Servizi online: qual è l’età richiesta per accedere ai più usati?

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La popolazione del web è sempre più trasversale. Soltanto in Italia a inizio del 2022 c’erano 51 milioni di utenti connessi alla Rete, di cui ben 43 milioni hanno fatto accesso ai principali social network e, dunque, alle varie piattaforme di intrattenimento.

Musica e video in streaming, gaming e social sono le attività in cui gli italiani spendono le circa sei ore giornaliere in cui sono connessi, e la distribuzione del tempo impiegato varia anche in base all’età e alla provenienza. Secondo i principali osservatori e report del fenomeno, sarebbe in costante aumento la presenza degli adolescenti sui social più amati, come Facebook e Tik Tok, e questo dato impone delle considerazioni sull’età richiesta dalla legge per accedere ai principali servizi di intrattenimento.

Partendo dai social, per creare un account su Facebook l’età minima richiesta è di 13 anni, ed è vietato dalla legge aprire un profilo per identificare una persona di età inferiore. Tredici anni è la soglia minima anche per essere presenti su Instagram e, se il profilo rappresenta un soggetto non ancora tredicenne, deve essere espressamente indicato nell’account che lo stesso è gestito da un tutore o da un genitore. Anche l’età legale minima per usare TikTok è 13 anni, ma fino a 15 anni non si possono inviare o ricevere messaggi, e i commenti sono aperti solo agli amici, mentre la produzione di video dal vivo è sbloccata dal compimento dei 16 anni in poi. Per poter accedere e registrarsi a Whatsapp, la normativa varia da paese a paese: attualmente nell’Unione Europea e, dunque, in Italia, per poter creare un account sul social di messaggistica si devono avere compiuto i 16 anni.

Quanto alla piattaforma di live streaming Twitch, possono aprire un profilo coloro che abbiano compiuto 13 anni, anche se, poiché i contenuti al suo interno sono diversificati, e includono videogiochi, slot machine e eSport, è possibile attivare il parental control e delle impostazioni specifiche sulla privacy. Questo non vale invece per le piattaforme di gioco a distanza con licenza ADM, che richiedono tassativamente la maggiore età per accedere e aprire un conto, ma anche per potere usare i bonus casinò senza deposito, sebbene siano crediti erogati in forma gratuita e spendibili nei giochi a mo’ di prova. Ci si deve comunque registrare e inviare un documento valido di riconoscimento, poiché la legge è molto chiara al riguardo.

Si è parlato di parental control: questo strumento, vista l’impossibilità di stabilire un’età di fruizione dei contenuti delle tv in streaming, è quello utilizzato da piattaforme come Netflix, per salvaguardare e tutelare i bambini da video, scene o immagini non adatti alla loro età.

Di solito già direttamente dagli stessi apparecchi smart tv si possono impostare dei pin di sicurezza per bloccare alcuni accessi, ma, ad esempio Netflix, permette, accedendo alle impostazioni, di selezionare un “Filtro Famiglia”, e lo stesso vale per il parental control di Amazon Prime.

Quanto a YouTube, la “modalità con restrizioni” consente ai genitori di tenere al riparo i figli da contenuti inappropriati, ma il servizio può essere utilizzato da 13 anni in su – inclusa dunque la pubblicazione di video. Tutto ciò fatta eccezione per il canale YouTube Kids, aperto anche ai più piccoli ma con la supervisione dei genitori, che possono aprire anche canali separati in base alle età dei diversi figli.
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