«Sono molto soddisfatta dell’audizione che si è svolta oggi in Commissione Ambiente sullo stato critico dei laghi Albano e di Nemi, a cui si è aggiunta la situazione altrettanto complessa del lago di Giulianello. Una richiesta che ho avanzato con urgenza e che è stata accolta con tempestività: ringrazio i Presidenti delle Commissioni VIII (Ambiente) e XII (Tutela del territorio) per la disponibilità e tutte le persone intervenute – enti locali, associazioni, tecniche e tecnici – per aver dato voce a un territorio che chiede ascolto e interventi concreti».
La situazione è sotto gli occhi di tutte le persone
«La situazione è sotto gli occhi di tutte le persone: la falda acquifera continua a prosciugarsi giorno dopo giorno. Siamo di fronte a un deterioramento silenzioso ma inesorabile, che rischia di compromettere in modo irreversibile un ecosistema unico. L’audizione di oggi è solo il primo passo: ora serve costruire un coordinamento stabile tra Regione, Comuni, enti di gestione, realtà scientifiche e società civile. Perché invertire la rotta è urgente».
«Quanto emerso oggi rende ancora più evidente un fatto: questo territorio non può assolutamente sostenere la costruzione di un inceneritore che Roma vorrebbe invece costruire. Non solo per i rischi ambientali diretti, ma perché andrebbe a gravare su un’area già in profonda sofferenza idrica ed ecologica. Serve una visione diversa, all’altezza della sfida climatica e ambientale che abbiamo di fronte».
«Credo infine che la Regione Lazio possa formalmente entrare a far parte del Contratto di Lago. Quella può diventare la sede naturale per un coordinamento vero tra tutti i soggetti coinvolti. È lì che si può costruire una strategia condivisa per proteggere, rigenerare e valorizzare i nostri laghi. Il tempo dell’attesa è finito. Ora servono responsabilità e azione».