Sappiamo bene tutti che in Italia c’è una larga maggioranza di persone serie. Purtroppo in un’epidemia sarebbe gradita l’unanimità. Nei giorni passati abbiamo visto che questa unanimità non c’è. Ci sono gli scettici strutturali e gli ipercritici abitudinari, ci sono i sapienti del giorno dopo e quelli che la sanno più lunga il giorno stesso. Ci sono quelli che imbrogliano vendendo mascherine. Ci sono quelli che dovendo abbandonare gli attacchi politici frontali al governo si arrampicano sui distinguo del troppo e del troppo poco.
Vogliamo smetterla adesso, tutti quanti?
Il governo sta dicendo e facendo cose chiare e traduce in norme, prescrizioni e indicazioni ciò che è semplice buonsenso: stare a casa più che si può, distanziarsi gli uni dagli altri e rafforzare l’igiene.
Lo scrive Pier Luigi Bersani in un post sulla sua pagina Facebook
Poiché siamo un popolo vagamente anarchico e più solidale che disciplinato, se non vogliamo metterci quel buonsenso per non correre il rischio di dar ragione al governo, facciamolo almeno per solidarietà verso quei medici, infermieri, operatori e amministratori che sono al fronte.
Sopportano fatiche e pericoli
Risparmiamogli almeno l’umiliazione di dover vedere qualche cretino che ci ride su.
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