C’è un sentore comune sparso che parla di come il cybercrimine sia prevalentemente legato alle nazioni con una minore cultura digitale. In realtà, secondo delle analisi abbastanza attendibili, in cima ai luoghi dove sono presenti il maggior numero di vittime legate agli attacchi informatici troviamo zone come il Nord America o il nord Europa, non esattamente le ultime arrivate in termini di digitalizzazione.
Durante la pandemia sicuramente ne avremo sentito parlare più e più volte di come gli attacchi informatici stessero modificando in peggio il mondo. Solo in Italia il numero di attacchi informatici avvenuti durante il periodo pandemico è aumentato, rispetto ai momenti precedenti, del 238%, una cifra che lascia impallidire anche le più rosee aspettative
Al resto del mondo, chiaramente, non è andata meglio: ad Aprile 2020 Google ha dichiarato di aver bloccato oltre 18 milioni di account email legati ad attacchi avvenuti tramite phishing o malware, attacchi che venivano eseguiti con cadenza quotidiana.
Giusto tre mesi dopo c’è stato il primo storico caso di morte avvenuta a causa di un attacco informatico. Nello specifico una donna è morta poiché non è stata potuta soccorrere in tempo dall’ospedale preposto poiché, quest’ultimo si ritrovava con le strutture bloccate a causa del ransomware che gradualmente ne criptava i dati necessari al funzionamento dei sistemi. Il trasferimento della donna in un altra struttura è stato quello che ne ha causato la morte.
Non essere una cybervittima
Chiaramente questi esempi sono molto tristi ma non rappresentano la realtà quotidiana che gli internauti si trovano ad affrontare. In ogni caso è bene non farsi trovare impreparati e anzi, iniziare a prendere confidenza fin da subito con tutto un mondo: quello dei sistemi di protezione dai cyberattacchi.
Chiaramente gli informatici non è che stanno a guardare i loro sistemi venir presi a calci da agenti esterni e nel corso dei decenni sono stati sviluppati diversi sistemi di protezioni specializzati per minacce specifiche.
Antivirus, antimalware, antiadware, firewall, sistemi di archiviazione in cloud, password manager, VPN… tutti questi sono strumenti accessibili anche da persone che non hanno conoscenze informatiche pregresse e che riescono in un unico obbiettivo: aumentare il livello di sicurezza quando si naviga online.
Nello specifico è bene concentrarsi su quello che forse è lo strumento più conveniente dal punto di vista economico e dal punto di vista dello sforzo richiesto all’utente: la VPN.
Cos’è una VPN e come si usa?
Volendo fare un grande riassunto potremmo semplicemente dire che la VPN ti aiuta a rimanere al sicuro online.
L’obbiettivo della VPN è quello di utilizzare particolari protocolli di comunicazione e particolari protocolli crittografici per trasformare il traffico dati in un qualcosa di non intercettabile, mettendo al sicuro transazioni online, comportamenti che si hanno quando si naviga e più in generale tutto lo spettro della privacy di un utente.
Il funzionamento di una rete virtuale privata (il nome comune della VPN) è il seguente: quello che la VPN fa è instradare il traffico dati all’interno di particolare tunnel segreti e privati. All’interno di questi tunnel gli algoritmi di crittografia trasformano tutti i dati del traffico (i siti visitati, le azioni fatti, le pubblicità viste e così via) in dati crittografati, illeggibili in caso di intercettazione. Tutto questo viene fatto senza pesare sulla velocità di connessione o sulla reattività della connessione stessa, specie con le attuali tecnologie che vengono utilizzate
Tra le altre importanti caratteristiche di una VPN troviamo la sua capacità di nascondere l’indirizzo IP di chi la utilizza. In questa maniera si rende impossibile per un malintenzionato la geolocalizzazione dell’utente, con occhi vantaggi in termini di privacy.
A differenza degli altri sistemi che esistono per ovviare a queste problematiche, usare una VPN porta a vantaggi particolarmente interessanti:
- Semplicità d’utilizzo: il servizio di una VPN prevede il pagamento di un abbonamento e l’installazione di un’applicazione, da li in poi è possibile impostare tutto quanto per funzionare con dei veri e propri automatismi.
- Ottimo rapporto qualità prezzo: il costo annuale di una VPN in relazione a quanto questa effettivamente protegga la navigazione da occhi indiscreti è incredibilmente vantaggioso. Tra tutti quanti gli strumenti per la protezione informatica è il meno dispendioso.
- Versatilità: oltre a proteggere l’utente da intercettazioni e furti di dati, una VPN permette all’utente di aggirare meccanismi come il geofencing dei contenuti o gli algoritmi di dynamic pricing.
Chiaramente una VPN, da sola, non riesce a proteggere in maniera assoluta un dispositivo informatico come uno smartphone o un computer.
È per questo che all’utilizzo di una VPN andrebbero associati comportamenti responsabili come l’utilizzo di password robuste, l’aggiornare in maniera solerte i software di sicurezza ed i sistemi operativi o la creazione di sistemi di backup per i file più importanti. Soltanto in questa maniera ci si può definire come preparati nei confronti degli attacchi informatici.
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