Laurenzano, PaP: “Se si vuole veramente la pace la prima cosa da fare è rigettare la propaganda di guerra”

ucraina



Se siete tra quelli e quelle che sono a favore dell’invio di armi all’Ucraina è bene che sappiate la verità:
si tratta di un atto puramente simbolico ininfluente rispetto all’esito del conflitto.
A dirlo non sono io che sono un mero militante per la pace ma l’ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo ex Segretario Generale Aggiunto della Nato.

Rischioso

Lo afferma a chiare lettere nella lunga intervista che ha rilasciato ieri a “Il Sole 24 Ore” dove tra le altre cose spiega quanto corra tra gli annunci e l’effettiva consegna del materiale bellico:
“c’è una differenza di fondo tra le decisioni dei singoli Governi di inviare armi all’Ucraina e la messa in pratica concreta di queste decisioni; non è infatti così semplice e privo di rischi consegnare armi a un Paese in guerra oltre a tutti i problemi tecnico-logistici che esistono e che riguardano anche la diversità negli standard e compatibilità con gli armamenti già in uso alle forze ucraine”.
Aggiungo poi un altro dettaglio che spesso viene omesso:
Le armi saranno consegnate da mercenari che da qualche anno la stampa chiama contractors (si sa in inglese fa più figo).
Questi simpatici personaggi per effettuare operazioni di questo genere chiedono circa il 70% del valore del carico.
È evidente che gli unici che ci andranno a guadagnare saranno proprio i “signori della guerra” occidentali.

Mezzi civili

Inoltre per il trasporto in situazione di questo genere si usano mezzi “civili” e spesso i mezzi di soccorso al fine di passare inosservati.
Questo pone grossi problemi per la sicurezza degli stessi ucraini, qualsiasi automezzo, infatti, sarebbe considerato dalle forze armate russe come un potenziale obiettivo.
Se si vuole veramente la pace la prima cosa da fare è rigettare la propaganda di guerra.
Bisogna dire la verità alle persone!
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Informazioni su Alfredo Di Costanzo 27868 Articoli
Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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