risorse del Fondo di Coesione, pari a 486 milioni di euro, precisando che tali risorse non rappresentano debito per l’amministrazione regionale e che l’obiettivo è redistribuirle ai Comuni sotto forma di ricchezza territoriale. L’emendamento presentato dal CAL, ha aggiunto Righini, entrerà a pieno titolo nella legge di bilancio regionale, rappresentando un ulteriore segnale di attenzione verso il Consiglio delle Autonomie Locali, da lui definito come una vera e propria “seconda Camera” della Regione Lazio.

Partecipazione, assenze e significato politico della seduta

Nel corso della seduta, la presidente Piacentini ha voluto richiamare anche lo spirito istituzionale che dovrebbe caratterizzare il CAL, sottolineando la necessità di superare appartenenze politiche e logiche partitiche. In questo quadro, ha espresso rammarico per la presenza limitata dei consiglieri, evidenziando come in aula fossero presenti soltanto esponenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia, con l’eccezione di una sola rappresentante del Partito Democratico, a fronte dell’assenza del resto dell’opposizione.

Un’assenza definita sorprendente, soprattutto alla luce dell’importanza della seduta, in cui è stato approvato un provvedimento di grande rilievo e l’assessore regionale al Bilancio ha recepito una proposta emendativa del CAL. Nonostante ciò, Piacentini ha espresso l’auspicio che anche gli esponenti assenti possano presto tornare a partecipare attivamente ai lavori, rafforzando il ruolo del Consiglio delle Autonomie Locali a beneficio di tutti i territori.

Alla seduta hanno preso parte le principali rappresentanze istituzionali degli enti locali del Lazio, con la presenza di UPI Lazio, UNCEM Lazio, ANCI Lazio, AICCRE Lazio e della XIX Comunità Montana Arco degli Aurunci, oltre ai delegati delle Province di Viterbo e Frosinone e ai rappresentanti dei Comuni di Rieti, Frosinone e Latina. Una partecipazione ampia e qualificata che ha conferito all’appuntamento un forte valore di rappresentatività territoriale.

In un contesto segnato da fragilità demografiche, difficoltà finanziarie e crescente isolamento dei piccoli centri, il Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio dimostra di poter finalmente svolgere il ruolo previsto dallo Statuto regionale: concorrere in modo reale alle scelte strategiche della Regione, trasformando il confronto istituzionale in politiche pubbliche concrete. Una svolta che segna un prima e un dopo nella storia del CAL e nel rapporto tra Regione Lazio e autonomie locali.

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