Con l’avvio del 2023 circa 700 persone che non entravano in carcere da due anni dovranno rientrarvi per la notte. Persone che avevano commesso gravi reati e che avevano scontato gran parte della pena.
I semiliberi di norma lavorano fuori e dormono in carcere ma con l’emergenza pandemica avevano beneficiato di un permesso straordinario.
Beneficio revocato
In questi due anni si erano comportati bene e infatti i giudici di sorveglianza non avevano revocato loro tale beneficio. Una scommessa vinta di reinserimento nella società. Bastavano due righe nel Decreto Rave per continuare questa esperienza positiva. Si è preferito cancellarla e affollare le carceri già sovraffollate, una scelta miope e insensata.
Il mio pensiero, oggi, va a loro e chi è privato della libertà personale. Con l’augurio di un 2023 utile per il loro reinserimento positivo nella società come auspica anche la nostra Costituzione.
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