La Polizia di Stato chiede il concorso nella identificazione di una donna di età presumibile 20/30 anni, lineamenti caucasici, capelli chiari, alta cm 164, peso 58 kg, rinvenuta morta all’interno del parco “Villa Pamphili” e che presentava vari tatuaggi. Non si esclude che detta donna si accompagnasse ad una bambina di tenera età, fra i 6 mesi ed 1 anno.
Eventuali segnalazioni utili alle indagini potranno pervenire al n.u.e. 112.
Un ritrovamento drammatico e pieno di interrogativi scuote Villa Pamphilj: il corpo di una donna di circa 30–40 anni è stato rinvenuto celato tra la vegetazione, mentre a circa 200 metri di distanza è stato scoperto il cadavere di una neonata di pochi mesi. Le analisi confermano che si tratta di madre e figlia, trovate a distanza di poche ore l’una dall’altra.
Dna assegna il legame familiare
I risultati del test del DNA hanno chiarito il legame tra le due vittime, confermando il vincolo di maternità. È emerso che la neonata presenta segni compatibili con uno strangolamento, mentre sul corpo della donna non sono state rilevate ferite evidenti, complicando la ricostruzione dei fatti.
Indagini in corso sul motivo e gli autori
Gli inquirenti stanno conducendo serrate verifiche per chiarire la dinamica del duplice omicidio aggravato. Le impronte digitali della donna non corrispondono a informazioni note, rendendo necessaria l’attivazione di confronti in banche dati internazionali. Le autopsie, affidate all’Istituto di Medicina Legale del Gemelli e a quello dell’Università Cattolica, proseguono, così come gli esami tossicologici in corso.
Segnalazioni di testimoni
Diverse testimonianze sono state raccolte: tra queste, quella di persone che hanno visto un individuo con una neonata in braccio passeggiare all’interno del parco il giorno prima dei ritrovamenti. Le segnalazioni sono attualmente al vaglio degli investigatori, così come l’esame dei filmati delle telecamere installate tra via Olimpica e via Aurelia Antica.
Un delitto complesso
La posizione dei corpi — la madre adattata tra cespugli e la neonata vicino a una siepe — e l’assenza di segni evidenti di violenza sul corpo della donna suggeriscono un’operazione eseguita con freddezza e probabilmente portata avanti da più persone. Gli investigatori stanno inoltre valutando se le vittime fossero indigenti o in stato di precarietà, dato che sembra avessero passato la notte nel parco.
Prossimi passi per gli inquirenti
Ora gli accertamenti proseguiranno su più fronti: conferma dell’identità delle vittime, ricostruzione dei loro spostamenti, e individuazione dei responsabili. L’obiettivo è far emergere quanto accaduto intorno al ritrovamento, in particolare i fatti che possono aver preceduto la tragica scoperta.