PROVINCIA – PARLAMENTARIE PD. RINNOVAMENTO: OCCASIONE PERDUTA?



Il 30 dicembre, dopo una brevissima campagna elettorale, durata poco più di una settimana, oltretutto nel periodo natalizio, il Partito Democratico ha chiamato nuovamente i propri elettori più fedeli per la scelta dei candidati alle cariche parlamentari in tutta Italia.
Oltre un milione di votanti hanno espresso le loro preferenze, con le quali hanno scelto i candidati per i seggi alla Camera o al Senato. Un numero di elettori che corrisponde a circa un terzo di coloro che due mesi prima hanno scelto Bersani come candidato premier per l’alleanza (c’è da ricordare che nell’elezione precedente non hanno votato solamente gli elettori PD, ma anche di altri partiti dello schieramento di centrosinistra, in particolare gli elettori di SEL, circa il 20% del totale dei votanti).
Nella Provincia di Roma (città esclusa) circa trentamila elettori (quasi la metà dei sessantatremila di ottobre) hanno scelto tra nove candidati uomini e sette donne (il sistema di voto permetteva di esprimere due preferenze per candidati di genere diverso). Appena pubblicati i nomi dei partecipanti a questa competizione, sono apparsi però i malumori da parte del popolo democratico. Molti attivisti del PD non hanno accettato di buon grado la presenza di due consiglieri regionali uscenti (Bruno Astorre e Carlo Lucherini) nella rosa dei contendenti (in buona compagnia con i consiglieri Marco di Stefano e Daniela Valentini che hanno preso parte alle primarie nel coordinamento di Roma città).
Diversi circoli del partito hanno chiesto espressamente di non ricandidare alla Pisana i consiglieri regionali uscenti, rei di non aver controllato le malefatte dei vari Fiorito e Maruccio, e di aver partecipato all’aumento smisurato dei fondi a disposizione dei gruppi consiliari. Questa proposta avrebbe dovuto rappresentare, nell’intento dei promotori, una sostanziale bocciatura dei consiglieri, non aveva certo l’intenzione di trasformarsi in una promozione verso gli scranni certamente più prestigiosi di Palazzo Madama o di Montecitorio.
A confermare i mal di pancia generati dalla presenza delle candidature “indesiderate” a molti, è proprio il sito del Partito Democratico del Lazio. Nell’articolo che presentava i nomi dei pretendenti all’inserimento in lista per le elezioni politiche (divisi per federazione provinciale) la stragrande maggioranza dei commenti (circa due terzi sugli oltre cento pubblicati) era decisamente contraria alla presenza dei consiglieri uscenti, a volte con toni aspri. “Ma come si fa a candidare i consiglieri regionali uscenti?”
Partendo dai primi, apparsi il 23 dicembre che recitano: , e “Via i regionali uscenti da tutto, basta premi di consolazione”. “Tornassero a lavorare, se hanno mai lavorato…”, si leggono “NO AI CONSIGLIERI REGIONALI USCENTI !!! – Le primarie non devono essere la foglia di fico che consente al PD di non fare i conti con la questione morale al suo interno. E’ una vergogna.” e “Sono un iscritto del PD della prima ora. Dopo la felice conclusione della consiliatura della Regione Lazio, il PD non ricandita i consiglieri uscenti. Li ritroviamo in Parlamento!! Dovrò farmi violenza per non farmi tremare la mano al momento del voto!!”.
Francamente, una volta giunti i risultati nella mattina del 31 dicembre, il successo di Astorre e Lucherini ha creato non pochi imbarazzi in diversi circoli sparsi nella provincia. Il loro risultato è il chiaro segno di come non esistono primarie o altre forme di consultazione che da sole possano riuscire a frenare gli apparati messi a disposizione del “potente” di turno, indipendentemente dalla limpidezza del suo nome. Anzi, probabilmente meno si è limpidi più facilmente si riesce a stringere accordi con altri politicanti locali che per piccoli tornaconti personali si mettono a loro disposizione.
I giorni successivi alle primarie il tono dei commenti postati all’articolo in questione non accenna a placarsi, con un buon numero di simpatizzanti che si dichiara indignato e che minaccia alle elezioni di non votare per il Partito, fino all’ultimo postato il 3 gennaio che recita testualmente “innanzitutto buon anno a tutti voi che lavorate dietro le quinte”. Ti chiedo ,per il nuovo anno, per me e per quelli che la pensano come me (come vedrai siamo in moltissimi)di far presente a chi di dovere, di non mettere in lista i consiglieri regionali uscenti, anche se sono stati votati come Lucherini, Astorre ecc. perché NON li vogliamo più vedere !!!”
Con queste elezioni il PD, perlomeno nella federazione provinciale di Roma, ha perso l’occasione di dimostrare di voler perseguire un reale rinnovamento, di saper cogliere la richiesta di una questione morale che non può prescindere in nessuna carica politica odierna, rischiando di regalare voti al populista di turno.

Silvio Rossi [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7321/” title=”7321″]

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

PROVINCIA – PARLAMENTARIE PD. RINNOVAMENTO: OCCASIONE PERDUTA?

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%



Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.