ANGUILLARA – PRESEPIO DELLE MURA

Giovedì mattina, é stato presentato agli studenti di diverse classi elementari dell’Istituto San Francesco, guidati dai rispettivi insegnanti, il Presepio predisposto dal Comitato Amici del Presepio. All’evento era presente il Sindaco Pizzorno che ha invitato i ragazzi a considerare che ogni volta che ci si trova di fronte a qualcosa di bello, bisogna pensare a quanto lavoro e quanta bravura sia stata necessaria per definirlo. Anche Don Alvaro, prima di benedire sia il presepio che i ragazzi, ha incitato gli alunni a non soffermarsi solo davanti alla raffigurazione della tradizione ma a cercare di andare più profondamente verso il significato che la ricostruzione scenica vuole rappresentare.
“Il nostro gruppo – ci dice Angelo Bianchini che ormai individuiamo come il portavoce del Comitato – si è composto già dall’anno passato in maniera del tutto spontanea. Siamo poco meno di una ventina di amici, tutti con la stessa passione per le nostre tradizioni. Tra queste abbiamo però inteso sin da subito, dedicarci solo al presepio e al suo significato. Ci piace che anche quest’anno il giorno dell’inaugurazione abbia visto la presenza di così tanti giovanissimi perché crediamo che  il simbolismo religioso e storico della raffigurazione della nascita del Cristo possa aiutarli a non limitarsi alle sole idee utilitaristiche che rischiano di allontanarli dai veri valori.”.
“Ogni partecipante del Comitato – continua Bianchini – partecipa attivamente a quella che è la ricostruzione del Presepio che vede coinvolti carpentieri, elettricisti, idraulici, sarte, e comunque chiunque spontaneamente decida di collaborare. Volendo quantificare il lavoro che c’è dietro quest’angolo di tradizione, dobbiamo considerare almeno quattrocento ore di impegno solo per realizzare la struttura. I costumi che vestono i manichini, ricalcano quello che era lo stile dell’epoca in Palestina, almeno nel disegno”.
Bianchini, siamo abituati a vedere il Presepio pieno di figuranti. La vostra è stata una scelta ben diversa.
“Pochi ma significativi, questa è stata la linea conduttrice che abbiamo preferito seguire così come d’altro canto anche lo scorso anno. Una scelta non casuale bensì intenzionale dettata sì dalla praticità ma soprattutto dal desiderio di dare un messaggio di essenzialità e semplicità al nostro Presepio; attenzione, non Presepe perché con la denominazione da noi scelta si vuole dare una connotazione maggiore e più incisiva a quelle che sono le nostre radici locali, la nostra identità”.
Perché “Amici del Presepio” e non delle tradizioni in senso più generale? Non è limitativo?
“Il problema ce lo siamo posti anche noi all’interno del Comitato. C’era infatti tra di noi chi voleva favorire ulteriori contenuti della tradizione, anche perché nel gruppo c’è già chi si occupa di altri aspetti della vita sociale o culturale a livello locale. Si  è poi optato per una nicchia ben precisa quale quella legata al Presepio all’interno della quale tuttavia il Comitato crea eventi, vedasi la conferenza di Padre Cantalamessa dell’anno scorso, o organizza gite come quella a Greggio sempre in occasione del Santo Natale. Quest’anno per motivi di carattere tecnico non siamo ancora riusciti a definire il programma ma ci stiamo lavorando”.
Ci sembra di capire che il Comitato, proprio perché nato spontaneamente non ha al suo interno una gerarchia di carattere piramidale, è così?
“Assolutamente no, esiste solo un coordinamento a supporto dell’impegno di tutti ma il Comitato è una struttura estremamente snella composta da persone che hanno in comune la stessa idea religiosa, gli stessi valori, e che si danno da fare per il solo gusto di farlo e quindi senza neanche il desiderio di apparire. A questo proposito invece, mi corre l’obbligo di esprimere dei ringraziamenti a chi, pur non facendo parte del Comitato, ci ha consentito di ripetere l’esperienza dell’anno scorso, un’esperienza  che vorremo presto diventasse parte integrale delle tradizioni locali. Sto parlando, a parte l’Amministrazione Comunale, della EDIL di Adamo Piccinini, di BRIO  Abbigliamento, della C.E.S.A.I., della MYOPORUM, del Centro Paolucci, della ditta Elena PELLICCIONI e dello Studio Tecnico di Progettazione e Design del geometra Manciuria”.
Dobbiamo riconoscere che l’impegno di tutti è ampliamente ripagato dall’effetto scenico di quest’angolo della Città, soprattutto quando la sera le ombre marcano di più una scenografia che invita al raccoglimento e in noi adulti anche ad un pensiero meno materiale del solito.

Renato Magrelli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/5202/” title=”5202″]

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