ANGUILLARA – ALLA VIGILIA DEL CONSIGLIO COMUNALE DANIELA GASPERINI MOTIVA LE SUE ULTIME SCELTE.



Anguillara 19 maggio – Incontriamo Daniela Gasperini presso l’ex consultorio di Via Rossini per ascoltare le motivazioni che l’hanno indotta dopo una breve appartenenza al partito di Mastella ad inserirsi nel nuovo soggetto voluto da Francesco Rutelli.
Signora Gasperini, c’è un collegamento tra l’insuccesso delle ultime regionali e la Sua decisione di questi ultimi giorni di passare all’API?
“Il risultato delle regionali non è stato un insuccesso. Mi sono trovata nelle condizioni di dover fare il ‘portatore d’acqua’ nella lista dell’UDEUR. Ho fatto da immagine e da informatore per l’UDEUR, di quello che era il programma della Polverini. Se il partito di Mastella a Roma ha preso 22 mila voti è sicuramente anche grazie a quello che io ho fatto, e solo per poco non è stato possibile avere un consigliere in Regione. Dopo le consultazioni mi sono vista obbligata ad uscire dall’UDEUR in quanto quest’ultimo è un partito che non è riuscito a radicarsi nel Lazio. Mastella inoltre, voleva che al Comune di Anguillara io passassi nella maggioranza, e non è quella certo la posizione per la quale sono stata votata l’anno scorso. Avevo comunque già cominciato a rapportarmi con l’API di Rutelli prima della mia ‘forzata candidatura’ alle regionali che per coscienza ho comunque portato avanti. L’intesa con API era quella di risentirci dopo le regionali per cui la mia decisione non è improvvisa come potrebbe sembrare, ma ponderata nel tempo”.
L’API è un soggetto politico di recente costituzione. Non è vero?
“Alleanza per l’Italia – ci risponde il dottor Mino Dinoi, responsabile Organizzazione -, nasce a Parma agli inizi del dicembre scorso. Di fatto è diventato un partito attivo subito dopo le regionali che non hanno rappresentato l’obiettivo primario per Rutelli. In queste settimane si sta concretizzando l’effetto domino di questa nuova entità che si va a collocare al centro di uno spaccato politico andando a soddisfare quella base che non si riconosce nel bipartitismo attuale.
Qui ad Anguillara, così come peraltro accade a livello più generale, il nostro posizionamento, auspicando anche un prossimo cambiamento del sistema elettorale, ci vede di fatto porre le basi per costruire un terzo polo”.
Ci sono almeno due linee di pensiero che motivano la nascita di un nuovo soggetto politico: la ricerca di soddisfare esigenze di una base che non si riconosce più nei partiti tradizionali, oppure  la ricerca di una nuova leadership del politico che non trova spazio all’interno del suo partito. Cosa certifica il fatto che Rutelli non stia cercando una nuova collocazione in sostituzione di quella che nel tempo gli è sfuggita?
“All’Api interessa la ‘politica del fare’ – replica ancora Dinoi -, andare quindi a supportare sia coloro che in tempi recenti si sono rifiutati di andare a votare perché non si riconoscono più nelle due grandi aree, che chi appartiene ancora ad uno dei due schieramenti ma non è soddisfatto dell’immobilismo che caratterizza l’attuale scenario politico. Noi abbiamo l’ambizione di andare a collocarci proprio in questa area. Noi non ci limiteremo alle enunciazioni, ma affronteremo temi quali il ripristino della legge elettorale, la giustizia, l’ambiente, il ruolo della famiglia quale soggetto debole, sempre e comunque sulla base del confronto, assolutamente contrari al ‘no a prescindere’.
In un Paese inoltre dove nessuno si dimette, Rutelli ha avuto il coraggio, e in tempi non sospetti, di lasciare la poltrona del Copasir proprio per poter lavorare a 360 gradi e a tempo pieno a questo nuovo progetto politico”.
Signora Gasperini, cosa cambierà da oggi la Sua attività  qui ad Anguillara all’interno dell’API ?
 “La differenza sostanziale è che io, a differenza del resto dell’opposizione che si avvale di professionisti, fino a ieri sono stata assolutamente sola. Il passaggio fisiologico da una lista civica all’Udeur serviva proprio a questo, ad avere cioè alle spalle un partito ‘di territorio’, cosa che purtroppo non si è verificata. Avere da oggi alle spalle un partito di riferimento quale l’API, costituirà quel valido supporto di cui fino ad oggi ho dovuto fare a meno. In altre parole, da oggi io ho un vero partito; nonostante sia di recentissima costituzione, è tra l’altro impegnato ad aprire una sede proprio qui ad Anguillara. Alleanza per l’Italia, a differenza del partito di Mastella,  mi dà quella garanzia imprescindibile per fare una vera opposizione  sul territorio”.
La necessità di avere un partito politico alle spalle, non è allora il fallimento del concetto di lista civica che in fin dei conti l’ha portata in consiglio comunale?
“O sei un imprenditore con enorme potere economico e mascheri una lista cosiddetta civica, oppure sei destinato a soccombere. La percentuale del partito a cui appartieni riveste sempre quell’importanza che una vera lista civica non può darti. Il programma di Voltapagina non sparisce per questo, ma continuerà a costituire il mio obiettivo, questa volta però con un supporto vero, quello del soggetto politico API”.
La signora Gasperini ci ha spiegato il perché del suo passaggio ad un altro soggetto politico. Dottor Dinoi, in termini più concreti, cosa significa l’arrivo di API per la politica di Anguillara?
“Oggi API nasce all’interno del contesto Anguillara come partito politico e apre un confronto con le forze dell’opposizione che sia da stimolo nei confronti dell’attuale amministrazione.
Stabiliremo quindi per questo territorio, quattro o cinque temi programmatici da sottoporre all’attenzione di tutte le altre forze politiche per darci, se condivisa, una strategia comune.
Sottoporremo in seguito in un’assemblea pubblica i punti fondamentali che API ha individuato come le necessità prioritarie di questo territorio; cercheremo di stabilire un rapporto diretto tra cittadinanza e la nostra rappresentanza politica mediante un programma concreto che giustifichi la presenza di Alleanza per l’Italia ad Anguillara.
La vera svolta comunque, è che da oggi esiste un gruppo che con Daniela Gasperini è presente sia in città che in Consiglio Comunale”.

Renato Magrelli

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