Danilo Toninelli interviene duramente sul futuro del Movimento Cinque Stelle, accusando Giuseppe Conte di aver svuotato i principi fondativi e di aver eliminato ogni forma di dissenso interno. L’ex ministro sostiene che il Movimento non rispecchi più le regole e la partecipazione degli iscritti.
Le accuse sulla gestione interna del Movimento
“È tutto scontato. I vice Cinque Stelle saranno quelli che non si sono mai permessi di dissentire. Chi alza la voce come me e Appendino va fuori. A tutti conviene stare zitti”, lo ha dichiarato Danilo Toninelli, ex ministro ed esponente storico del Movimento Cinque Stelle, intervenuto alla trasmissione Controinformazione su Radio Cusano Campus, commentando le indiscrezioni uscite sul Corriere della Sera riguardo le possibili nuove nomine dei vice 5S e la revoca della sua carica negli organi del partito.
“Il Movimento ora è il partito di Conte. I soldati che andranno attorno a Conte a fare i colonnelli saranno quelli che non si sono mai permessi di dissentire. Conte sta completando il lavoro di uccisione dei principi del vero Movimento Cinque Stelle, quello dei due mandati e della linea dettata dagli iscritti e da un programma vero”, ha proseguito Toninelli.
I rischi politici e il caso Tridico
“Questo modo di fare porta anche alla morte del nuovo partito di Conte, ma non credo che ci saranno altre voci critiche come quella di Appendino. A tutti conviene stare zitti perché le liste elettorali non le decidono più gli iscritti ma direttamente Conte”, ha aggiunto l’ex ministro. “Se ti permetti di criticare l’alleanza strutturale con il Pd non vieni candidato nelle liste, come già successo alle regionali. Mi aspetto poi qualche ritorno dei vecchi Cinque Stelle, ma solo di quelli profondamente allineati con il capo”.
Toninelli ha poi commentato la decisione di Tridico di lasciare il consiglio regionale in Calabria: “Tridico è una persona eccezionale, ma si è fatto fregare da Conte che gli ha imposto di candidarsi in Calabria. Mi rattrista che abbia deciso di tornare al Parlamento europeo, due o tre anni fa questa cosa nel Movimento non si poteva fare”.










