ANGUILLARA – STRADE DI PONTON DELL’ELCE: ILLEGALITÀ, IMPERIZIA, PERICOLOSITÀ



Siamo entrati da pochi giorni nella stagione primaverile e sarebbe il momento giusto, dal punto di vista climatico, per avviare i lavori per il ripristino del manto stradale anche a Ponton dell’Elce, come si sta facendo sulla via Anguillarese. Una circostanza da non trascurare da parte dell’Amministrazione, poiché per le manutenzioni dell’asfalto e delle cunette non è stato investita alcuna risorsa finanziaria, da quando le traverse interne nel comprensorio sono state realizzate (2004), determinando uno stato di generale di abbandono del quartiere. Le strade sono diventate come i percorsi di slalom, con buche che hanno una profondità di circa 10 cm, e lo strato bituminoso pressoché inesistente.
Se poniamo l’attenzione alle infrastrutture destinate alla raccolta delle acque meteoriche, realizzate a suo tempo dal Consorzio “Ponton dell’Elce”, le tante irregolarità compiute in questi anni, grazie anche alla mancata sorveglianza delle istituzioni preposte, rendono questo luogo non conforme a nessun principio di validità logica rispetto alle normative legali e ambientali. Sono numerose le cunette per lo scarico delle acque piovane ostruite dai proprietari delle abitazioni, i quali, pur di non avere il passaggio del liquido a fianco i loro muri di confine, hanno deciso di chiuderle col cemento. Tale comportamento obbliga le acque meteoriche a scorrere al centro della strada, con conseguente deterioramento dell’asfalto.
Il problema è stato più volte segnalato all’Amministrazione, anche durante l’ultima riunione pubblica sulla problematica dell’acqua all’arsenico, organizzata nel Centro Anziani di Ponton dell’Elce il 25 novembre scorso, direttamente al Sindaco, senza che nessuno abbia mai preso alcun tipo di provvedimento. Le comunicazioni specifiche indirizzate in questi anni dal Comitato di Quartiere locale sono state numerose, ma hanno prodotto solo un lungo mutismo da parte delle amministrazioni che si sono succedute.
In questi casi la violazione perpetrata è sanzionata dal codice della strada (D.Lgs. n.285/1992, aggiornato con le modifiche apportate dal D.L. n. 179/2012, Decreto Crescita 2.0, convertito con L. n. 221/2012 e dal D.Lgs. correttivo n. 2/2013, G.U. 18.01.2013).
Lo strumento legislativo è molto chiaro in tal senso, con responsabilità definite per le istituzioni sulla sorveglianza dello stato dell’arte, a tutela della sicurezza pubblica.

Pubblichiamo in seguito lo stralcio degli articoli interessati:

POTERI E COMPITI DEGLI ENTI PROPRIETARI DELLE STRADE (art.14)
1. Gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono:

  • alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi;
  • al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze;
  • alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta.

2. Gli enti proprietari provvedono, inoltre:

  • al rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni di cui al presente titolo;
  • alla segnalazione agli organi di polizia delle violazioni alle disposizioni di cui al presente titolo e alle altre norme ad esso attinenti, nonché alle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni e nelle concessioni. [omissis]

ATTI VIETATI NEI CONFRONTI DELLE OPERE STRADALI (art.15 e art.16)
1. Su tutte le strade e loro pertinenze è vietato:

  • danneggiare in qualsiasi modo le opere, le piantagioni e gli impianti che ad esse appartengono, alterarne la forma ed invadere od occupare la piattaforma e le pertinenze o creare comunque stati di pericolo per la circolazione;
  • danneggiare, spostare, rimuovere o imbrattare la segnaletica stradale ed ogni altro manufatto ad essa attinente;
  • impedire il libero deflusso delle acque nei fossi laterali e nelle relative opere di raccolta e di scarico; 
  • impedire il libero deflusso delle acque che si scaricano sui terreni sottostanti;[omissis]

La mancata manutenzione delle strade è uno dei problemi più sentiti ad Anguillara, dopo l’emergenza dell’arsenico.
La vendita della farmacia comunale, unico ex-bene pubblico funzionante in questo quartiere, che è servita a tappare i buchi di bilancio, non ha contribuito a porre la giusta attenzione da parte di quest’Amministrazione ai principali problemi presenti in questo quartiere. L’unica manifestazione del Comune è la continua inadeguatezza al dialogo da parte di chi dovrebbe rappresentare istituzionalmente il territorio.
Forse chi ha la responsabilità di vigilare sul rispetto delle regole nel territorio anguillarino è occupato a verificare altri “buchi”, metafora utilizzata molto spesso in questi ultimi anni.
Non vorremmo pensare che, come in altri ambiti, anche in questo caso pur di non contrastare chi commette piccoli (o grandi) illeciti, per paura di perdere consensi alla prossima verifica elettorale, si preferisca chiudere un occhio a scapito degli altri cittadini che, a volte a causa di una rassegnazione dovuta al continuo osservare situazioni non regolari puntualmente tollerate, non si lamentano più.
Speriamo che la nostra segnalazione, supportata da un’ampia documentazione fotografica, così come avvenuto recentemente per altre questioni che, per inerzia o per poca attenzione, solo dopo alcuni articoli hanno trovato soluzione, riesca a svegliare dal torpore non solo i nostri amministratori, ma anche i tecnici comunali incaricati alla verifica. L’assenza di controlli da parte della Polizia Municipale, anche al di fuori di questo quartiere, è certamente la causa principale delle condotte di alcuni cittadini che pregiudicano il livello di civiltà di tutti gli altri.
Ancora una volta, questa testata giornalistica, sostiene una semplice tesi: il lavoro non solo di modernizzazione, ma di semplice adeguamento alla normalità è un’opera da realizzare tutti assieme, nel rispetto del principio di legalità.
Si tratta ora di chiedere un intervento risolutore, e una presa di posizione efficace per porre fine a modi di agire inadeguati da parte di sindaco e assessori preposti (urbanistica, viabilità, sicurezza). Quanto tempo ancora dovremo attendere?

Simonetta D’Onofrio
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