Quel bottino, già raccolto e riposto nel baule dell’auto, gli avrebbe fruttato diverse migliaia di euro, ma il colpo non è andato secondo i piani.
I tre temerari, tutti provenienti da Cassino e con precedenti specifici, l’avevano quasi scampata, allorquando sono stati fermati da una pattuglia dei Carabinieri nel parcheggio di un centro commerciale.
In pieno giorno A.A., T.F. ed D.M.L., sperando di non essere notati, si sono introdotti all’interno di un negozio violando, oltre la serratura, i sigilli che l’autorità giudiziaria vi aveva apposto dichiarandone il fallimento.
Il trio, dopo aver fatto incetta di notebook, cellulari e fotocamere digitali, lasciato l’esercizio, nel richiuderne la saracinesca, sono stati individuati dai Carabinieri, i quali, a conoscenza del fallimento dell’attività commerciale, insospettiti dal sintomatico atteggiamento, hanno pensato bene di perquisire il mezzo su cui si apprestavano a salire, rinvenendovi l’intera refurtiva, successivamente restituita all’avente diritto.
Ad inchiodare le loro responsabilità, infine, le videoriprese dell’impianto di sorveglianza ivi installato. Tratti in arresto, dovranno rispondere di concorso in furto aggravato e violazione dei sigilli.
I tre temerari, tutti provenienti da Cassino e con precedenti specifici, l’avevano quasi scampata, allorquando sono stati fermati da una pattuglia dei Carabinieri nel parcheggio di un centro commerciale.
In pieno giorno A.A., T.F. ed D.M.L., sperando di non essere notati, si sono introdotti all’interno di un negozio violando, oltre la serratura, i sigilli che l’autorità giudiziaria vi aveva apposto dichiarandone il fallimento.
Il trio, dopo aver fatto incetta di notebook, cellulari e fotocamere digitali, lasciato l’esercizio, nel richiuderne la saracinesca, sono stati individuati dai Carabinieri, i quali, a conoscenza del fallimento dell’attività commerciale, insospettiti dal sintomatico atteggiamento, hanno pensato bene di perquisire il mezzo su cui si apprestavano a salire, rinvenendovi l’intera refurtiva, successivamente restituita all’avente diritto.
Ad inchiodare le loro responsabilità, infine, le videoriprese dell’impianto di sorveglianza ivi installato. Tratti in arresto, dovranno rispondere di concorso in furto aggravato e violazione dei sigilli.
Ufficio Stampa Comando CC Bracciano
[foldergallery folder=”cms/file/BLOG/5629/” title=”5629″]
Commenta per primo