Dicembre caldo nelle stanze del “Granarone”: avvisi di garanzia, nette fratture, ideologiche, tra i consiglieri ed un sindaco in discussione.
Il consiglio comunale si prepara alla resa dei conti, in ballo il futuro amministrativo di Cerveteri. L’opposizione ha agito in maniera tangibile con una mozione di sfiducia nei confronti di Ciogli, un atto protocollato da dieci consiglieri in cui si evince la chiara volontà di cambiare l’attuale tendenza e gestione cittadina.
Una sfiducia resa nota il 30 novembre scorso, data fissata per il consiglio comunale mai realmente andato in scena poiché i dieci firmatari abbandonavano l’aula prima dell’inizio dell’assise.
Martedì 13 dicembre, pare, si attesa un’altra assemblea, che si prevede densa di argomentazioni: in primis la conferma o meno del Sindaco Ciogli, travolto, ormai da qualche settimana, dalla bufera giudiziaria, in cui, oltre a lui, sono stati coinvolti altri consiglieri comunali. La Procura sta operando in proposito, la delibera di Piano Integrato di edilizia contrattata è stata la scintilla che ha surriscaldato l’imminente inverno etrusco.
La mozione di sfiducia che ne è conseguita ha fatto il resto. Martedì è un appuntamento in cui alcune nubi potranno schiarirsi o addensarsi definitivamente sul cielo della presente amministrazione.
Nel frattempo Gino Ciogli in merito all’atto firmato dai 10 consiglieri lascia trapelare una sua considerazione: “ i motivi della ribellione sono sempre gli stessi che, questi gruppi politici, hanno protratto negl’anni senza tener conto delle esigenze della città, la quale deve essere governata in maniera piena da un consiglio comunale, da un Sindaco e da una Giunta”.
A proposito della disposizione avviata dal sostituto procuratore della Repubblica, Lorenzo Del Giudice, che ha portato ad undici avvisi di garanzia, Gino Ciogli afferma:” Il provvedimento amministrativo preso è un provvedimento – si riferisce alla delibera di Piano Integrato – importante per la città perché consente la realizzazione di una scuola di 20 aule in un Comune che ha una notevole carenza di servizi. Il problema non è il provvedimento approvato, che proprio come altri, sono pronto a votare nuovamente. La vera preoccupazione della magistratura è che l’approvazione dell’atto abbia portato alla corruzione di alcuni pubblici ufficiali. Dobbiamo sgomberare il campo da questo sospetto”. Infine aggiunge: “spero si trovino quanto prima soluzioni che liberino la città da questa ombra perché i suoi amministratori devono proseguire il loro operato con impegno”.
Un operato che martedì avrà, se non un verdetto definitivo, un abbozzo di novità gestionale. Al “Granarone” i termosifoni non necessitano di accensione: il clima è già caldo di suo…
Raffaele Caldarelli
Il consiglio comunale si prepara alla resa dei conti, in ballo il futuro amministrativo di Cerveteri. L’opposizione ha agito in maniera tangibile con una mozione di sfiducia nei confronti di Ciogli, un atto protocollato da dieci consiglieri in cui si evince la chiara volontà di cambiare l’attuale tendenza e gestione cittadina.
Una sfiducia resa nota il 30 novembre scorso, data fissata per il consiglio comunale mai realmente andato in scena poiché i dieci firmatari abbandonavano l’aula prima dell’inizio dell’assise.
Martedì 13 dicembre, pare, si attesa un’altra assemblea, che si prevede densa di argomentazioni: in primis la conferma o meno del Sindaco Ciogli, travolto, ormai da qualche settimana, dalla bufera giudiziaria, in cui, oltre a lui, sono stati coinvolti altri consiglieri comunali. La Procura sta operando in proposito, la delibera di Piano Integrato di edilizia contrattata è stata la scintilla che ha surriscaldato l’imminente inverno etrusco.
La mozione di sfiducia che ne è conseguita ha fatto il resto. Martedì è un appuntamento in cui alcune nubi potranno schiarirsi o addensarsi definitivamente sul cielo della presente amministrazione.
Nel frattempo Gino Ciogli in merito all’atto firmato dai 10 consiglieri lascia trapelare una sua considerazione: “ i motivi della ribellione sono sempre gli stessi che, questi gruppi politici, hanno protratto negl’anni senza tener conto delle esigenze della città, la quale deve essere governata in maniera piena da un consiglio comunale, da un Sindaco e da una Giunta”.
A proposito della disposizione avviata dal sostituto procuratore della Repubblica, Lorenzo Del Giudice, che ha portato ad undici avvisi di garanzia, Gino Ciogli afferma:” Il provvedimento amministrativo preso è un provvedimento – si riferisce alla delibera di Piano Integrato – importante per la città perché consente la realizzazione di una scuola di 20 aule in un Comune che ha una notevole carenza di servizi. Il problema non è il provvedimento approvato, che proprio come altri, sono pronto a votare nuovamente. La vera preoccupazione della magistratura è che l’approvazione dell’atto abbia portato alla corruzione di alcuni pubblici ufficiali. Dobbiamo sgomberare il campo da questo sospetto”. Infine aggiunge: “spero si trovino quanto prima soluzioni che liberino la città da questa ombra perché i suoi amministratori devono proseguire il loro operato con impegno”.
Un operato che martedì avrà, se non un verdetto definitivo, un abbozzo di novità gestionale. Al “Granarone” i termosifoni non necessitano di accensione: il clima è già caldo di suo…
Raffaele Caldarelli
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