Anguillara: piscina forse pronta per i Mondiali, ma per la copertura serviranno altri soldi



Progetto Grafico di P.I. Massimo Lancellotti

“Una piscina per i mondiali di nuoto del 2009 che non saranno soltanto di Roma, ma anche di Anguillara”, così annunciava il 14 luglio 2007 in un comunicato della Regione Lazio, il presidente Marrazzo.
Da quel giorno molte sono state le aspettative dei cittadini di Anguillara sia in termini di tempi di realizzazione che di prodotto finito, e molte sono state le voci che confermavano tutto e il contrario di tutto.
Comunicati stampa e precisazioni si sono alternati in un’informazione che ha finito per “disinformare” o quantomeno per confondere la cittadinanza.
Oggi, per cercare di fare un po’ di chiarezza sul “polo natatorio”, che dovrebbe (o avrebbe dovuto) ospitare i prossimi campionati del mondo che si svolgeranno tra luglio e agosto al Foro Italico e ad Ostia, abbiamo voluto sentire Domenico Di Donato, responsabile Area Lavori Pubblici del Comune. Lo abbiamo intervistato proprio sull’area dei lavori, insieme con Massimiliano Narduzzi, responsabile della ditta di costruzioni, per cercare di capire cosa sta per essere consegnato ad Anguillara e in quali tempi.
In un comunicato del 24 ottobre 2008 l’ufficio stampa del Comune di Anguillara confermava l’inizio dei lavori e il finanziamento da parte della Regione Lazio per “una spesa complessiva di un milione e 300 mila euro circa”. È corretto?
La nuova piscina di Anguillara“No, è un dato sbagliato perché lo stanziamento era di quasi due milioni di euro e, in ogni caso, in questa cifra non erano compresi gli arredi, il sistema di riscaldamento, gli allacci fognari, il parcheggio e relativa illuminazione. In altre parole, tutto quanto deve rendere autonoma una struttura. Il termine “spesa complessiva” quindi è improprio.”
Il 28 gennaio 2009,  in una trasmissione radiofonica, il presidente Marrazzo in seguito alla denuncia di un ascoltatore che lamentava lungaggini nei lavori, dichiarava: ”Verrò ad Anguillara per controllare a che punto sono i lavori di costruzione della piscina per i Mondiali di nuoto 2009″. I lavori erano effettivamente in ritardo?
“Assolutamente no. Quello stesso giorno venimmo convocati dal Commissario e mostrammo con le foto che l’avanzamento dei lavori smentiva l’accusa di quell’ascoltatore, tanto è vero che il presidente Marrazzo non ritenne opportuno venire a controllare.”
Il 17 aprile 2009  la Giunta Regionale delibera di stanziare 1 milione di euro per “interventi per campionati di nuoto 2009”. Di questa somma, 250.000 euro sono destinati ad Anguillara Sabazia quale finanziamento aggiuntivo per il completamento degli impianti. Il 9 maggio 2009 il consigliere provinciale Paolo Bianchini dichiara “Alla piscina, costruita con risorse della Regione Lazio, mancava soltanto la copertura e ora, grazie ai fondi provinciali si farà grazie ad un milione di euro stanziati dalla Giunta della Provincia di Roma”. Facendo una semplice somma, si può affermare che 2,550 euro sia la somma che tra Regione e Provincia il Comune di Anguillara ha avuto a disposizione per la costruzione della piscina con annessi e connessi?
“No, guardi, siamo lontanissimi da questa cifra, perché finora si è fatta una gran confusione. Probabilmente con un certo tipo di informazione si è cercato di prendere tempo, ma poi tutti i nodi vengono al pettine. Io sono un tecnico e voglio dare risposte tecniche, non politiche. Il progetto nasce sulla base di poco meno di due milioni di euro, e di questo progetto purtroppo non facevano parte voci importanti come i parcheggi, gli allacci, gli impianti tecnologici di condizionamento e riscaldamento. Questo tipo di strutture non si possono creare sottocosto: personalmente non conosco imprese che sono disposte ad avventurarsi in queste cose. Già nella fase del progetto esecutivo ci si è resi conto dell’esiguità dello stanziamento perché per dare un minimo di funzionalità all’impianto il minimo importo da investire è di almeno tre milioni di euro, e l’imbarazzo è diventato generale, sia tecnico che politico. Ricordi inoltre che stiamo parlando di un impianto scoperto, e di una piscina di dimensioni ridotte rispetto ad una olimpionica.”
Della cifra che lei cita, a tutt’oggi quanto è stato effettivamente stanziato e che cosa copre?
“Dalla Regione sono stati stanziati tre milioni di euro, ma ripeto, per l’impianto che vede, cioè senza la copertura delle due piscine. Praticamente un impianto utilizzabile solo in estate.
Tre milioni di euro non sono neanche sufficienti a rendere la struttura funzionale, perché non sono compresi i parcheggi asfaltati, l’illuminazione esterna, la raccolta delle acque chiare, il verde e, cosa più importante, la climatizzazione e l’aereazione della struttura. Per fortuna gli arredi sono forniti dalla Federazione Italiana Nuoto che li porterà a breve e di cui noi non sappiamo ancora niente.
L’impresa, fortunatamente, ci ha messo del suo badando più alla sostanza che alla forma proprio per consentire l’utilizzo delle vasche in occasione dei prossimi campionati del mondo.In ogni caso noi siamo in grado di rendere agibile la struttura per i prossimi eventi mondiali, senza far sfigurare Anguillara. Ma subito dopo?”
Un'altra immagine dell'impiantoProviamo a parlare della copertura delle due vasche e dei soldi della Provincia.
“Quello di cui parla il comunicato della Provincia, ci è stato anticipato solo verbalmente, perché fino ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da parte della Giunta. All’epoca chiedemmo la somma di un milione a seguito della quale è stato chiesto al Comune una compartecipazione di 200.000 euro (un cofinanziamento) che al momento non sono stati trovati. Sarà uno dei problemi che la prossima Amministrazione sarà chiamata a risolvere. Infine, non avendo ricevuto alcuna comunicazione dalla Provincia non ho potuto indire l’appalto per la copertura delle piscine, e questo impedisce di poter cominciare i lavori a settembre e avere l’impianto utilizzabile almeno a dicembre.”
Come avete ipotizzato di coprire l’impianto, con una tensostruttura?
“No assolutamente. Abbiamo pensato ad una struttura fissa in legno lamellare con un pacchetto sandwich coibentato e con grandi vetrature. Voglio però continuare ad essere pratico, e per come vedo andare le cose ritengo molto improbabile che per il prossimo inverno questa struttura sia utilizzabile dalla cittadinanza. Dovremo piuttosto pensare di dare una copertura protettiva alle vasche per tutelarne l’integrità.”
Signor Di Donato, una volta terminato l’impianto, probabilmente nascerà il problema di come gestirlo. Secondo lei quanto potrebbe essere il costo annuale?
“Sicuramente molto alto. Una gestione della sola piscina rischierebbe di gravare sul bilancio comunale in maniera pesantissima. Nessuno credo sia in grado di ripagarsi delle spese solo con quote mensili pagate dagli utilizzatori o dalle eventuali squadre di pallanuoto o nuoto sincronizzato di società locali.”
Secondo lei è stata fatta un’analisi dei costi e ricavi di questo polo natatorio e se si, da chi?
“Da nessuno. Noi come Ufficio Tecnico aspettiamo di fare questa discussione con la nuova Amministrazione, non potevamo certo pensare di farla con il Commissario straordinario. Il discorso è estremamente complesso e purtroppo non riguarda solo la piscina, ma l’intero polo sportivo.”
Restiamo ancora sulla piscina. Lei ha vissuto dall’inizio le problematiche dell’impianto e ne conosce tutti i segreti. Se dipendesse da lei, come dovrebbe essere gestita?
“Le voglio parlare come se fossi il proprietario, spogliandomi della veste ufficiale di responsabile dell’area. Non c’è alternativa ad un discorso di carattere generale. In questo ‘quartiere dello sport’ noi abbiamo una piscina, un palazzetto dello sport con mille posti a sedere, due strutture polivalenti coperte, due campi sportivi illuminati, uno in erba e uno in terra, una pista di pattinaggio. Come area rappresenta un complesso bellissimo, ma praticamente abbandonato. Solo il modo di gestire l’energia elettrica è scandaloso. Noi avevamo  una disponibilità di circa 60 Kw a  fronte di un esigenza di almeno 350/400 kw; abbiamo reperito i fondi per costruire una cabina di media tensione che possa adattare la tensione per distribuirla ai vari impianti secondo le singole esigenze. Un modo sicuramente intelligente di gestire i costi. Credo quindi che per la gestione dell’intero centro sportivo debba essere fatto un appalto e darlo in concessione ad una grossa organizzazione in grado di fornire le giuste garanzie magari anche con fidejussioni.”
Più o meno, quanto denaro serve ancora per rendere fruibili queste strutture, ultimate da tempo e che corrono il rischio di degradarsi?
“Noi abbiamo chiesto un supplemento di 600.000 euro per ultimare in maniera definitiva il complesso sportivo. È vero, si sta degradando velocemente, non ci sono controlli nei confronti di animali randagi o di vandali e nessuno sa dire di chi è l’attuale responsabilità di questi impianti. E la comunità ne paga lo scotto. Immobilizzare un capitale del genere è scandaloso, anche perché un complesso di questo tipo non tutti i comuni possono vantarlo.”
Ma non è che si è esagerato nel dimensionare l’impianto? “Forse sì, ma visto che ora lo abbiamo, cerchiamo di utilizzarlo al meglio. Per i giovani e per gli adulti deve essere lo stimolo per creare delle squadre capaci di accedere a circuiti importanti e rendere Anguillara un centro di eccellenza dello sport. Non può e non deve finire nelle mani clientelari o nepotistiche di piccole società, deve mirare in alto.”

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 Renato Magrelli

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