ANGUILLARA – “COSI’ E’ SE VI PARE”, MA PIRANDELLO NON C’ENTRA NIENTE.

Nell’opera dell’autore siciliano il personaggio di Laudisi chiarisce bene il senso della nota commedia pirandelliana quando pone sullo stesso piano la verità di “dati di fatto” con il fantasma della “ricostruzione soggettiva”: un modo come un altro per confermare l’insolubilità dell’enigma.
E’ né più né meno quanto appare ai nostri occhi quando cerchiamo di affrontare il problema delle discoteche estive la cui presenza non tutti apprezzano debitamente, e sulle quali ognuno fornisce le sue giustificazioni.
Non crediamo ci sia bisogno di invocare il garantismo nell’affermare che la libera imprenditoria, quando legale, sia sempre da rispettare. Non crediamo nemmeno che ci sia bisogno di ribadire che una cittadina a vocazione turistica debba avere i necessari strumenti per attirare e sviluppare l’ospitalità. Intendiamo tra l’altro, anche proteggere i giovani autoctoni che disponendo di un luogo di ritrovo a “chilometri zero”, si possono tenere più facilmente lontani da eventuali incidenti stradali.
Praticamente conveniamo con i diversi attori della nostra commedia estiva affinché i loro diritti vengano rispettati, anche se dobbiamo a questo punto citare anche altri comprimari: quei soggetti bisognosi di riposo notturno, probabilmente più numerosi di quelli direttamente coinvolti nella “febbre del sabato sera”.ANGUILLARA – “COSI’ E’ SE VI PARE”, MA PIRANDELLO NON C’ENTRA NIENTE.
Proprio nei confronti di chi legittimamente invoca il diritto al riposo, anche qui ad Anguillara, il suddetto “garantismo” cessa letteralmente di esistere ogni sabato sera. Nella foto è circoscritta l’aera disturbata dagli eccessivi decibel secondo le informazioni che ci sono pervenute da telefonate di protesta.
Chi scrive non è un ardente fautore della litania che recita “nessuno tocchi Caino”, bensì, per chissà quale strano motivo, più vicino a chi cerca di difendere i diritti di Abele; così, pur difendendo i diritti dell’imprenditore e degli avventori, non si può non schierare dalla parte delle diverse centinaia di persone che fino alle 04,00 del mattino sembrano dover pazientemente sopportare (chissà poi perché), il “divertimento” altrui.
Puntualmente investiti del problema, i Carabinieri poco possono nei confronti di certi esercizi commerciali a meno che non siano obbligati a intervenire per motivi di ordine pubblico. L’Arpa conferma con le sue misurazioni che i rumori sono decisamente fuori norma ma oltre non può andare,  la polizia municipale ci rimanda al rispetto della normativa che regola le domande di concessione presentate dalle discoteche cui senza validi motivi non si può soprassedere.
Persino una sentenza della Corte di Strasburgo ha stabilito che l’inquinamento acustico è fonte di stress e quindi rappresenta una minaccia per la salute, specialmente quando lo si subisce nelle ore notturne, ma questo non sembra interessare nessuno.
Il Comandante della Polizia Municipale Francesco Guidi, da noi incontrato in mattinata, ci conferma che la situazione è diventata insostenibile e che è suo fermo proposito “normare” questo tipo di attività notturna affinché cessi il nocumento da troppo tempo sopportato dai residenti. Ne prendiamo atto, facciamo un nodo al nostro speciale fazzoletto e gliene chiederemo ragione così come al resto dell’Amministrazione quando sarà il momento di rilasciare la prossima licenza di esercizio ad una qualsiasi discoteca.
A proposito di nodi: non dimentichiamo certo l’inquinamento “olfattivo” la cui soluzione ancora non riesce ad ottenere risposte dalle Amministrazioni che si susseguono: “così è, ma …non ci pare e soprattutto, non lo vorremmo più tollerare”.

Renato Magrelli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/4342/” title=”4342″]

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