Così Alessandro Di Battista sulla sua pagina Facebook:
Euro Med Human Rights Monitor ha pubblicato gli ultimi numeri sulla carneficina di Gaza. Sono spaventosi. Da quando Israele ha iniziato le operazioni di terrorismo di Stato sono state assassinate 28091 persone. Tra queste 11023 bambini e 5683 donne. Più di 1000 bambini palestinesi hanno perso una o entrambe le gambe. Israele uccide, distrugge, mutila, crea odio.
Il giorno di Natale ha fatto strage in un campo profughi
Questa mattina ha fatto strage nella città di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Onu, New York a Times e CNN hanno denunciato una pratica criminale da parte israeliana. L’esercito israeliano ha bombardato le zone indicate in precedenza come sicure per i palestinesi. Tutto questo sta avvenendo anche grazie al silenzio europeo e all’ipocrisia nordamericana. “Andateci piano” chiede da giorni (o fa finta di chiedere) la Casa Bianca. Israele, al contrario, intensifica gli attacchi e gli USA inviano sempre più armi. Questa è la realtà.
Dove sono i cantanti? Dove gli attori?
Dove sono gli influencer pronti a prendere posizione su tutte le questioni “politicamente corrette”? Dove sono gli ambasciatori Unicef che parlano dei bambini affamati o ammalati? A parte meritevoli eccezioni il silenzio è davvero assordante. A Gaza tutti i bambini hanno fame. A Gaza tutti i bambini hanno sete. A Gaza tutti i bambini rischiano di morire. A Gaza ai bambini amputano gambe e braccia senza anestesia. Capisco il terrore delle rappresaglie mediatiche o dei contraccolpi economici ma la vita è una per tutti e sarebbe meglio viverla guardandosi allo specchio. Coraggio!
P.S. Mercoledì 10 gennaio sarò a Bologna (teatro Duse) con il mio monologo sul caso Assange. Si chiama “Assange: colpirne uno per educarne cento”. Vi aspetto.
