Politica, la nuova stagione is coming

politica e pallone



Va bene, non siete fra i 38 milioni di italiani che sono andati in vacanza.
Non siete neppure fra i 6 milioni che approfitteranno dell’autunno per concedersi un viaggio.
Meno che meno siete fra quelli che prenotano una crociera appena cadono le foglie.

E allora?
Nessuno potrà impedirvi di seguire le novità di un autunno che si annuncia pieno di sorprese.
Il campionato domina la scena, grazie anche al linguaggio dei commentatori sportivi, svelto, incalzante, a tratti incomprensibile.
Tanto efficace da essere imitato sempre più spesso dai politici con metafore prese direttamente dai campi di calcio.
Per cui è ragionevole pensare che l’inglese stia per essere soppiantato,  come lingua mondiale, da quella parlata su spalti e tribune.
Renzi, segretario del Partito Democratico, recentemente ha affermato che il suo partito è primo in classifica.
Immediata la reazione degli altri leader che si sono buttati all’inseguimento dei tifosi, pardon, degli elettori, per recuperare consensi.
I problemi sul tappeto richiedono coach all’altezza, per citarne solo alcuni c’è il debito pubblico (sempre sorvegliato speciale) il nodo pensioni (una mina vagante)
e poi ci sarebbe la violenza sulle donne che, se risolta, potrebbe dare parecchi punti di vantaggio a chi l’affronta con successo.

In un clima simile a quello che precede match decisivi, è avvenuta la designazione del candidato premier del Movimento 5 Stelle  che ha scelto l’onorevole Di Maio.
Dopo l’investitura telematica, l’applauso dei sostenitori alla festa di Rimini.
Ma sul palco, accanto al candidato, non c’era Roberto Fico, notoriamente una punta dei pentastellati.
Perchè non è salito sul palco?

Ci sono state congetture, ipotesi e strascichi fino a che una parola,
mai pronunciata prima in politica, ovvero “romantico” ha fornito un spiegazione.
Così come c’è chi segna di tacco o di testa c’è l’esponente politico romantico che dribbla le polemiche non facendosi vedere.
I retroscena delle vicende politiche però sono come gli spogliatoi non si sa mai se quello che ne esce, è verità oppure invenzione…
Una tendenza al gesto romantico tuttavia deve esserci in giro, infatti negli Stati Uniti molti sportivi hanno trasformato la tradizione d’ inginocchiarsi,
ascoltando l’inno nazionale, in un momento di protesta verso il presidente Trump. Insomma fra classifiche e campionati da una parte e campagne elettorali dall’altra avremo il nostro bel da fare a seguire gli avvenimenti e gli inevitabili colpi di scena.

Tasso adrenalico? Alto…

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