ANGUILLARA – DEBITI FUORI BILANCIO: “FUORI L’AUTORE”



Di recente ci eravamo limitati a sognare un futuro nel quale, scoperti gli autori di quella che potrebbe essere definita una sorta di “mala gestio”, i cittadini chiamati a pagare per colpe non loro, avrebbero avuto almeno la soddisfazione di mettere alla gogna coloro i quali per una serie di motivi che solo la magistratura potrebbe chiarire, ci impongono “gabelle fuori bilancio” anche abbastanza onerose.
Immaginare di immobilizzare ad una gogna (quella che  presenta cinque ceppi, uno per il collo e quattro per braccia e gambe, magari posizionata sulla piazza del Comune), gli ‘autori’ dei debiti fuori bilancio e farli oggetto di lanci di ortaggi (rigorosamente del territorio e quindi a chilometri zero), crediamo sarebbe il sogno di molti. Magari si potrebbe calendarizzare la “sagra della gogna” e affiancarla a quelle del pesce, del broccoletto e del fungo…
Nulla di cruento naturalmente: solo un ritorno a quel bellissimo periodo medievale cui i presunti impunibili credono ancora di appartenere.
Questo il sogno (sic!), ma proviamo invece ad essere più seri e a cercare riscontri a quanto siamo recentemente venuti a conoscere da alcune osservazioni postate sul web dall’ex consigliere comunale Enrico Serami.
Sembrerebbe infatti che, pure se il danno sia stato creato circa trenta anni orsono, il termine ‘prescrizione’ non faccia affatto parte dell’intera storia.
Nelle sue osservazioni, Enrico Serami lascia precedere il nocciolo della questione dissertando prima sia sul significato dell’espressione “debito fuori bilancio” che sulla normativa che il legislatore ha inteso determinare con la finalità di renderlo pubblico, esigibile, e soprattutto imputabile.
Serami sostiene infatti che “Una erronea (forse fatta circolare ad arte?) credenza fa pensare che, dato il tempo trascorso, i responsabili non possano essere chiamati a rispondere degli atti che hanno arrecato un grave nocumento alle casse comunali (e dunque a tutti i cittadini) per intervenuta prescrizione: niente di più falso. O almeno. E’ vero che il diritto al risarcimento del danno, in generale, si prescrive in 5 anni, ma ciò che occorre fissare al fine del calcolo dei termini di prescrizione, è il ‘dies a quo’, il momento esatto dal quale può partire il ‘conto alla rovescia’ della prescrizione. Nel caso di azioni di responsabilità per danno erariale, secondo la consolidata giurisprudenza della Corte dei Conti (es. Sez. Giur. Lazio sentenze n.2350/2010 e 2379/2010 oppure Sez. Giur. Campania n. 291/2011) solo il pagamento segna il momento in cui si perfeziona l’evento dannoso ovvero l’effettiva diminuzione patrimoniale ai danni dell’Ente”.
Per dirla in termini ancora più semplici, Serami così riassume: “Quindi nel caso di Anguillara il momento da cui calcolare i tempi per la prescrizione dell’azione di responsabilità è il momento in cui l’Amministrazione pagherà anche solo il primo centesimo della somma totale”.
E allora, se questo é vero il teatrino cambia, eccome se cambia, mentre il pubblico già si divide in due platee ben distinte.
La prima, quella che vuole chiarezza, trasparenza e soprattutto vuole che a pagare siano i pochi rei e non tutta la comunità; la seconda, quella del “volemose bene (ma guarda ‘n po’ – ndr), lasciamo che le cose restino così, non rompiamo equilibri”.
Enrico Serami si chiede se l’attuale Sindaco sarà disposto a “procedere con l’azione di responsabilità” e quindi dichiaratamente si schiera (e noi con lui).
Di quello che farà l’attuale Amministrazione poco ci importa, ma l’opposizione (tutta) in quale parte della platea sta cercando posto per sedersi?

Renato Magrelli

Clicca QUI per leggere l’articolo di Enrico Serami nella sua interezza [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/5201/” title=”5201″]

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