La mozione di sfiducia, dello scorso 30 novembre, ai danni del Sindaco Gino Ciogli ha lasciato più di qualche strascico. Per quella data infatti era in programma il consiglio comunale di Cerveteri, stoppato sul nascere da un documento, protocollato, teso a sfiduciare l’attuale amministrazione politica. Dieci le firme, nero su bianco, che evidenziavano un malcontento scatenato dalla bolla giudiziaria che ha investito 11 persone, raggiunte da altrettanti avvisi di garanzia.
L’intenzione dei 10 firmatari è quella di cambiare le sorti della gestione Ciogli. Si tratta dei consiglieri: Accardo,Altobelli, Attili, Croci, Gazzella, Marini (in foto), Orsomando, Porro Ridolfi e Rossi. Quest’ultimo fu il “rivale” di Ciogli al tempo dell’elezione per la nomina del Sindaco nell’aprile 2008.
Proprio ieri (6 dicembre 2011 ndr) partiva un comunicato distensivo volto a far cambiare idea ai 10 “ribelli”. consiglieri firmatari della sfiducia al sindaco Ciogli rivedano la loro posizione”- affermava in una nota il Partito Democratico. Nota che proseguiva così:” Pensiamo a tutti quei progetti in itinere che solo la politica può valutare, siamo preoccupati che progetti come i Patti territoriali possano prendere strade diverse da quelle già evidenziate. Siamo preoccupati anche per il progetto regionale dei rifiuti – continua lo scritto del Pd – che delibere come Edilizia economica popolare 167, Area Artigianale e Piano integrato ormai in fase di ultimazione possano subire un blocco. Siamo preoccupati anche per il danno che la città subirebbe con l’arrivo del quarto commissario prefettizio”.
Il Pd lancia segnali di (ri)avvicinamento per continuare quei progetti che, stando a quanto si apprende, rischierebbero delle brusche frenate. Il commissariamento spesso è sinonimo di instabilità o di precarietà in attesa che cambi qualcosa.
Cerveteri conosce bene il significato di commissariamento, per questo si cerca un compromesso affinché non si torni ad un “amministrazione controllata”. Ora la palla passa ai 10 e a quanto volontà ci sia di trovare un punto d’incontro. O di non ritorno.
Raffaele Caldarelli
L’intenzione dei 10 firmatari è quella di cambiare le sorti della gestione Ciogli. Si tratta dei consiglieri: Accardo,Altobelli, Attili, Croci, Gazzella, Marini (in foto), Orsomando, Porro Ridolfi e Rossi. Quest’ultimo fu il “rivale” di Ciogli al tempo dell’elezione per la nomina del Sindaco nell’aprile 2008.
Proprio ieri (6 dicembre 2011 ndr) partiva un comunicato distensivo volto a far cambiare idea ai 10 “ribelli”. consiglieri firmatari della sfiducia al sindaco Ciogli rivedano la loro posizione”- affermava in una nota il Partito Democratico. Nota che proseguiva così:” Pensiamo a tutti quei progetti in itinere che solo la politica può valutare, siamo preoccupati che progetti come i Patti territoriali possano prendere strade diverse da quelle già evidenziate. Siamo preoccupati anche per il progetto regionale dei rifiuti – continua lo scritto del Pd – che delibere come Edilizia economica popolare 167, Area Artigianale e Piano integrato ormai in fase di ultimazione possano subire un blocco. Siamo preoccupati anche per il danno che la città subirebbe con l’arrivo del quarto commissario prefettizio”.
Il Pd lancia segnali di (ri)avvicinamento per continuare quei progetti che, stando a quanto si apprende, rischierebbero delle brusche frenate. Il commissariamento spesso è sinonimo di instabilità o di precarietà in attesa che cambi qualcosa.
Cerveteri conosce bene il significato di commissariamento, per questo si cerca un compromesso affinché non si torni ad un “amministrazione controllata”. Ora la palla passa ai 10 e a quanto volontà ci sia di trovare un punto d’incontro. O di non ritorno.
Raffaele Caldarelli
[foldergallery folder=”cms/file/BLOG/5094/” title=”5094″]