Secondo Luca Sommi, l’attenzione mediatica sulla crisi umanitaria di Gaza è progressivamente scomparsa, nonostante la situazione sul terreno resti drammatica. Il giornalista è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del programma “Battitori Liberi”, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano, denunciando il silenzio dei principali quotidiani italiani su quanto sta accadendo nella Striscia.
Sommi ha sottolineato come, terminata la fase più intensa dei bombardamenti, non sia affatto terminata la sofferenza della popolazione civile, che continua a vivere in condizioni estreme, tra freddo, macerie e assenza di assistenza.
La critica al silenzio mediatico e politico
“Sui siti dei principali quotidiani italiani non c’è una sola notizia su Gaza: laggiù sono finiti i bombardamenti ma non è finita la morte. Ogni giorno continuano a morire bambini, anziani, sono tutti nella melma. Di notte ci sono tre gradi, c’è chi dorme in tenda, chi sotto i teloni, chi sotto le macerie. Finito il bombardamento non c’è più una sola notizia”, ha affermato Sommi durante la trasmissione.
Nel suo intervento, il giornalista ha poi chiamato in causa direttamente il governo italiano e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, criticando la distanza tra le dichiarazioni pubbliche e le azioni concrete. “Alle parole bisogna far seguire i fatti: la Meloni condannava la Flotilla, diceva che il governo avrebbe potuto fare altre cose, ma allora perché non le ha fatte? Era una condanna immotivata perché il governo non riesce a stare vicino agli ultimi come invece dice”, ha proseguito, evidenziando come la popolazione di Gaza rappresenti oggi uno degli esempi più evidenti di marginalità estrema.
“Una crisi che continua senza aiuti umanitari”
Sommi ha poi ribadito che, nonostante il cessare delle operazioni militari più intense, non si possa parlare di una vera tregua. “Non c’è più il genocidio, ma c’è un genocidio di bassa intensità. Non si spara più, che è un passo avanti, ma non si può parlare di tregua, nella Striscia non entrano gli aiuti umanitari”, ha spiegato, sottolineando come l’assenza di assistenza equivalga, di fatto, a una condanna a morte per molti civili.
In chiusura, l’appello diretto ai cittadini: “Di tutto questo non se ne parla più, ma se non arrivano gli aiuti si muore. Un bambino di Gaza non vale meno di un bambino occidentale. Quest’anno fate meno regali, fate una donazione a Medici Senza Frontiere, che sono gli ultimi a quel confine”.











