BRACCIANO – IL DANNO È FATTO, QUALI LE CURE?



Riceviamo e pubblichiamo:

“Decenni di sfrenato sfruttamento del territorio trovano oggi testimonianza nei vari disastri ambientali che quasi quotidianamente ci vengono raccontati”. L’Italia si sbriciola sotto il peso del cemento, Bracciano non è immune a questo male. Intere aree prima boschive o di grande pregio naturalistico e paesistico sono oggi zone residenziali, alle volte costruite modi presepe su pendici di colline o a ridosso di terrapieni. Raro trovare campi incolti o animali al pascolo ma case e ville e capannoni riempiono ciò che prima erano le nostre campagne. Per carità la colpa non è mai di una sola Amministrazione, sono decenni che andiamo avanti a suon di permessi a costruire ma ciò che ci chiediamo e le chiediamo Sindaco è cosa avete fatto per contrastare questo massacro ambientale. Lo chiediamo all’Amministrazione uscente e lo chiederemo a chi prenderà il testimone, perché non si è fatta una scelta politica mirata alla riqualificazione del territorio ed alla promozione del turismo? In quali ambiti possiamo individuare un’opera di contrasto alla cementificazione? L’abbattimento di alberi di alto fusto tanto per fare un esempio, di per sé già imperdonabile, ha mai portato ad una integrazione in altra sede? Ma lo sfregio ambientale non fa crollare solo la qualità della nostra vita privandoci di aria salubre, aumentando l’inquinamento acustico e privandoci del verde in genere, ci allontana da un turismo eco-consapevole che avrebbe potuto significare un punto di eccellenza per il nostro paese. Dal piccolo al grande gli esempi chiarificatori di quanto scritto potrebbero essere molti ma la realtà dei fatti è talmente evidente da portare testimonianza della bontà delle nostre parole. Se tutto ciò che è ormai già accaduto era inevitabile fateci notare le strategie di compensazione del danno ambientale che sono state o verranno attuate.

Silvia Damiani
Presidente Ass. Tana [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/5437/” title=”5437″]

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