Migliaia di persone hanno dato vita alla prima manifestazione nazionale dell’opposizione sociale al governo Meloni, e alla continuità mostrata con l’agenda Draghi fatta di guerra e attacco alle condizioni dei settori popolari. Dopo il riuscito sciopero generale di ieri dei sindacati conflittuali, oggi abbiamo attraversato Roma insieme a loro e a tante sigle, e soprattutto a tanti studenti arrabbiati e in lotta contro un modello che gli impone o sfruttamento o morte.
Dietro le parole d’ordine di abbassare le armi e alzare i salari si uniscono lavoratori, giovani, disoccupati, pensionati, per la pace e la giustizia sociale.
E questo percorso continua!
A migliaia in piazza a Roma per il primo corteo nazionale dell’opposizione sociale al governo Meloni: sindacalismo conflittuale, facchini, braccianti, operai, precari, studenti, giovani e forze politiche che da sempre si battono per rompere questo sistema di sfruttamento.
Mentre Meloni propone una legge di bilancio che sembra scritta da Draghi, in ossequio ai vincoli di bilancio imposti dalle istituzioni internazionali, taglia il reddito di cittadinanza salvo poi consentire l’aumento delle spese militari per decine di miliardi di euro.
Contro l’invio di armi
Noi invece siamo contro l’invio di armi sui fronti di guerra, perché si lavori per la pace mentre i soldi vengano destinati alla spesa in sanità, istruzione e per il sostegno delle fasce popolari.
Sarà per questo che le forze parlamentari che fanno la presunta opposizione oggi non sono in piazza? Tocca a noi, alle lavoratrici e ai lavoratori di questo paese organizzarci per costruire l’opposizione che serve!
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