Anguillara – Iscrizioni mensa e trasporto: un modello pieno di violazioni.



Anche quest’anno, con notevole anticipo sull’inizio dell’anno scolastico (stiamo parlando del prossimo 2013-14, non di quello attuale), l’Ufficio Pubblica Istruzione ha emanato il regolamento e i modelli necessari per l’iscrizione ai servizi mensa e trasporto.Con notevole solerzia, anche quest’anno il Comune richiede il pagamento della prima rata dei servizi anticipatamente rispetto all’iscrizione, che dire: complimenti. Noi che rimproveriamo la nostra amministrazione di arrivare sempre ultima rispetto ai paesi del circondario, dobbiamo inchinarci all’evidenza del fatto che nell’abile arte di chiedere soldi ai propri cittadini, Anguillara stravince per distacco. 

Leggendo i regolamenti dei paesi limitrofi (a parte il fatto che i servizi mensa e trasporto di Anguillara sono i più cari del circondario), ci accorgiamo che nella stragrande maggioranza dei casi mentre l’iscrizione viene richiesta in anticipo (tra giugno e luglio), il pagamento della prima rata è fissato a settembre, in concomitanza con l’inizio del servizio. I cittadini anguillarini invece devono pagare la prima rata almeno cento giorni prima della fruizione dello stesso.

Oltre alla differenza per quanto riguarda la componente pecuniaria, il modello preparato dall’Ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Anguillara presenta gravi lacune sotto il punto di vista normativo. Il foglio predisposto all’uopo non rispetta né la legge sulla privacy, né la normativa sul procedimento amministrativo.

In calce al modulo di domanda è scritto: “ALLA DOMANDA VANNO ALLEGATE OBBLIGATORIAMENTE: LA FOTOCOPIA DEL DOCUMENTO D’ IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE” indipendentemente dal troncamento (forse chi ha predisposto il documento trovava troppo lunga la parola e ha pensato bene di elidere la vocale finale), la parola “obbligatoriamente” si pone contra legem. L’articolo 3, comma 6 octies del decreto legge 35 del 14/03/2005, che modifica l’articolo 18 comma 2 della legge 241/90 (sul procedimento amministrativo) recita: «I documenti attestanti atti, fatti, qualità e stati soggettivi, necessari per l’istruttoria del procedimento, sono acquisiti d’ufficio quando sono in possesso dell’amministrazione procedente, ovvero sono detenuti, istituzionalmente, da altre pubbliche amministrazioni. L’amministrazione procedente può richiedere agli interessati i soli elementi necessari per la ricerca dei documenti».

In pratica la legge stabilisce che se un’amministrazione ha disponibilità di un documento, non può chiederlo nuovamente al cittadino. Non può chiederlo obbligatoriamente neanche se il documento in questione è detenuto da un’altra amministrazione, qualora il cittadino in questione indichi dove poter reperire il documento richiesto. In questo caso viene chiesto al cittadino la copia di un documento d’identità che è emesso dall’amministrazione stessa.

La richiesta non ricevibile suddetta non è il solo elemento contraddittorio del modello.
Tra le dichiarazioni inserite prima della firma, c’è una casella da spuntare in cui si autorizza il “TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI FORNITI AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELL’ART. 13 DEL D.LGS N. 196/2003 PER USI STRETTAMENTE LEGATI ALLA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI CUI AL PRESENTE PROVVEDIMENTO”.
Leggendo l’articolo in questione (al seguente allegato), risulta evidente come la richiesta di autorizzazione sia stata predisposta senza avere la minima cognizione di quanto la legge preveda in questi casi. 
La legge prevede che l’informativa al cittadino indichi le finalità e le modalità del trattamento (e non un generico “per usi strettamente legati alla gestione delle procedure”, una formula che significa tutto e niente), se tale autorizzazione è obbligatoria o facoltativa, le conseguenze di un eventuale rifiuto, e soprattutto CHI SONO I SOGGETTI A CUI I DATI POSSONO ESSERE COMUNICATI, elemento in mancanza del quale il Comune, nel momento in cui comunica l’elenco dei minori che sono ammessi al servizio di trasporto o di mensa commette un illecito.
Per correttezza bisogna specificare che non è il primo anno in cui queste mancanze sono presenti nel regolamento e nella modulistica relativi a mensa e trasporto. Io stesso ho provato un paio di volte a segnalare ciò all’Ufficio Pubblica Istruzione senza che nessuno abbia mai preso in considerazione i suggerimenti, anzi avendo l’impressione che quando ho gentilmente fatto presente loro le irregolarità che commettevano, venivo visto come uno scocciatore. 
L’anticipo del pagamento ai primi giorni di giugno avviene da quando c’era un altro sindaco, e le violazioni alle leggi sulla privacy e sul provvedimento amministrativo probabilmente sono sempre state perpetuate, da quando le norme prevedono quanto segnalato. Sarebbe però segno di una buona condotta da parte di quest’amministrazione fare tesoro delle segnalazioni che sono loro esposte e provvedere a risolvere le incongruenze, invece di assumere l’atteggiamento indisponente che più volte abbiamo riscontrato in passato.

 

Silvio Rossi

 

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